La Ippocampo ondeggiava sul mare rischiarato dal leggero sole mattutino. Quando Nico fece il suo ingresso sul ponte della nave, notò immediatamente che tutti i marinai erano in fermento: c'era chi caricava provviste di cibo e acqua, chi spazzava il ponte, chi scaricava pesi inutili e chi se ne stava a guardare gli altri sgobbare dalla posizione sopraelevata del cassero. Si diresse proprio da quest'ultimo.
-Ciao, Perce- salutò quando fu vicino al capitano.
-Buongiorno Nico- gli ripose con un sorriso che gli fece comparire delle leggere rughe attorno agli occhi. -Hey, no, che state facendo?- gridò rivolto a dei marinai che stavano trasportando una grossa cassa di legno. -Quelle sono le armi di scorta, e ci servono sulla nave. Mettetele laggiù- ordinò, indicando con un cenno uno spazio vuoto.
-Sei parecchio impegnato, eh?- fece Nico, notando come lo sguardo di Percy seguiva attentamente i movimenti di ogni uomo o donna a bordo.
Il ragazzo annuì, concentrato, ma poi portò la sua attenzione su Nico. -Sei qui per controllare i preparativi, vero? Vieni, ti faccio vedere cosa abbiamo- disse, e senza aspettare risposta scese sul ponte.
-Visto che ci lasceremo qui buona parte della ciurma e staremo via, presumibilmente, pochi giorni, ho pensato che non ci serviranno molte scorte di cibo- spiegò, passando in mezzo alla catasta di casse di legno. -In compenso, però, ho fatto caricare un sacco di armi di ogni tipo. So che ti piace essere preparato sotto questo punto di vista- disse facendogli un occhiolino.
Nico annuì, soddisfatto. -Dove dormirò?- chiese, guardando di sottecchi i marinai sporchi e sudati e temendo di dover condividere l'alloggio sottocoperta con loro.
-Puoi usare la cabina di Jason, tanto lui non verrà con noi- Percy mise subito a tacere i suoi timori. -Ovviamente non è un granché, ma credo che tu ti possa accontentare, a meno che non preferisca dormire con gli altri- aggiunse con un sorriso malandrino.
Nico gli tirò un pungo sul braccio. -La cabina di Jason andrà bene- rispose.
Percy sorrise, aspettandosi una reazione del genere. -Ascolta, io qui sono piuttosto indaffarato. Dimmi se hai qualche richiesta particolare, altrimenti credo che dovresti andare a prepararti- disse, studiando i movimenti del suo equipaggio.
-Beh, alle armi hai già pensato, quindi credo di non avere ulteriori necessità- rispose il ragazzo.
-Perfetto, allora ci vediamo qui stasera- lo salutò il capitano, allontanandosi. Avevano deciso di partire di notte, quando la luna era già calata e il buio avrebbe reso difficile a eventuali osservatori notare la partenza della nave. Dopotutto, si trattava di una missione segreta.
Nico scese dall'imbarcazione, attraversando la passerella che la collegava al porto, tentando di immaginare cosa lo aspettava di lì a poco.
A un tratto, senza alcun apparente collegamento logico, i suoi pensieri andarono a Will. Il ragazzo sarebbe rimasto nella Terra Fredda per svolgere il suo lavoro di medico, mente Nico rischiava la vita lontano da lui. Pensò che avrebbe dovuto salutarlo ma, mentre si dirigeva verso il castello per preparare le ultime cose, gli mancò il coraggio. Che cosa avrebbe potuto dirgli? Che sarebbe andato tutto bene? Che si sarebbe rivisti dopo pochi giorni?
Non se la sentiva di dirgli così, non sapendo lui stesso quando sarebbe tornato, e soprattutto se sarebbe mai tornato.
A quel pensiero, un brivido gli corse lungo la schiena. Il suo posto era sempre stato nella Terra Fredda, e ora immaginarsi di morire in un posto diverso da questa, lontano, in cui nessuno sapeva chi era, gli sembrava inconcepibile.
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Boiling hearts in a wintry land
FanficIn un mondo fantastico con sfumature medievali, un giovane dottore si trasferisce in un regno lontano per conoscere il mondo, e qui incontrerà un freddo principe che gli ruberà il cuore. La loro relazione, però, non verrà mai accettata dalla gente d...