Restare a guardare Elif mentre dormiva era diventata una specie di droga. Aveva solo due mesi ma erano stati sessanta giorni di meraviglia continua.
Era nata un po' prematura dopo un parto precipitoso, lei e Emine erano rimaste qualche giorno in ospedale e Zeynep aveva avuto così modo di trovare per loro una piccola casa in un paesino sconosciuto alla periferia di Istanbul. Là dove la metropoli cedeva il passo alla natura. Era una piccola e modesta casa vicino al mare, mamma Nermin era stata preziosa in questo. Avevano deciso, per tutelare per qualche tempo sia Emine che la bambina, di non far sapere che Zeynep era tornata, avevano lasciato credere a tutti che fosse in America. Lavorava da casa via email ed aveva contatti solo con sua madre e con Mehmet bey.
Al momento era sembrata la soluzione meno pericolosa. Non volevano certo che Faruk le trovasse fino a quando non avessero deciso che fare.
Lui non aveva più cercato Emine e sicuramente pensava che la bambina non fosse ancora nata. Il tempo naturale però sarebbe scaduto in quei giorni e iniziava ad essere urgente prendere delle decisioni.
Si erano godute la loro rinnovata amicizia, Zeynep aveva aiutato i primi giorni Emine nel lavoro di madre, ambedue così inesperte. Ambedue così innamorate di quella bambina che ogni giorno cresceva e irrobustiva.
"Sembra anche a te che sia la bambina più bella del mondo?" le disse Emine sedendosi accanto a lei vicino alla culla.
"Tua figlia è bellissima, ti somiglia molto"Le due ragazze rimasero ancora un attimo a guardare quei piccoli movimenti che Elif faceva mentre dormiva, i piccoli pugni portati vicino alla bocca "si sveglierà fra un attimo ed avrà fame" le disse "....lo sai Emine, dobbiamo decidere, non possiamo restare nascoste ancora per molto. Dobbiamo dirlo a Faruk"
"Lo so" le aveva detto l'amica "... ma se volesse portarmela via...."
"Emine ne abbiamo già parlato, non può portare via una figlia a sua madre, soprattutto se è sposato con un'altra..."
"Già però lui è sposato e io...io non ho famiglia..."
"perché non vuoi riprendere i contatti con Sultan?"
"Sai io non ho mai saputo chi fosse mio padre " le disse Emine" mia mamma non me l'ha mai voluto dire ed ha fatto così tanti sacrifici per farmi crescere e...guarda come l'ho ripagata. Non posso chiederle di più"
"Almeno chiamala, sei sua figlia e ti ama molto".Elif scelse quel momento per svegliarsi e reclamare la sua pappa. Il discorso fu accantonato come molte altre volte in precedenza.
Decisero di andare a fare una passeggiata più tardi nel piccolo paese vicino. Se ne concedevano poche ma avevano bisogno di fare la spesa, Elif aveva mille esigenze, Zeynep doveva passare in farmacia. In quel posto sperduto ignorato dai turisti, c'erano giusto tre negozi. Al momento era tutto quello che gli serviva.Spingevano la carrozzina di Elif e chiacchieravano tranquillamente salutando le poche persone che abitavano in quelle quattro case, perlopiù anziani che abitavano lì da una vita e che non avevano mai avuto i ritmi frenetici della metropoli.
Era una bella giornata, l'aria tiepida il profumo del mare lì vicino, i rumori quotidiani ridotti al minimo, potevano sentire gli uccellini cantare e e foglie muoversi al vento leggero.
Sulla piccola piazza si affacciava un minuscolo bar , i tre tavolini occupati quasi sempre da anziani che giocavano a tavla. Elif dormiva, chiesero un gelato e del tè,.
Zeynep si allungò come una lucertola al sole gli occhi chiusi, il viso rivolto al calore "Mmmm Emine oggi si sta benissimo ... e se preparassimo due panini e andassimo a mangiarli in riva al mare?" propose all'amica. Non sentendo risposta aprì gli occhi e si voltò.L'amica era ferma immobile, quasi estraniata, lo sguardo fisso puntato davanti a lei. Sentì una voce che le era vagamente familiare "Emine..."
Era Nuh.
"Nuh che ci fai qui?" si sentì chiedere, era una domanda stupida lo sapeva ma le era venuta spontanea. L'uomo non le rispose, preso com'era da fissare Emine e Elif. Era sconvolto, probabilmente non sapeva nulla di quello che era capitato alla ragazza scomparsa dal quartiere da piu di un anno.
Quante cose erano successe in quel tempo, come siamo cambiati tutti.
"Nuh, ciao" sentì finalmente la voce di Emine "vieni siediti qui con noi".
L'uomo prese una sedia e finalmente si riscosse sedendosi davanti alle due ragazze "Vuoi un tè?" lo ordinò al cameriere che passava di lì con un cenno, senza aspettare la risposta .
"Ciao, come state? Che ci fate qui?" era imbarazzato. Forse era lì che quel Faruk aveva sistemato la sua amante. Aveva saputo dai giornali di gossip che si era sposato da poco con la figlia di un industriale di Ankara.
Come poteva un uomo comportarsi così? Quella piccolina doveva essere sua figlia. Emine, la sua Emine, aveva una figlia.
"..io sono venuto qua trovare un parente lontano, purtroppo non sta bene è un cugino di un mio nonno ..sapete...la mia famiglia..." si rese conto di farfugliare.
Si zittì. I suoi occhi non riuscivano più a fissare Emine, era troppo dolore, troppa sorpresa, troppo rammarico. Spostò la sua attenzione verso Zeynep, pensò fosse in visita all'amica "Zeynep, nuora, sei tornata e...come si vive in America?".
Nuora.
"Non sono più nuora da tanto" gli rispose sorridendo. Il buon caro amico Nuh, sempre pronto a difenderle, sempre a fianco di Mehdi.
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Doğduğun Ev Kaderindir - Unofficial
FanfictionLa casa dove nasci determina il tuo destino? Siamo rimasti alla consegna della laurea a Zeynep. Cosa è successo dopo? Questa è la mia versione in attesa della seconda stagione.