Capitolo 9

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'Ieri ti sei fatta sentire sul serio. Hai zittito Maria. L'ho vista così remissiva solamente col Direttore Fury. Niente male per una pivella' Clint prendeva in giro la moretta, dal proprio seggiolino del Quinjet.

'Smettila' lei si indispettì. L'idea di rimanere soli per molto tempo l'assillava. Avrebbe giurato che per l'arciere fosse lo stesso e si comportasse da sciocco per alleggerire il clima sull'aereo; era anomalo e freddo, batteva i denti.

'Ho impostato il riscaldamento al massimo. Secondo me hai dei problemi di salute'.

'Basta' si oppose, avvolta nella coperta che il pilota le aveva suggerito di prendere sotto il seggiolino.

'Suscettibile, oggi? Ero serio, sulla Hill. La tua frase l'ha messa k.o.. Quando c'è una bomba inesplosa, si chiamano gli artificieri o per lo meno si avvertono. Ripeto le tue testuali parole. Hill al tappeto, vince la nostra...'.

'Abbiamo capito, Falco. Sei logorroico stamattina' lo rimproverò sperando la finisse.

'Quando sono nervoso la lingua galoppa'. Irrequieto... così si sentiva.

All'annuncio televisivo del leader dagli occhi a mandorla, era seguita una discussione fra la Direttrice e la moretta alla sede degli Avengers: l'ennesima.

La Anderson si era proposta di andare in Cina prima che serrassero i confini alla ricerca di un contatto con Wanda e Bucky, per comprenderne le intenzioni e tentare di convincerli a tornare sui loro passi.

'Maria ha acconsentito a mandarmi soltanto perché ti sei offerto di accompagnarmi. Per lei sono una bambina' Alexandra percepiva le remore del suo superiore, soprattutto verso di lei più che verso Tim, dovute alla giovane età e a una scarsa solidarietà femminile, come indicato da Nikki.

'È a capo di una squadra ben poco gestibile e Fury l'ha costretta ad accettare un incarico che nessuno desiderava; il suo è stato l'unico nome che ha convinto noi Vendicatori. Era dall'altra parte fino a poco tempo fa, un'agente lei stessa, e raccogliere l'eredità di Nick e di Steve e Tony creerebbe un senso di inadeguatezza in chiunque...' Clint non volle scusarla né dare un giudizio di valore, solamente limitarsi a un'opinione.

Quando si era alzato in piedi coi pugni chiusi vicino alla collega spalleggiandola in maniera veemente e aveva gridato contro Maria, quest'ultima, atterrita dalla reazione, fissando il tatuaggio sulla sua mano, si era arresa, sicura che i due davanti a sé si sarebbero messi sulle tracce degli ex Avengers per conto proprio in caso di un rifiuto formale. Tanto valeva assecondarli a delle condizioni precise.

Sarebbero andati col Quinjet pilotato da Barton a velocità formidabile in "modalità trasparente" per atterrare sulla portaerei statunitense USS Enterprise che presidiava l'area del Pacifico settentrionale, limitrofa.

Da lì un elicottero li avrebbe portati fino a Pechino dove sarebbero entrati con un visto turistico speciale, come persone comuni, trolley alla mano e macchina fotografica al collo, per mimetizzarsi e dare poco nell'occhio, giacché in molti cercavano di visitate il paese prima della chiusura delle frontiere. Avrebbero battuto la città in cerca di Barnes e la Maximoff con la promessa che, se non li avessero intercettati in poco tempo, sarebbero ritornati negli Stati Uniti di filato.

'E ha paura di te...' l'arciere ridacchiò mentre la bruna lo guardava esterrefatta 'E' colpa dell'armatura che abbiamo nella stiva e che sarà il nostro lasciapassare'. Per la Hill era stato elemento imprescindibile del piano che Alexandra potesse diventare Rescue all'istante con i pezzi metallici rimasti sulla portaerei all'interno del jet e salvare il collo suo e del collega più anziano.

'Grazie per aver insistito a seguirmi' si sentiva più sicura con Clint al proprio fianco.

'Prego. Non ti avrei lasciata sola, mai. Voglio parlare con Wanda, non tollero più perdite e lutti. Non posso rimetterci anche lei' sospirò.

L'arciere e la ballerina#ClintBarton#AvengersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora