-capitolo undici.-

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La cena proseguì tranquillamente anche se Hermione era parecchio nervosa.
Dopo aver finito di lavare i piatti, aiutata da Ron che si era offerto di asciugarli e di metterli in ordine nell'armadio (non che dovesse fare molto, visto che nonostante le proteste della ragazza aveva scelto comunque di utilizzare la bacchetta) si sedette sul divano esausta.
- Non capisco perchè ti ostini a vivere come una Babbana quando esiste la magia.- borbottò Ron.
Per lui che era cresciuto nel mondo magico fin da quando era in fasce, sembrava davvero strano utilizzare qualcosa che non fosse la bacchetta per compiere azioni banali come sistemare dei piatti nell'armadio.
- Perchè dobbiamo proteggerci, per quanto da quando Voldemort- disse Hermione sentendo ancora il brivido lungo la schiena al solo pronunciare del nome. - adesso sia morto da anni e da anni, il Ministero della Magia ha mantenuto le regole di Restrizione Magica quando i Maghi entrano a contatto con i Babbani, Ronald tu lavori come Auror, dovresti saperlo!- proseguì decisamente seccata.

Sapeva che la maggior parte delle ragazze a Hogwarts stravedessero per suo marito, ma Hermione aveva sempre saputo quanto Ron non spiccasse d'intelligenza e questo l'avesse messo diverse volte nei pasticci.
Più che una mamma, osservando la situazione, si sentiva una babysitter e stava incominciando a darle sui nervi.
Hermione diede la colpa alla stanchezza e rimase in silenzio per tutta la serata.
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Nel frattempo a Malfoy Manor, Draco continuava a rigirarsi nella coperte incapace di chiudere occhio.
Il solo pensiero di aver visto di nuovo la  Granger, aveva il potere di fargli perdere il sonno.
Peccato che lei non avesse avuto idea di chi fosse, ma sarebbe durata ancora per poco.
Non sapeva per quanto sarebbe riuscito a tenerle nascosta la verità.
Su di lui.
Su di loro.


Another potion( Dramione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora