Boiling hearts in a wintry land

Capitolo 15

Dopo la tempesta del giorno precedente, l'Ippocampo non incontrò altri ostacoli e il sole splendette per il resto del viaggio sulle acque calme. Nico sentiva che il freddo della sua terra si stava ormai allontanando, e aveva abbandonato il mantello pesante, così come il resto dell'equipaggio.

Il loro sbarco era ormai prossimo, secondo Percy sarebbero dovuti arrivare a destinazione quella sera stessa. Cercò di non pensare a ciò che li attendeva, o meglio, al fatto che non aveva la minima idea di ciò che li attendeva. Temendo che il loro piano sarebbe giunto alle orecchie di Afrodite, Ade aveva ritenuto più saggio evitare di mandare avanti qualunque messaggero, così Atena non aveva la minima idea del loro imminente arrivo, e questo, secondo Nico, non era il modo migliore per iniziare una buona relazione con la sovrana del Quadrilatero.

Guardò fuori dall'oblò il cielo chiaro, dove soltanto qualche nuvola candida interrompeva l'azzurro brillante. Quella mattina si era svegliato con Will accanto a lui, come del resto era accaduto anche il giorno prima. Avevano richiesto una branda in più e finto di dormire in letti separati come si addiceva a un medico e al suo "paziente", ma in realtà avevano trascorso le ultime due notti insieme, abbracciati nell'oscurità e nascosti da qualsiasi sguardo indesiderato. Durante quei pochi giorni in acqua Will aveva avuto qualche problemino con il mal di mare, cosicché Nico era finito per badare a lui, piuttosto che il contrario.

Will aveva comunque più volte proposto di fare l'amore sotto le coperte, ma il principe aveva sempre declinato l'invito, sostenendo che non si sarebbe sentito a suo agio a farlo sulla nave di Percy e per di più nella cabina di Jason e, benché la porta potesse essere chiusa a chiave, temeva comunque che qualcuno potesse scoprirli, così Will non aveva insistito.

Dopo che si erano svegliati nello stesso letto, Will era uscito, promettendo di portare a Nico la colazione in camera, sempre che quella pappetta che servivano sulla nave potesse essere definita colazione. Quando gli aveva detto quali erano le sue intenzioni, il principe si era sentito un po' imbarazzato, ma anche, come sempre quando Will dimostrava di tenere a lui, lusingato.

In quel momento si trovava da solo nella cabina. Girovagando in attesa del ragazzo, curiosò tra le poche cose che Will aveva portato con sé. Oltre a qualche cambio di biancheria – Will era molto categorico quando si trattava di igiene – trovò un paio di libri e si avvicinò per leggerne i titoli. Avendo dato per scontato che si trattasse di volumi di medicina, rimase leggermente stupito quando si accorse che uno dei due era "Storia del Continente: Regni e Sovrani". Quel libro faceva parte della sua biblioteca, e Will l'aveva "preso in prestito" senza chiedere. Sebbene leggermente infastidito, sorrise, pensando che il ragazzo aveva probabilmente intenzione di informarsi il più possibile sul Regno che stavano per visitare. Da bambino, Nico aveva letto più volte quel libro, così come le sue sorelle, perché Ade voleva che avessero una buona conoscenza di tutti i territori che c'erano attorno a loro.

Richiuse il libro, sentendosi un po' orgoglioso di Will. Qualche volta poteva sembrare uno sprovveduto, ma in realtà faceva sempre di tutto per prepararsi al meglio a ciò che lo aspettava, sia in campo medico che non.

Guardandosi intorno nella cabina, notò un piccolo specchio storto appeso alla parete. Si avvicinò per raddrizzarlo, le cose in disordine lo infastidivano, ma quando si avvicinò non poté fare a meno di adocchiare il suo riflesso. Si fermò, studiando la sua immagine. Aveva delle occhiaie scure sotto gli occhi, conseguenza della continua oscillazione della nave e soprattutto dello stress per la missione che gli impedivano di dormire decentemente. Oltre a quelle, i suoi capelli erano sparati in tutte le direzioni. Cercò di sistemarli, ma la cosa si rivelò inutile, dato che non ne volevano sapere si starsene a posto.