L'arciere e la ballerina#ClintBarton#Avengers

Capitolo 11

L'atteggiamento di Clint aveva destabilizzato Alex; aveva glissato, sul momento, fingendo non le importasse, che fosse tutto a posto.

Ci aveva rimuginato e la parte più indomita di sé l'aveva spronata a scendere nella hall dell'albergo e dirigersi alla lussuosa boutique davanti cui era transitata in precedenza. Forse avrebbe potuto aiutare il destino a compiersi e non c'era nulla di male a cercare una mise più particolare degli indumenti riposti in valigia.

Arrivata all'interno del negozio non aveva avuto alcun dubbio: l'occhio le era caduto su un abito modello a sottoveste in seta grigia cangiante, con le bretelline sottili e una striscia di pizzo bianco sulla scollatura.

Provandolo nel camerino, aveva subito confermato alla commessa che lo avrebbe acquistato. Era sexy e virginale; il tessuto scorreva fluido sul suo corpo, segnandone le forme. Accoglieva la sua silhouette in maniera perfetta.

L'effetto - con il solo slip minimal indosso, insieme a un bolerino bianco e a vertiginosi sandali argentei dal tacco sottile abbinati a una sfiziosa e microscopica pochette squadrata - era sensazionale. Nulla di meglio per cuocere a puntino un volatile! E se non fosse riuscita nello scopo, almeno lui avrebbe saputo maggiormente cosa stava perdendo!

Al bussare alla porta del suo accompagnatore all'ora stabilita per la cena, la Anderson si mostrò in tutta la sua bellezza, ancora più indecifrabile: il volto fresco era acceso nei particolari delle labbra dipinte in una tonalità di rossetto opaco incandescente, come le ore che aveva in spirito di trascorrere, gli occhi intriganti erano tratteggiati da una leggera linea di eyeliner.

Con i capelli lunghi sciolti sulle spalle e una spruzzata di acqua di colonia Chanel n. 5 era prontissima ad affrontare l'Avenger.

Seppe di aver colto nel segno al primo sguardo 'Buonasera, arciere'. Tentò di essere naturale e poco maliziosa, squadrandolo.

Rimasto a bocca aperta, il Falco aveva perso l'ultimo respiro, fermatosi nella trachea; il cuore e il fisico erano in estremo fermento 'Buonasera, ballerina. Mi farai sfigurare...'. Non si aspettava che fosse tanto elegante e sensuale. Coi suoi calzoni scuri e camicia azzurra era davvero troppo semplice, al suo fianco; gli parve l'ultimo dei problemi, nonostante tutto.

'Non credo. Andiamo?' richiudendosi l'uscio alle spalle la Anderson si diresse verso l'ascensore, precedendolo e ancheggiando con la leggiadria di una vera étoile.

Clint sospirò: i movimenti regali della creatura in sottoveste erano suggeriti dagli angeli o da demoni e lo avrebbero tormentato per l'intera serata, a cui, a quel punto, non poteva tirarsi indietro.

Era stato esplicito nel pomeriggio durante il loro confronto, spietato a tratti, e il messaggio che stava ricevendo era altrettanto diretto: un'erotica provocazione in piena regola, un gioco in cui la collega puntava sull'evidente attrazione che nutriva per lei.

'Ho riservato un tavolo al ristorante dell'albergo, spero non ti dispiaccia. Ero sfiancato anche mentalmente a seguito dell'incontro con Wanda e ho cercato una soluzione comoda' le spiegò, premendo il pulsante corrispondente all'attico della struttura.

'Ottima scelta' lei se ne rallegrò: un'eventuale camera da letto sarebbe stata vicina, non avrebbero perso tempo in inutili giri in taxi nel traffico congestionato della capitale cinese.

Il Direttore di sala li accolse all'ingresso del locale e li scortò sulla terrazza, nella collocazione appartata richiesta da Barton al momento della prenotazione.

La vista era magnifica, a parte la lieve nebbiolina sulla città dovuta all'elevato tasso di umidità.

Spiccavano i grattacieli altissimi e la zona lungo il lago Houhai, costellata di palazzi e edifici antichi, fra cui si ergeva il Tempio del Cielo, la Grande Pagoda illuminata; si potevano ammirare chiaramente Piazza Tienanmen, il Palazzo d'estate e l'affascinante Città proibita.