Il giovane Frost

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Raccolse un mantello verde scuro con ricamato l'emblema regale e cercò di coprire i capelli il meglio possibile.

Non era il caso di essere riconosciuta.

Alfred le aveva parlato di Frost: diceva che aveva quasi cent'anni e che era un guardiano.

Di che cosa però non lo aveva precisato.

Sembrava decisamente una missione noiosa.

Dovevano raggiungere la sua casa fra le Montagne del Nord, a quel punto il maggiordomo gli avrebbe chiesto aiuto per il regno e, se lui avesse accettato, avrebbero potuto ricorrere alla magia senza creare disordini.
Infatti, a quanto raccontava Alfred, in battaglia sarebbe stato una risorsa fondamentale.

- Così Elsa? Solo così? Pettinati per lo meno! -
Lo guardò interrogativa -Sì io sto bene così -
Le sorrise in modo misteriosamente malizioso
-Si faccia carina, non vorrà che Jack veda la Regina di Arendelle come una selvaggia che nemmeno si guarda allo specchio? -
Scosse la testa rassegnata.
- Certo vecchio mio che sa essere fastidioso talvolta -
Con un gesto allungò il solito abito azzurro e lo rischiarò rendendolo quasi simile ad un fiore appassito. Sciolse la treccia lentamente ed infilò i capelli candidi nel capuccio color foresta.
- Così vado bene? -
- Assolutamente sì, siete meravigliosa -
La pelle porcellana divenne in secondo viola e iniziò a gesticolare animatamente -Dovremmo andare! -
- Naturalmente, mi segua attentamente e non parli finché non le darò il permesso-
- Ma senta un po' sono la sovrana io! -
- E lui un guardiano immortale ma non mi sembra il momento di metterci ad enunciare titoli -
Sbuffò e portò dietro alla schiena il pugno gelato.
- Va bene -

Camminarono per circa tre ore.
Il crepuscolo ormai avvolgeva l'isola e i lupi uscivano dalle loro tane in cerca di prede.
Passarono valichi, crepacci e valli prima di raggiungere l'abitazione di Frost. Era una baracca. Non sapeva cosa aspettarsi, ma non certo una baracca di legno.
Una baracca di legno.
Roteò gli occhi: il solito eremita vecchio e scorbutico.
Minimo non li avrebbe aiutati.

- Jack apri questa stra maledetta porta che se la tocco io crolla tutto! -
- Alfred! -
La voce era forte e allegra, dovevano essere stati buoni amici.
- Oh quanto tempo Alfred!-
La porta scomparve dietro un ragazzo suo coetaneo: era alto, scalzo, indossava un paio di pantaloni stretti e una camicia nera. Aveva i capelli bianchi e gli occhi azzurri come i suoi.
- Ma tu non invecchi mai eh?! -
- Uno dei pregi dell'immortalità - Spalancò le braccia come per mpstrargli quanto fosse felice
- Tu sei cresciuto bene! Guardati: hai degli abiti meravigliosi, sei diventato ricco amico mio? -
- No lavoro per la regina-
- Oh abbiamo una regina ora, mi sono perso gli ultimi vent'anni mi sa-
Elsa tossì infastidita da quei discorsi.
- Alfred cosa ti avevo detto sulle femmine? -
- Non ricordo Jack, e comunque è un'emergenza -
- NON DEVI PORTARLE QUI -

La giovane che gli si presentava davanti era veramente bella, ma ciò non giustificava la sua presenza.
- Scusatemi ma Alfred mi ha fatto camminare per tre ore nella notte, fra i lupi e i crepacci per chiedere il vostro aiuto e ora pretendo che mi diate udienza !-
Il maggiordomo sogghignò e si aggiustò la giacca.
- Jack Frost la regina Elsa di Arendelle -
Si inchinò lasciando spazio alla sola sovrana.
- Benissimo adesso voi venite al castello con noi e lì parleremo seduti comodi -
- E chi dice che io verrò -
Alfred si dimenò disperatamente dietro la sua padrona facendo cenni che non auguravano nulla di buono.
- Cosa me lo dice? Be' voi siete nel mio regno e in quanto suddito dovete ubbidirmi -
- Non è una scusa buona principessina -

Quel ragazzo la stava irritando e le stava mancando di rispetto. Chi si credeva di essere?!
Trattenne la rabbia, ma non riusciva più davvero ad ascoltare la sua coscienza.
Sentì la neve muoversi dietro di sè "No, no, no..".

Un enorme bestia ghiacciata nera si erse dal terreno. Mosse le mani, le braccia, tutto il corpo in modo sgraziato. Era il frutto della furia è come tale si comportava.
- Lontani , state lontani da me! -
- Calma, ok calma adesso lo disfiamo -
Jack con un movimento leggero fece cadere il mostro e rientrò nella sua casa a prendere un bastone secco.
- Bene, se le cose stanno così andiamo! -
- Davvero? -
- Davvero principessina -

Persa nell'invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora