Capitolo 13

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È passato esattamente un mese da quella notte con Blake, io e lui non ci siamo visti molto se non per lavoro... lo sto per caso evitando? Non so rispondere. Diciamo che a me piace molto stare da sola e non sono di certo quel tipo di persona che ti viene a cercare. Ovvio, se ti cerco vuol dire che mi interessi se non ti cerco o è perché mi sono stancata o è perché voglio stare sola. Ho bisogno di spazio. E se ve lo stareste chiedendo, no, non lo abbiamo ancora fatto. Ne ho voglia? Si. Però è un uomo, non ci posso fare niente, non dico che sto per perdere le mie speranze ma ci siamo vicino. Forse ci sarà qualcosa in più di una semplice attrazione... sennò l'avrei già mollato da un bel po'. Sono quasi stupita da me stessa... stasera, giusto per fare qualcosa che includesse Blake, ho deciso di portarlo nel mio posto speciale: Howth Beach.

 stasera, giusto per fare qualcosa che includesse Blake, ho deciso di portarlo nel mio posto speciale: Howth Beach

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Mi metto un paio di leggins, una felpa e un paio di Dr. Martens. Ci siamo dati appuntamento alle sei e mezzo davanti alla stazione. So che lui è abituato a viaggiare con macchine fighette, però il treno è parte del mio posto speciale. È come mangiare la carbonara senza guanciale, non ha senso. In treno siamo solo noi due nella carrozza, siamo in silenzio. Non so, forse non abbiamo voglia di parlare, non so che sia successo...

Il tragitto dura più o meno mezz'ora e finalmente arriviamo. Gli prendo la mano e ci avviamo verso il porto.

"Sai, venivo qui sempre con le mie amiche quando ero più piccola. Ci mettevamo qua e facevamo delle foto, mangiavamo fish & chips, giocavamo a pallavolo... Sai una volta qui comprai una palla, il giorno dopo dovevo tornare a Roma, ho fatto tutto il viaggio con quella maledetta palla in mano e mi hanno pure fatto il test antidroga!" gli dico cercando di spezzare il silenzio. Il ricordo di quel giorno si sta facendo sempre più spazio nella mia mente, lì ero felice, spensierata, amata e voluta bene... poi le cose diciamo che non hanno preso la giusta piega... mi commuovo e una lacrima mi riga il volto.

"Ehi bimba, non piangere." Mi dice stringendomi a sé. Io lo bacio. Mi è mancato, tanto, forse troppo. Non dovevo sparire, però, ne avevo bisogno. A volte mi capita di distaccarmi semplicemente per capire e per sentire quanto mi manca una persona. Questo bacio è pieno: pieno di bisogno, pieno di passione, pieno di tristezza, pieno di amore, pieno di emozioni indescrivibili.

Passiamo tutta la serata a farci le coccole e guardando il mare. Per la prima volta in vita mia sentivo che era quello che volevo, quello che ho sempre voluto, non pensavo di essere altrove con qualcun altro. Ero lì con lui e mi sentivo piena: piena di vita, di felicità e di emozioni belle.

A un certo punto Blake mi dice: "Sai Carrie, ci ho pensato molto su a riguardo... so che stai cercando una casa e vorrei aiutarti..." mi dice. Io non afferro subito ciò che realmente mi sta cercando di dire: "Mi fa piacere Blake." E gli do un bacio sulla bocca.

"No Carrie, forse non hai capito... ti sto chiedendo di venire a vivere da me. Ho un appartame..." prima che finisse la frase gli salto completamente addosso e lo riempio di baci. "Sì, sì, sì e ancora sì!" gli dico. Passati questi minuti di "frenesia" mi dice: "quello che stavo cercando di dire prima che mi assalissi è..." scoppiamo a ridere e mi prende tra le sue braccia. "Che è molto grande il mio appartamento, non ha senso che ci vivo solo io. Sarebbe uno spreco. Poi a dire la verità ho bisogno di te, ho bisogno di svegliarmi e averti al mio fianco, ho bisogno di vedere tutto il lavandino del bagno occupato dalle tue cremine e cremette, ho bisogno di tornare a casa e di vederti sul divano con i capelli scompigliati e una pizza da dividerci, ho bisogno di fare colazione insieme a te, ho bisogno di farti addormentare tra le mie braccia, ho bisogno di fare la doccia insieme a te, ho bisogno di litigare per tutti i tuoi vestiti che occuperanno il mio armadio. Perché io... perché io bimba ti amo e voglio viverti." Mi commuovo, maledetta ovulazione che mi fa commuovere anche per un piatto di pasta al ragù (come rovinare un momento romantico). "Ti amo Blake!" rispondo abbracciandolo fortissimo e dandogli un bacio su quelle bellissime labbra che si ritrova.

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