Capitolo 23

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Mentre stavo portando delle coperte, arrivato in salotto la trovai seduta sul divano.

Mi avvicinai a lei, con cautela, lei avvertì la mia presenza e si girò verso di me.

Mi bloccai, è bellissima.

Proprio come me la ricordavo.

"ehi..." le dissi

Lei non proferì parola.

Mi guardò io altrettanto.

Mi scese una lacrima e subito mi fiondai su di lei, era fredda, molto fredda, sbigottito la guardai, lei mi sorrise e mi baciò.

"mi sei mancato ignorante" disse lei dopo il bacio io sollevati un sopracciglio e poi sorrisi "anche tu Chiara".

Rimanemmo lì a guardarci per tanto tempo, non so per quanto ma era davvero tanto.

"è disagiante" affermò lei dopo

"cosa?" le chiesi

"è da tanto che non ci vediamo, non riesco a vederti come ti vedevo un tempo"

Rimasi in silenzio, non sapevo che dire, però speravo con tutto il cuore che non lo disse.

"io qui risulto morta, non ha senso tornare e ricominciare come nulla fosse, inoltre ho perso l'interesse per te, Giuseppe"

No. Dimmi che non l'hai detto, ti prego, ritira ciò che hai appena detto. Io no, non l'ho perso, sono stato di merda per la tua morte, ho fatto il putiferio per la tua morte e tu cosa fai? Mi dici di non stare insieme? No è inaccettabile.

"chiara" afferma deciso, ero stanco di starle sempre dietro, di rovinarmi la mia vita per lei.

Sono incavolato nero.

Lei mi guardò.

"va fanculo"

Mi alzai.

"puoi rimanere qui la notte e domani mattina sparisci come otto anni fa" otto anni fa... Già quella notte...

Sorrisi a quel pensiero senza farmi vedere da lei, l'ho tratta male ma non ne potevo più, mi teneva sul filo del rasoio.

Entrai nella mia stanza e mi chiusi la porta alle spalle, la mia vita era completamente finita, la mia carriera, i miei sentimenti, era meglio che fossi morto prima che arrivasse questo punto.

Il mattino seguente mi alzai presto e la prima cosa che feci è quella di controllare se lei era ancora in salotto, e non c'era.

Se n'è andata, e questa volta per sempre.

Andai in cucina per prepararmi la colazione, appena arrivai lì mi bloccai.

"buongiorno" è rimasta, non se n'è andata.

"che ci fai qui?" le dissi con voce ferma e distaccata.

Lei mi guardo per qualche istante e poi riabbassò lo sguardo.

"ecco... Ti volevo... Ahh... Ti ho prerato la colazione e da domani tornerai a fare il docente alla tua vecchia università"

Cosa?

Perchè?

"ti ho causato troppi problemi e per questo ti chiedo scusa, volevo cogliere la tua richiesta e andarmene ma non ci sono riuscita, non riesco ad andarmene e non so il perchè"

Oh Chiara.

"grazie chiara e... Per ora puoi rimanere qui" le dissi.

Lei si avvicinò a me e allungò la mano.

"cominciamo da capo? Tutto da capo?"

Sorrisi all'idea e gli strinsi la mano e annuì.

"bene allora mi presento io sono Chiara Castelli, piacere di conoscerti"

"io sono Giuseppe Conte il piacere è tutto mio, signorina Chiara"

Ci sorriddemmo e andammo a fare colazione.

Chissà forse avrò una nuova possibilità...

Lo spero...








Rememeber Me // Giuseppe Conte Completata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora