Clint si era destato al sorgere del sole, i cui raggi diffusi attraverso la stoffa traforata della tendina della finestra avevano disegnato armoniose ombre cinesi sul volto di Alexandra, stesa al suo fianco nel caldo e comodo letto della stanza dell'appartamento dell'Upper West Side.
Trascorsi alcuni minuti a osservare i lineamenti perfetti e minuti della compagna rilassati almeno nel sonno, si era diretto in cucina. Poco abile ai fornelli, si era impegnato a realizzare una colazione coi fiocchi, ricca e abbondante.
Aveva appetito lui stesso, sperò che la Anderson piluccasse qualcosa. Con uova strapazzate, bacon, pane tostato, caffè e succo d'arancia su un vassoio arricchito di due fiorellini gialli - gelsomini invernali staccati da una delle piante nei vasi della terrazza e posti in un bicchiere - aveva fatto il suo ingresso in camera, esibendosi in una riverenza come un servitore di un tempo passato davanti a una nobildonna.
'Per te! Buongiorno e buon appetito!'.
La brunetta si era messa a sedere, con un sorriso 'Buongiorno, Falco. Sei arciere e anche chef?'.
'Non prendermi in giro e assaggia!'.
Alex afferrò la forchetta per gustare un boccone di uova 'Uhm, eccellenti, agente Barton! Davvero ottime' erano morbide e ben cotte, saporite. Le apprezzò proprio perché rappresentavano un suo gesto d'amore. L'ennesimo.
'Grazie infinite. Per stanotte, per essere rimasto, perché mi sono sempre sentita sola tranne quando ero con Tim... e da quando ci sei tu' lo imboccò con un pezzetto di pancetta che lui masticò senza smettere di seguire gli occhi nocciola e azzurri che guizzavano, nell'attesa di confessare un importante segreto 'Da quando ci siamo messi insieme, Clint, non ho più sognato né della morte dei miei genitori e di Bobby né dell'audizione. Grazie, di esserci' le parole erano volate nella stanza in un tono di voce pressoché inudibile. Aveva quasi paura a confidare di essersi liberata degli incubi che l'avevano afflitta tanto a lungo.
Sollevò il viso e la punta del naso lambì l'estremità di quello dell'arciere in un incrocio che li portò al primo appassionato bacio della giornata, un incastro perfetto di gustosità personali e del gradito breakfast.
'Sai di buono e di bacon!' alla battuta, una vibrazione spostò il cellulare di Alex posto sul comodino.
Lo prese per leggere il messaggio di Bruce e aprire il connesso allegato 'Sono i referti degli esami effettuati su Thor! Sarà meglio raggiungere gli altri al New Avengers Facility' suggerì, rispondendo al professore con un breve testo 'Aspettavo i tuoi con uno spirito diverso...'.
'Point Break è grave?' Barton la interpellò poiché era impensierita.
'Non tanto da lasciare nel piatto le squisite uova che hai cucinato per me!' buttò acqua sul fuoco della preoccupazione dell'Avenger.
'Capito!' Clint, sollevato, la esortò a terminare la colazione per prepararsi con calma ad affrontare la nuova giornata.
La Anderson propose di utilizzare la Vespa rosa per spostarsi, approfittando del cielo ancora sgombro da nuvole; si coprì a sufficienza con un pull oversize dal collo ad anello di un curioso arancione acceso e dei jeans elasticizzati, inseriti in stivaletti di cuoio nero dal tacco basso. Con sopra un piumino scuro, consegnò al Falco le chiavi del motociclo 'Dopo l'esperienza a Pechino, sei temprato persino per il traffico della Grande Mela'.
'Spiritosa, dovrei lavarti la bocca col sapone' prese il mazzo, facendo esattamente il contrario: dandole un altro bacio ardente e dedicandosi a una guida sportiva nella circolazione meno congestionata delle strade newyorchesi.
Al loro arrivo alla base, Banner li attendeva accanto all'entrata con un fascicolo cartaceo nella grande mano, seduto su una robusta panchina bianca: il suo posto preferito per pensare.
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L'arciere e la ballerina#ClintBarton#Avengers
Fanfic'Ciò che è destinato a te troverà il modo di raggiungerti'. (Hester Browne) 'Devo aspettare, perchè t'incontrerò di nuovo, non ho dubbi, devo vedere come non perderti più'. (Walt Withman) Il mondo degli Avengers è cambiato, a seguito della vittoria...