La questione in alta quota

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"CERCA DI CONTROLLARLO LUCIA!"

Il panico regnava all'interno di quell'elicottero che stava perdendo il controllo: era stato colpito dal braccio bionico un soldato russo di tipo 2, creato per interferire con i segnali radio, GPS, e tutti i comandi di pilotaggio. L'individuo era stato prontamente abbattuto a sangue freddo dall'impavido Silvio. "Mi è quasi caduta la protesi dentale dalla fretta" aveva commentato nel caos.

"NON ANDATE IN PANICO!" urlò Matteo, mentre Conte piangeva nell'angolo abbracciando un santino di Al Bano. "Giorgia, cerca di connetterti al sistema e risolvi il problema. Ci sono soltanto due paracaduti, io e Luigi scenderemo. Il punto di incontro è al laboratorio."

"Perché dovremmo ascoltare te?" chiese insolente Giorgia.

"Già, perché voi potete garantirvi la salvezza e noi dobbiamo rimanere su questo catorcio, probabilmente diretti verso la morte?" aggiunse Silvio.

Matteo si portò la mano alla fronte guardandosi intorno.

"Matteo è l'elemento più importante del gruppo, confido che possa essere un ottimo capitano. Vedete di dargli ascolto" li zittì minaccioso Di Maio.

Matteo gli lanciò uno sguardo di gratitudine, mentre l'altro si abbassò per prendere i paracadute. Ottima vista per Matteo.

Non passò molto tempo prima che i due si buttarono, lasciandosi alle spalle il gran casino che il resto della squadra avrebbe dovuto sistemare.

Planarono abbastanza in fretta verso una piccola radura scura e avvolta dalla nebbia.

"Non trovi che questo luogo sia inquietante?" commentò Matteo.

"Un po', ma finché staremo vicini, nessuno dei due avrà paura" rispose l'altro fiducioso, ed in quell'esatto momento un soldato russo di tipo 3 piombò proprio in mezzo a loro.

"LU ATTENTO!" 

Ma nonostante l'avvertimento, il raggio laser sparato dagli occhi del soldato colpì la gamba dell'uomo, che cadde immediatamente a terra agonizzante.

"Brutto androide russo laser! Te la faccio vedere io! AAAAAA" urlò Matteo sfoderando la sua katana.

"Da dove diamine spunta quella katana?"

"Non lo vuoi sapere" disse lui. "Ora beccati questo, maiale!" strillò, per poi fare un salto con tanto di avvitamento, rimbalzo e doppio carpiato accompagnato da un ruggito di guerra chiaramente dovuto alle sue origini masai.

L'arma trapassò la testa del russo da parte a parte, con la ferocia e la velocità di un fulmine.

"Cavolo Salvy, sei stato grandioso" esordì con ammirazione il dolorante Luigi.

"Wow... non credevo di poterlo fare ma... vederti per terra mi ha dato la forza". Matteo rimise a posto la katana e si inginocchiò per bendare la gamba del compagno. "Ce la fai a camminare?"

"Sì, non preoccuparti. I soldati di tipo 3 non sono molto potenti, infatti l'effetto dei loro laser è temporaneo. Starò bene."

Matteo annuì, e così ricominciarono a camminare, infilandosi nella foresta tenebrosa.

Amore al Quirinale | Salvini x Di MaioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora