Si svegliò che era appena passata l'alba, sua madre era stesa accanto a lei, ancora vestita. Dormiva. Ammirava Nermin, prima ancora che come madre, come donna. Non si era lasciata abbattere dal tradimento di Ekrem ed era lì che aveva ripreso le redini della sua vita fra le mani.
Avrebbe seguito il suo esempio. Avrebbe detto a Mehdi del bambino, e poi avrebbe in ogni caso continuato la sua vita. Si alzò piano, si fece una doccia e scelse qualche vestito dalla valigia. Con tutti quei cambi di residenza aveva vestiti sparsi un po' ovunque, molti erano ancora nei bagagli spediti verso NY in vista del suo ormai fallito trasferimento là, Sarebbero tornati chissà quando. Doveva comprare qualcosa.
Aspettò che sua madre si alzasse e mentre a sua volta faceva la doccia preparò una colazione veloce. Aver preso la decisione di informare Mehdi, indipendentemente da quello che lui avesse poi fatto, la faceva sentire più energica.
Sua madre arrivò col telefono in mano "C'è un messaggio di Mehmet Bey, vuole vedermi presto appena arrivata in ufficio, ha delle novità"
"Quali?"
"Non dice altro, ho provato a chiamalo ma è irraggiungibile. Prendo solo un po' di tè e poi vado in ufficio, ti tengo informata".
"No mamma vengo con te, farò il mio ingresso in azienda come se rientrassi dagli USA non voglio che colleghino la mia assenza con quella di Emine in alcun modo. Riprendere il lavoro mi aiuterà a nascondere le tracce. Chiamerò Mehdi da lì."
"Emine sta bene? Nuh è lì?"
Zeynep rise " Emine mi ha chiamata prestissimo, si è spaventata, stamattina l'ha trovato che dormiva sotto il patio del giardino , tutto infreddolito e rattrappito sul dondolo. Deve aver guidato come un pazzo per arrivare quanto prima. Mi fa paura a volte un amore così disperato".
"Almeno siamo tranquille che sarà protetta. Troveremo una soluzione anche per quello" le rispose la madre.Uscirono insieme, l'autista che la prendeva e riportava a casa era un piccolo lusso che l'azienda si poteva permettere, avevano risollevato un po' le finanze con gli ultimi progetti e si sentivano economicamente più solide. Non era poco e non era stato scontato che sarebbe successo.
Arrivarono in ufficio presto, i dipendenti ancora non erano ai loro posti, solo la stanza delle riunioni era illuminata. Mehmet Bey le aspettava lì.
"Signora Nermin, Zeynep, bene arrivate. Che piacere rivederti figlia. Prego sedete ho novità per voi" l'anziano avvocato aveva un'aria misteriosa ma non triste. Si rincuorarono.
Le due donne si misero sedute, incuriosite. Non avevano la più pallida idea di cosa dovesse dirgli. Lui fece una piccola pausa ad effetto , poi sganciò la bomba.
"Abbiamo trovato Ekrem. Abbiamo trovato i soldi. Abbiamo trovato chi l'ha aiutato . Abbiamo le prove"
La penna che Nermin teneva in mano cadde a terra e nel silenzio che era piombato nella stanza rimbombò con un suono metallico.
"Dove? Chi?Come?" chiesero quasi all'unisono
L'avvocato gongolava, non vedeva l'ora di raccontare tutto anche se succintamente.
"Ekrem non era molto lontano, a Malta , ma stava per volare verso le isole Cayman, l'ha tradito nei primi giorni di latitanza, una richiesta stupida probabilmente un errore fatto con una carta che doveva essere chiusa e che invece avevamo mantenuto apposta operativa. Non ci ha pensato e l'ha usata per forza di abitudine, ma la polizia finanziaria l'ha rintracciato. Un conto di un hotel , poche centinaia di dollari e l'abbiamo beccato. Aveva però un nome falso, ma potevano seguire i suoi movimenti e piano piano siamo risaliti a tutto il suo castello. Sarà una cosa lunga, ma riavrete i vostri soldi, riavrete il vostro onore. Adesso è in carcere a Malta per reati finanziari ma quanto prima verrà riportato in Turchia per un suo processo. Rischia molto, ma non ci interessa, l'importante è che adesso si sia ristabilita giustizia".
Zeynep abbracciò la madre che stava piangendo di liberazione e sollievo .
Alla donna non interessavano i soldi, era la sua dignità che era stata ferita.
"Che ne è della loro figlia?" chiese
"Non c'è traccia di Meltem e nemmeno della bambina, forse erano partite prima verso gli Usa, la bambina aveva un grave problema al cuore e una operazione chirurgica da fare..."
"Cercatele ancora, non voglio che una creatura innocente paghi per le colpe di suo padre, se deve essere curata che sia fatto, ma...non voglio mai più vedere Ekrem e Meltem"
Mehmet bey sorrise " Lei è sempre troppo buona anche con chi l'ha tradita"
"quella bambina non mi ha fatto niente",
"mi madre è così...è la madre migliore del mondo" la abbracciò ancora Zeynep "sono molto felice Mehmet bey, siamo veramente fortunati ad avervi dalla nostra parte, è un bellissimo giorno , propongo di andare da qualche parte a festeggiare stasera a cena..." Zeynep era euforica, finalmente un risvolto positivo in quella loro vita di tristezze e limitazioni.
Sua madre avrebbe riavuto la sua piena vita. Le due donne si sorridevano ancora incredule.
Mehmet bey si schiarì la voce con un colpo di tosse "Ehm signore adesso ho anche delle notizie meno elettrizzanti: abbiamo trovato anche chi l'ha aiutato"
Le due donne si zittirono in attesa che l'avvocato finisse di comunicare le sue rivelazioni, lui le guardò un minuto in silenzio poi con espressione meno baldanzosa disse "Faruk bey".
Zeynep sbiancò..."Faruk? Non è possibile"
Sua madre le mise una mano sulla spalla. Era possibile, la famiglia di Faruk aveva da sempre rapporti molto stretti con Ekrem, aveva più volte sconsigliato il marito gli affari poco trasparenti del padre di Faruk ma lui aveva sempre minimizzato, non la stupiva che Ekrem avesse trovato supporto in Faruk.
"Per quanto spiacevole è così...."aveva detto Mehmet bey "per lui in particolare la posizione non è ancora chiara, le indagini sono ancora in corso e non posso dirvi altro. Volevo solo avvisarvi". L'avvocato si congedò, lasciando le due donne a vivere i loro sentimenti contrastanti rispetto a tutta la situazione. Il sollievo per aver risolto la parte di Ekrem e il rammarico per la figura e il coinvolgimento di Faruk. "Mi dispiace Zeynep, e pensare che volevo fartelo sposare..."
"Mamma non mi importa niente di quello che accade a Faruk, nessuno di noi poteva pensare che fosse questo individuo squallido quando stavamo insieme. Sono preoccupata per Emine...dovrò avvertire Nuh, ma da un certo punto di vista, lei e la bambina sono più tranquille adesso, nessuno affiderebbe un bambino ad un delinquente. Emine potrà dormire sonni più sereni con Elif"
"Anche tu pensi subito agli altri e mai a te stessa..."
Zeynep sorrise "Ho imparato da te "
"Beh dovremmo imparare a pensare un po' più a noi stesse in verità".Passarono la mattinata a sistemare alcune pratiche rimaste in sospeso, la notizia dell'arresto di Ekrem era sui notiziari e i giornalisti chiamavano di continuo.
Ci fu agitazione e la telefonata a Mehdi passò in secondo piano.
Erano in sala riunioni a rispondere all'ennesima chiamata quando una segretaria bussò alla porta "Celal bey hiede di lei signora Nermin"
"Aspettavi Celal?" chiese Zeynep
"Sì ma niente di lavoro, avevamo deciso di pranzare insieme. Lui pensa che tu sia in America, mangia con noi qualcosa. "
Celal fu sorpreso e felice di vederla "Era ora che tu tornassi Zeynep, resterai a lungo?"
Lei pensò al bambino che aspettava e certamente, qualunque cosa fosse successa con Mehdi, avrebbe voluto che nascesse in ogni caso a Istanbul. "Al momento ho un progetto a lungo termine e in effetti potrei rimanere".
"Sono felice"
Le due donne scesero con Celal nell'ampio parco che circondava l'edificio. C'erano negozi, ristoranti, giochi per i bambini, angoli per la lettura, un microcosmo di attività rilassanti che faceva sembrare quell'angolo di città un paradiso delle vacanze. Decisero di sedersi ad un ristorante defilato e rinomato per i suoi piatti vegetariani, c'era un sole tiepido sembrava quasi estate , sedettero all'aperto. Celal si complimentava per la soluzione della questione Ekrem e poi passarono ad argomenti più leggeri, Zeynep liquidò la richiesta di racconti della sua vita americana con un diplomatico " Ah Celal la vita oltreoceano è troppo stressante e poi mi mancava troppo mia madre e Istanbul, sono dovuta tornare"
Lui non chiese altro, lei non disse altro.
Stavano mangiando con gusto i loro piatti quando Faruk si materializzò d'un tratto davanti a loro.
"Buongiorno bella compagnia, cercavo lei Nermin ma sei tornata vedo, meglio così, hai fatto bene, vieni con me ho giusto bisogno di scambiare quattro chiacchiere con te, Zeynep" Il tono era minaccioso, la sua aria pericolosa, era visibilmente alterato.
"Non verrò da nessun parte con te Faruk, vai via" disse lei ferma.
Celal si alzò e mise una mano sulla spalla di Faruk "amico sarà il caso che ti calmi, stiamo mangiando e le signore non vogliono la tua presenza qui".
"Uh ecco il caro Celal...non sono tuo amico levati di torno" gli disse dandogli una spinta e buttandolo contro il tavolo dei vicini. Poi si chinò a pochi centimetri dal viso di Zeynep "Vieni amore mio, vieni con me, abbiamo più di una cosa in sospeso, è ora di mettere la parola fine a questa storia. Mi hai tradito, abbandonato, ti sei sposata con quell'essere e ti sei anche sicuramente rivista con Emine, quella sgualdrina...uhm dov'è la cara Emine?"
Zeyne era spaventata, si alzò dal suo posto "Faruk vai via"
Nermin aveva chiamato al sicurezza del ristorante, le voci si era alzate, Celal cercava di trattenere Faruk che si era avvicinato a Zeynep sempre più minaccioso. Le persone intorno a loro nel parco erano richiamate dalle urla, e si stavano avvicinando per veder cosa stesse disturbando la quiete di quel piccolo angolo di pace.
Faruk continuava ad urlare e si era d'un tratto divilcolato da Celal che lo teneva raggiungendo Zeynep e prendendola per le spalle "Tuo padre ti ha destinata a me, lo capisci? Ti pentirai amaramente di avermi lasciato..."
"Faruk basta, lasciami, mi stai facendo male" lei era terrorizzata, non l'aveva mai visto così,
"Non hai ancora provato niente piccola Zeynep, farò del male a te alla tua famiglia, alla tua stupida amica, mi hai capito ti farò tutto il male possibile, nessun può lasciarmi così..."la stava scuotendo, lei urlava,...alla fine Celal e gli uomini della sicurezza riuscirono a staccarlo da Zeynep e consegnarlo alla polizia che nel frattempo era arrivata. Nermin le si fece vicino ma Zeynep d'un tratto vide tutto nero e svenne di colpo accasciandosi a terra.
Subito le si formò un capannello di persone intorno, le stesse che stavano seguendo lo svolgimento di quella improvvisa lite. Le mancava l'aria.
Un uomo si fece largo fra quei corpi accalcati intorno a lei e a Nermin accovacciata ad aiutarla " Lasciatemi passare, lasciatemi passare... è mia moglie".
Mehdi era lì.
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Doğduğun Ev Kaderindir - Unofficial
Hayran KurguLa casa dove nasci determina il tuo destino? Siamo rimasti alla consegna della laurea a Zeynep. Cosa è successo dopo? Questa è la mia versione in attesa della seconda stagione.