Capitolo 18

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Will camminava senza meta lungo gli infiniti corridoi del palazzo di Atena, incapace di togliersi dalla testa le sensazioni della notte appena trascorsa con Nico. Il suo tocco, i suoi gemiti, l'orgasmo erano ancora impressi nella sua mente, ma più di ogni altra cosa Will era convinto che non avrebbe mai potuto dimenticare lo sguardo con cui Nico l'aveva guardato dopo il rapporto. Era come se con lui il principe si sentisse al sicuro, protetto, libero di essere se stesso, e Will sapeva di avere quello stesso identico sguardo quando era con lui.

Gettò un'occhiata al grande arazzo ricamato su una parete e illuminato dalla luce che entrava dalle finestre maestose: raffigurava un prato ricco di complicati fiori che sembrava estendersi per miglia, le foglie e i petali baciati da un venticello leggero. Quella visione pacifica, non poté fare a meno di notare Will, pareva fatta apposta per raffigurare il suo stato d'animo in quel momento: anche il ragazzo si sentiva in armonia con il mondo, come se nulla potesse andare meglio di così. Ripensò a Nico, e il suo cuore si riempì di gioia quando capì che la loro relazione era ormai solida, che niente sarebbe stato in grado di dividerli ora che avevano così tanto bisogno l'uno dell'altro.

Continuò a camminare ancora, con un sorriso da ebete stampato sul volto, finché non si imbatté in Giacinto, il fidato consigliere della regina del Quadrilatero, nonché sovrana che aveva rifiutato di fornire il suo aiuto a Nico.

Immediatamente il peso della situazione crollò addosso a Will come uno scaffale di tomi di medicina. Si ricordò che non si trovavano nel Quadrilatero per una visita di piacere, bensì per cercare di stringere un accordo militare con Atena, purtroppo senza successo.

-Buongiorno Will, che ci fate da queste parti?- chiese cordialmente Giacinto, accompagnando la domanda con un leggero inchino.

-Oh... buongiorno, non mi aspettavo di trovare qualcuno- rispose il ragazzo, imbarazzato al pensiero che Giacinto lo avesse visto gironzolare a caso con un sorriso da idiota di prima mattina.

-Beh, quest'ala del castello non è molto frequentata, è riservata agli ospiti più importanti che al momento non sono qui, ma mi piace visitarla per osservare le sue opere d'arte- spiegò, accennando ai grandi arazzi sulle pareti, e a chissà quanti altri capolavori si trovavano il quel luogo.

-Com'è stata la vostra prima notte qui?- chiese il consigliere, cambiando discorso.

Le guance di Will divennero bordeaux, e il cuore cominciò a battergli all'impazzata. -La... la nostra prima notte?- ripeté, ripensando agli ultimi momenti con Nico che non avrebbero mai abbandonato la sua mente.

-Sì- rispose Giacinto, -la stanza era di vostro gradimento?- insistette. Will si calmò un po', anche se dallo scintillio negli occhi dell'uomo sospettava che sapesse qualcosa di troppo, che non voleva dare a vedere. -Oh, sì, sì era molto comoda- rispose alla fine, riuscendo a malapena a sopportare lo sguardo strano di Giacinto.

-Ne sono molto felice- disse questi. -Mi piacerebbe molto stare qui a chiacchierare con voi, ma ho bisogno che portiate un messaggio importante al vostro principe-.

Will si fece improvvisamente serio, dimenticando qualsiasi cosa non fosse la sicurezza di Nico e temendo pessime notizie. -Che... che genere di messaggio?- chiese.


-Se Atena non è intenzionata a darci un'altra possibilità, dovremo ripartire in poco tempo per la Terra Fredda- osservò Percy. Lui e Nico stavano facendo una passeggiata mattutina tra le decine di sentieri che si trovavano nell'immenso giardino del palazzo reale, e il silenzio era appena stato interrotto dall'osservazione mesta del marinaio.

-Già- rispose Nico, altrettanto cupo. Al pensiero di tornare immediatamente alla sua terra lo aveva assalito una leggera angoscia. Durante quei pochi giorni trascorsi nel Quadrilatero si era sentito per la prima volta veramente libero, libero dai giudizi degli altri, libero della paura di essere rifiutato per quello che era, e la prospettiva di andarsene dopo così poco tempo lo rattristava parecchio, se a ciò si aggiungeva inoltre il ritorno a quella sensazione di oppressione con cui aveva imparato a convivere nella Terra Fredda.

Boiling hearts in a wintry landDove le storie prendono vita. Scoprilo ora