Capitolo 1

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Quando la nave sfiorò il porto a cui avrebbe ormeggiato, il capitano iniziò ad urlare ordini al suo equipaggio. Uomini e donne, perlopiù giovani tra i venti e i trent'anni, si misero subito al lavoro e con efficienza calarono l'ancora per fermare l'imbarcazione. Benché si trattasse di un equipaggio esperto, uno sbarco era sempre un lavoro duro che richiedeva particolari attenzione e precisione, di conseguenza i marinai, nonostante l'esperienza, cominciarono a schiamazzare e a rimproverarsi l'un l'altro.

Will era estraneo a tutto questo. Se ne stava appartato a poppa, ad osservare l'arrivo al porto. Si strinse maggiormente nel suo mantello pesante. Sapeva che temperature aspettarsi nella Terra Fredda, ma il gelo che pervadeva ogni cosa superava ogni sua aspettativa, e quasi rimpianse di essersi allontanato tanto dalla sua casa nel Sud.

Il cielo era pervaso da nuvole nere e pesanti, che minacciavano pioggia, e il vento sembrava soffiare da ogni direzione, tanto che a Will pareva inutile stringersi nel mantello, visto che l'aria di quel posto gli si stava insinuando nelle ossa. Era un luogo buio, senza gioia, e l'unica chiazza di colore erano le vele rosse di una nave approdata da poco, a giudicare del movimento sul molo, dove gli addetti si stavano occupando di scaricare valigie e prodotti. Probabilmente la barca apparteneva a una persona importante giunta subito prima di loro.

-Hey dottore!- Una voce lo riscosse dall'ammirazione di quel paesaggio tetro –Vuoi scendere o preferisci rimanere lì come un cretino fino all'alba?-

Will si staccò di malavoglia dal parapetto e si diresse verso il capitano che gli stava facendo cenno di sbrigarsi. Vedendo la sua espressione cupa, questi aggiunse con un ghigno: –Che c'è? Hai già cambiato idea e non vuoi più aiutare tutte queste "povere persone che non hanno le medicine necessarie per sopravvivere all'inverno"?- Will notò che il capitano aveva ripetuto le stesse parole che lui aveva usato per spiegare il motivo della sua imbarcazione. Di fronte a quel canzonamento si fece più risoluto -No capitano, stavo solo studiando il paesaggio- rispose osservando il ragazzo negli occhi verde mare, infastidito dal suo comportamento.

Questi non disse nulla, ma un sorrisetto gli si dipinse sul viso. Rimase lì, senza muoversi, come in attesa.

Sapendo cosa stesse aspettando, Will gli porse un piccolo sacchetto –Come promesso, metà alla partenza, e metà a destinazione-. Il capitano prese il sacchetto con avidità e lo aprì, assaporando con lo sguardo tutto l'oro che conteneva.

Un fragore improvviso proveniente dalla stiva fece voltare i due ragazzi, che videro un giovane minuto e riccio che si grattava la testa con aria colpevole, così Will decise che era il momento di lasciare l'equipaggio a scaricare le merci, impresa che avrebbe provocato più danni se ci fosse stato lui tra i piedi. Tese una mano al ragazzo dinanzi a lui –Grazie, capitano Perseus, è stato un onore viaggiare con voi e il vostro equipaggio-. Il capitano gli strinse la mano e gli fece un occhiolino –Arrivederci dottore, e sta' attento, sarà meglio se ti trovi un riparo per la notte se non vuoi morire di freddo e condannare a morte centinaia di persone che invece avresti potuto salvare- lo canzonò un'ultima volta. Will sbuffò e si congedò, avviandosi verso il molo per farsi registrare.


Nico si stava allenando da più di tre ore ormai, quando la sorella venne a disturbarlo –Nico, tra poco avremo visite, lo sai, quindi preparati e vedi di dare una buona impressione. Non voglio che la pace già precaria con le Spiagge del Sole vada a quel paese a causa tua e delle tue ascelle grondanti-.

Nico non la guardò nemmeno e continuò ad accanirsi con la spada contro ciò che restava dei tanti manichini che aveva ridotto a brandelli. Gli facevano male le braccia, a furia di alzare l'arma, ma non voleva fermarsi. Il dolore fisico gli dava l'impressione di poter controllare in qualche modo la sua vita, gli risvegliava i sensi e lo rendeva euforico.

Boiling hearts in a wintry landDove le storie prendono vita. Scoprilo ora