39. Paure & Discussioni

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Non avevo mai dormito cosi bene,come quella notte,anche se in realtà avevo dormito molto poco.
Eppure non mi ero mai sentita cosi ben riposata,cosi piena di energie.

Un calore rassicurante mi aveva tenuto compagnia per tutto il tempo,avvolgendomi nel buio con estrema dolcezza.

Mentre i miei sensi lentamente si risvegliavano tutti i ricordi riaffiorarono mano mano:le sue labbra morbide e calde sulle mie,quella fragranza cosi piacevole che non era solo profumo,era odore.
Un odore particolare che era solo suo,lo sentivo sulla sua pelle,tra i suoi capelli,lo sentivo ancora tra le mie dita,sulle mie mani,sulla mia bocca.
Il suo odore mi pizzicava le narici affondate in quelle lenzuola testimoni del nostro amore,si perché adesso lo potevo dire con certezza,era amore.

Lei mi amava,una vita intera non mi sarebbe bastata per abituarmi a quel pensiero,mi amava.
La sua voce roca e calda mi risuonava ancora nelle orecchie,potevo ancora sentirla sussurrarmi quelle parole sincere esattamente come aveva fatto tante volte la notte prima.

Si tante volte lo aveva detto,mai abbastanza per saziare il mio bisogno di sentirla all'infinito quella dichiarazione all'apparenza cosi semplice ma allo stesso tempo cosi grande per me,per noi.

Sorrisi nel sonno,rotolandomi su me stessa,avvolta in quella stoffa chiara impregnata del suo profumo e del mio insieme.
Un mix perfetto,come eravamo noi.

Mi costrinsi ad aprire lentamente un occhio,col viso affondato per metà sul cuscino,la intravidi appena seduta sull'ampio davanzale della mia finestra,bellissima,illuminata dalla fioca luce che proveniva da fuori,doveva essere presto poiché il buio non era ancora scemato del tutto.

Indossava la mia maglietta azzurra che le lasciava scoperta una spalla,quel pezzo di stoffa era lungo quanto bastava per coprirla fino al sedere,ma abbastanza corta per permettermi di avere una perfetta visuale delle sue gambe sode e bellissime,una piegata verso il busto le faceva da appoggio per il mento adagiato sul ginocchio,mentre le braccia cingevano quella stessa gamba,l'altra appena piegata,col piede nudo appoggiato sul parquet.
Aveva i capelli sciolti e ribelli,le solleticavano le spalle,il collo e a tratti il viso,una ciocca di capelli le accarezzò le labbra mentre inclinava il la testa di lato,per guardare meglio qualcosa oltre il vetro.
Invidiai quell'unica ciocca scura e fortunata.

Mi ritrovai a emettere un piccolo verso soffocato nel cuscino,nel tentativo di attirare la sua attenzione.

Lei parve riscuotersi dalla trance momentanea.
Rivolse il viso verso di me,e appena incrociò il mio occhio semi aperto le sue labbra,prima serrate in una strana espressione pensierosa si dischiusero in un sorriso dolce,e i suoi occhi chiari,che fino a pochi istanti fa sembravano persi nel vuoto e impenetrabili,si accesero di una luce nuova,facendomi rabbrividire per il modo deciso in cui mi guardavano.

"Hey"soffiò un po' sorpresa forse di trovarmi sveglia.
"Hey"risposi,anche se ebbi l'impressione che l'unica cosa uscita delle mie labbra fosse un mugolio incomprensibile.

"Mi dispiace di averti svegliata."disse dispiaciuta sussurrando come per non interrompere bruscamente l'aura di pace e silenzio che ci aveva avvolte fino a quel momento.

Voltai completamente la testa di lato sul cuscino,spalancando entrambe gli occhi nei suoi,mi leccai le labbra secche,arricciando il naso prima di sbadigliare appena.

"Non mi hai svegliata tu...mi ha svegliato il vuoto che hai lasciato nel mio letto"mormorai mettendo su un piccolo broncio e prendendo ad accarezzare il cuscino su cui poco prima la mia corvina riposava.

Lei sorrise di quella mia affermazione,un sorriso divertito che nascondeva il principio di una risatina.

Si alzò senza troppi indugi,avanzando di qualche passo finchè non raggiunse il letto,alzò quanto bastava le coperte,e si lasciò scivolare sul materasso sotto di esse,di nuovo accanto a me.

Appena avvertii il suo calore di nuovo cosi vicino scivolai prontamente più vicina a lei che si voltò sul fianco allargando le braccia per accogliermi.

Mi accoccolai completamente tra le sue braccia,poggiando le mani chiuse a pugno sul suo petto,la testa nell'incavo profumato del suo collo e piegando le gambe a sfiorare le sue.

"Buon giorno"sussurrai piano godendomi la sensazione dei suoi capelli sul mio viso.
"Buon giorno"rispose dolce,lasciandomi un soffice bacio sulla tempia.

"E' presto sai? puoi dormire ancora un po'" mi informò accarezzando la mia schiena nuda col dorso della mano.

"Che ore sono?"chiesi interrompendo la sfilza di baci che avevo preso a lasciarle sulla spalla.

"Le cinque e trenta più o meno"mi informò.
"Che facevi sveglia a quest'ora?"le chiesi curiosa.
"Aspettavo l'alba...non dormo mai molto "disse semplicemente "solitamente ho un sonno molto pesante,questo è un bene perché di notte dormo meglio,ma finisco sempre con lo svegliarmi praticamente all'alba"mi spiegò.

"In tempo per veder sorgere il sole."pensai ad alta voce.
"Già"annuì lei.
"Ma tu puoi dormire ancora"mi invitò.

"Non voglio dormire"mi lamentai come una bimba piccola,stringendomi di più a lei,lasciai scivolare le braccia lungo i suoi fianchi,sotto la maglietta,cingendole la vita,era cosi morbida la sua pelle adoravo la sensazione paradisiaca che provavo nello sfiorare quel corpo di seta.
"...voglio le coccole"sentenziai,affondando il viso nel suo petto,per lasciarvi un bacio proprio al centro.

Lei sorrise intenerita,strofinando la punta del naso sulla mia guancia per indurmi a voltare il viso verso di lei,cosa che feci all'istante incontrando con le mie quelle labbra carnose che mi attendevano impazienti.

Mi sorprese la dolcezza del suo bacio,mi sorprendeva sempre il fatto che riuscisse ad essere cosi dolce e delicata con me,era strano perché ai miei occhi lei era una specie di pantera scatenata,la sua aggressività non era un mistero per nessuno,eppure in quei momenti riusciva ad essere di una delicatezza disarmante,venerava il mio corpo sempre come se fosse alle prese con un cristallo prezioso e mi faceva impazzire.

Quel semplice sfiorarsi di labbra cosi intenso e delicato fece presto desiderare ad entrambe un contatto maggiore,lasciai che la mia lingua premesse gentilmente sulle sue labbra morbide e lei non si fece pregare,mi permise di approfondire quel bacio lasciando che la sua lingua giocasse a rincorrersi con la mia.

Riscoprimmo entrambe il sapore dell'altra e la cosa ci fece non poco effetto,ben presto quel bacio divenne più famelico e intenso,e una nuova umidità si scatenò tra le mie gambe,quando la corvina soffocò un gemito roco e tremendamente sexy nella mia bocca.

Senza interrompere il contatto con le sue labbra,impegnate ancora in quel bacio scottante feci una leggera pressione sul suo corpo che si lasciò cadere sul materasso,mi avvicinai ancora di più,stendendomi quasi su di lei,mentre le sue mani correvano ad intrufolarsi tra i miei capelli,facendo pressione perché andassi incontro a quelle labbra,cosa che avrei fatto in ogni caso.

Sorrisi nel bacio lasciando scorrere le mani sotto la maglietta,per accarezzale tutto il busto,salii fino ai seni,e lei mi regalò un lungo sospiro quando li chiusi a coppa tra le mie mani.
Sorrisi soddisfatta nel sentirla sospirare cosi,ad occhi chiusi e la bocca spalancata appena,spinse all'indietro la testa,mordicchiandosi il labbro inferiore,e io ne approfittai per scendere con la lingua ad assaggiare il suo collo esposto e invitante.

"Possibile che non ti basti mai?"mi domandò in un sussurro.
"Come se ti dispiacesse"soffiai io beffarda sulla sua pelle,prima di morderla con forza.

Lei soffocò un gridolino di dolore,e strinse un po' di più una ciocca dei miei capelli tirandola appena.

"Scusa"mormorai per niente dispiaciuta in verità.

"Camz"chiamò dopo aver lasciato che le sfilassi la maglietta.
"Hmm"borbottai,impegnata in un'attenta degustazione della pelle del suo petto.
"Prima stavo riflettendo un attimo"cominciò lei,un po' troppo seria per i miei gusti.
"Riguardo cosa?"domandai distrattamente continuando a baciare e leccare ogni centimetro di quella pelle ambrata.

"Pensavo a quello che ti ho detto ieri"disse lenta,socchiudendo gli occhi in balia della mia lingua che le scivolava senza ritegno sulla pelle.

Spalancai gli occhi,immobilizzandomi,alzai rapida il viso per incontrare il suo,mentre il terrore si impossessava di me.

"Ti sei pentita?"domandai di getto.

"Certo che no..cosa ti salta in mente"si affrettò a rispondere.Mi tranquillizzai all'istante lasciando che il respiro tornasse regolare,poi senza indugio ripresi da dove avevo lasciato.

Cominciai a sfiorare con le labbra la pelle sensibile in torno al suo capezzolo,mentre lei mi accarezzava piano i capelli e si lasciava andare alle mie attenzioni.

"Pensavo solo...c-che...mi fa paura"ammise faticando a concentrarsi in preda all'eccitazione che evidentemente le provocavano i miei denti che scivolarono sulla sua pelle per chiudersi in torno a quel lembo di pelle scura.

"Paura di cosa?"Mormorai senza guardarla,cominciando poi a succhiare con forza quel bottoncino fremente,mentre stimolavo l'altro con le dita.

Lei tentò di rispondere ma l'unica cosa che usci dalle sue labbra fu un profondo gemito di apprezzamento.

"Ho...p-paura di...di non essere all'altezza,di...combinare qualche casino..oddio Camila"senza ascoltarla avevo preso a scendere lungo quel corpo perfetto,leccando senza ritegno la sua pelle calda.
Le mie mani mi avevano preceduta scivolando lungo le sue gambe e facendo una leggera pressione nel risalire,perché le piegasse.

"Non avere paura piccola,devi solo lasciarti andare,tutto andrà bene vedrai"dissi distrattamente,scivolando verso il basso.

"Lo so,è solo che..."ritentò lei ma fu travolta da una nuova cascata di brividi.

Ora che aveva piegato le gambe,potevo sentire il calore proveniente dalla sua intimità contro la pelle del mio petto che si trovava più o meno a quell'altezza mentre con la lingua giocherellavo con suo piercing.

"Oddio Camila"mormorò lei mordendosi forte il labbro inferiore,chiuse gli occhi agitandosi sotto di me.
"Aspetta un secondo, devo parlarti...è...importante..."ritentò con poca enfasi,tra un sospiro e l'altro.

"Non devi avere paura,io ti amo...e tu mi ami,nulla andrà storto adesso"sussurrai sulla sua intimità,facendola rabbrividire d'anticipazione.

"Lo so,è solo che..."cerco di ribattere,alzai il viso incrociando i suoi occhi la squadrai sera.
"Dobbiamo parlarne davvero adesso?"chiesi un po' scocciata.
"Si...cioè...no,insomma vorrei che ne parlassimo sono un po' in crisi per questa cosa ecco"spiegò imbarazzata.
"Lo capisco,e voglio parlarne anche io assolutamente,chiariremo ogni minimo dubbio,ma la domanda è...dobbiamo parlarne proprio in questo istante?"chiesi guardandola eloquente.
Lei ricambiò il mio sguardo,poi sorrise appena.
"Magari il discorso può aspettare altri cinque minuti"convenne,facendomi sorridere.
"Meno male"risposi,tornando a ciò che avevo lasciato.
"Ma dopo ne parliamo vero?"domandò autoritaria.
Sbuffai di disappunto.
"Ok afferrato il concetto,scusa amore"disse in un sorriso,alzai gli occhi verso di lei spalancandoli piacevolmente sorpresa.
"Mi hai chiamata amore"dissi stupita.
"Non avrei dovuto?"domandò divertita dalla mia reazione "...non sei il mio amore?"chiese retorica accarezzandomi la guancia.
Sorrisi annuendo,felice come una bimba,prima di tornare a dedicarmi a lei,con maggiore enfasi.

Mi presi qualche istante per giocherellare con suo clitoride succhiandolo appena,prima di affondare la lingua tra le sue pieghe facendola gemere e gemendo a mia volta per il piacere assoluto che il suo sapore mi regalava ogni volta.

Non riuscì a trattenermi,era più forte di me,l'avrei divorata fino a morirne.
Infilai le mani sotto di lei,stringendole i glutei,la attirai ancora di più a me,spingendo la lingua più in fondo possibile dentro di lei che soffocò un urlò di piacere nel mio cuscino che aveva afferrato per coprirsi il viso stravolto dal piacere.

"Camz...v-vieni qui..ti prego"mi implorò,mi staccai di mala voglia dal mio paradiso personale,per risalire il suo corpo e fermarmi a pochi centimetri dal suo viso,lei mi afferrò prontamente intrecciando le braccia dietro il mio collo,affondando la lingua nella mia bocca assaggiando se stessa dalle mie labbra.

Morsi con forza il suo labbro inferiore,salendo cavalcioni su di lei che piegò le gambe quasi come ad impedirmi di spostarmi da quella posizione.
Senza indugiare minimamente scivolai verso il basso sorridendo sulle su labbra con l'intento di baciarle il collo,un brivido mi attraversò la schiena sentendo la mia intimità sfiorare la sua involontariamente.

Entrambe sobbalzammo a quel contatto,ansimando sorprese ed eccitate,ci guardammo negli occhi per un secondo infinito.

"Fallo ancora"mi implorò con le pupille dilatate dal piacere.
Non me lo feci ripetere,strisciai su di lei un paio di volte su e giù,e le nostre intimità ritornarono a sfregarsi l'una contro l'altra,mentre i nostri clitoridi si trillavano a vicenda,facendoci tremare di piacere.

Lentamente cominciai a cercare il ritmo giusto,e lei con me.
Riuscimmo a trovare presto l'intesa,e continuammo a darci piacere a vicenda muovendoci sinuose come gatte l'una contro l'altra.

"Sei meravigliosa"le sussurrai sulle labbra dischiuse,ipnotizzata da quel viso perfetto contratto in un'espressione di puro piacere.

Lei spalancò gli occhi nei miei a quelle parole,e sorrise tra i gemiti.

"TI amo"bisbigliò sulle mie labbra.
"Io di più"risposi prontamente,avvertendo l'improvviso bisogno di aumentare il ritmo dei miei movimenti,cosa che feci istintivamente.

Raggiungemmo l'orgasmo quasi in sincronia,cosa che era capitata spesso anche la notte prima,ormai eravamo perfettamente sintonizzate.

Feci per sostami da lei,ma me lo impedì stringendo le braccia in torno ai miei fianchi.

"No,resta qui"mi pregò,e io sorrisi correndo a strofinare il naso nell'incavo del suo collo.
"Qui su di te?"domandai divertita,anche se non c'era bisogno di chiederlo.
"Si"soffiò lei,prima di mordicchiarmi piano la spalla che sfiorava le sue labbra.

"Mi dispiace per poco fa"dissi di getto.
"Ti dispiace?"chiese stranita.
"Si per,non essermi fermata,per non averti lasciata parlare,era una cosa importante. Scusa. Io...ti volevo troppo" spiegai dispiaciuta,nascondendo il viso sul suo petto.

Li per li non avevo dato peso alla cosa,accecata com'ero dalla voglia matta che avevo di lei,dal bisogno disperato di farla mia ancora una volta,ma adesso mi sentivo quasi in colpa,per averla costretta a zittirsi.

Lei sorrise divertita.

"Se può farti stare meglio non mi è dispiaciuta affatto ' l'alternativa ' che hai scelto."mi sussurrò all'orecchio

"Possiamo parlare adesso però"proposi.

"Non c'è molto di cui parlare,io credo di essere solo spaventata da questa cosa nuova ecco"disse a fatica.

Puntai i gomiti sul materasso ai lati della sua testa e mi sollevai su di essi per poterla guardare negli occhi,i miei capelli ricaddero incorniciando i nostri visi,e solleticandole appena le guance.

"Amore,hai solo bisogno di abituarti all'idea,non c'è nulla da temere"mormorai sicura guardandola dritta in quei due smeralrdi.

"Non sarà semplice"disse preoccupata.
"L'amore non lo è mai"mi affrettai a dire.

"Già,non lo è per le coppie etero,figurati per noi"disse scoraggiata.

"Ok,ti do trenta secondi per toglierti dalla testa l'assurdità che stai pensando e che di sicuro tra poco dirai...noi siamo una coppia come le altre,con gli stessi identici problemi e le stesse paure di chiunque,magari la società li fuori potrà ancora avere problemi con noi,ma l'importante è che noi non abbiamo problemi con noi stesse...amarmi è un problema per te?" dissi seria.

"No"si affrettò a rispondere.
"E allora di che accidenti stiamo parlando?"chiesi scocciata,la sua paura non aveva senso.

"Ma è un problema ammetterlo,insomma ammetterlo ad alta voce...non fraintendermi,non dico che voglia rimangiarmelo,dico solo che,io ho una difficoltà incredibile con i sentimenti e anche se ora so,cosa mi lega a te,averlo ammesso lo fa sembrare cosi.."

"Reale" terminai io la frase per lei.

"Esatto reale,e andrebbe bene,se dovessi solo abituarmi all'idea,ma quando mi ci sarò abituata subentrerà un altro problema"spiegò.

"Uscire allo scoperto"dissi.

"Già...ecco fino ad ora non sapevo bene cosa ci fosse tra noi,tu mi piacevi,e stavamo bene e tutto filava liscio,più o meno ma era sempre una cosa in bilico..."cominciò a balbettare pensierosa.

"Tu parla per te,io lo sapevo cosa provavo, l'ho sempre saputo."dissi secca.

Cominciavo davvero ad irritarmi,mi tirai a sedere sul materasso,recuperando le mie mutandine sotto le coperte le infilai alzandomi per cercare il resto dei miei vestiti.

"Non arrabbiarti,io voglio dire solo che..." fece per spiegarmi ma io fui più svelta.

"Vuoi dire che fino ad ora non credevi sarebbe stata una cosa cosi seria,quindi non avevi paura che io cominciassi a chiederti di renderlo ufficiale dicendolo a tutti visto che era presto,ora che mi hai confessato di amarmi,e che sai che ti ricambio cominci ad avere paura che ben presto io ti chieda di fare coming-out e questo ti spaventa,perciò questo giro inutile di parole senza senso serve a cercare di farmi velatamente capire che non hai intenzione di farlo,anche se mi ami. Ho indovinato?" dissi con una punta di ironia guardandola seria negli occhi.

***

Cazzo,ma come diavolo ci riusciva?mi aveva beccata in un attimo.

E io che speravo di poter girare in torno al discorso,ero stata mezz'ora seduta sul davanzale a scervellarmi nel tentativo di cercare il modo giusto per farle capire che non era il momento di uscire allo scoperto senza ferire troppo la sua sensibilità sull'argomento.

Speravo di aggirare il problema,di metterla in modo tale che sembrasse una scelta fatta insieme,e invece lei in pochi secondi era arrivata dritta al punto della questione,ed eccomi li a fare la figura della codarda...per l'ennesima volta.
Ero un libro aperto per lei,ma perché lo dimenticavo sempre?

"Camz io,non voglio ferirti..."cominciai,ormai non serviva a nulla negare,se le avessi detto qualcosa tipo ' non è come pensi ' sarebbe stato come dire ' macchè dici? non vedo l'ora di fare coming out ',eh no, meglio arrendermi al fatto che ormai mi aveva scoperto in pieno.
"..Penso solo che non sia il momento adatto,io..non sono pronta per una cosa del genere,non lo sono ancora." Dissi cauta.

"Nessuno ti ha chiesto di andare in giro ad appendere i manifesti Lauren"rispose prontamente.

"Lo so,so che non mel'hai chiesto,è solo che..beh non saprei in genere dopo il ti amo,tutto procede da copione,voglio dire passeggiate mano nella mano,appuntamenti fuori,cene con i genitori..io che vengo a prenderti ,tuo padre che mi ricorda di riportarti a casa entro il coprifuoco.."cominciai a blaterare nervosamente di inutilità.
Dio quanto mi sentivo stupida.

Camila mi guardava scioccata.

"Lauren ma che cazzo stai dicendo?"chiese alzando un sopracciglio.
"..Mi stai raccontando la trama di un telefilm?"chiese ironica "..senti capisco che tu non sia abituata a stare con qualcuno ne a lasciarti andare ai sentimenti,ma non è che adesso devi dare di matto,insomma..stai dando i numeri ,te ne accorgi vero?!" affermò come se stesse parlando con una psicopatica.
Mi tirai a sedere nel mezzo del letto.

"Camz lo so stò sparando un mare di cazzate"ammisi.
"..io il fatto è che,non voglio fare coming out,io ti amo,ma non sono ancora pronta per rivelarlo al mondo,so che tu non mi hai chiesto di farlo ma mi sono svegliata con questo pensiero,insomma magari non oggi,ne domani ma prima o poi sapevo che il discorso sarebbe saltato fuori,e prima che accadesse volevo mettere in chiaro questa cosa.Ecco l'ho detto" dissi tutto d'un fiato fissandomi le mani,senza avere il coraggio di guardarla.

Lei non disse nulla,rimase li a fissarmi per un secondo infinito,prima di distogliere lo sguardo e tornare a recuperare i suoi vestiti sparsi per la camera.

"Camz di qualcosa ti prego"la implorai osservandola.

"Che vuoi che ti dica?"chiese retorica,seria come non mai.
"insomma hai già deciso tu per entrambe,se ti dicessi che la cosa non mi stà bene cambierebbe qualcosa?"domandò.

Ci pensai un attimo.
Coraggio Lauren non fare l'egoista.
Ingoiai a vuoto.

"No non credo che cambierebbe,non voglio dirlo in giro,non per ora"dissi quasi senza rendermene conto.

Fottuta codarda,ecco cosa sei Jauregui ,una fottuta codarda egoista.

"Lo immaginavo"disse con amarezza "..quindi non ho nulla da aggiungere al tuo discorso. Insomma non posso costringerti a sbandierare la cosa ai quattro venti,se non vuoi"disse calma,continuando ad evitare il mio sguardo.

"Quindi va bene? insomma siamo d'accordo?!" azzardai la domanda un po' incerta.
"Si,d'accordo cosi"si affrettò a dire "..Faccio una doccia veloce,poi ti lascio il bagno"mi informò fiondandosi nel bagno della sua camera.

Che razza di codarda idiota che ero,incredibile. Mi stavo comportando esattamente come un maschio,in quel momento avevo finto spudoratamente di crederle quando aveva detto che le stava bene,pur sapendo che non le stava bene affatto,solo perchè a me faceva comodo credere che fosse cosi.

Mi lasciai cadere all'indietro sul materasso,coprendomi la faccia col cuscino,soffocandovi dentro un urletto irritato.

"Cristo,ma quanto sono cretina da uno a mille?!" borbottai sbuffando "..complimenti Jauregui ,le hai appena detto che la ami e un attimo dopo state già litigando".

E poi la gente si domandava come mai pensassi che l'amore faceva schifo.

***

Osservai per un po' il mio riflesso nello specchio,ero cosi felice un secondo prima e l'attimo dopo tutto mi era crollato di nuovo sulle spalle.
Ma possibile che non potessimo stare un secondo tranquille?

Entrai nella doccia,decisa più che mai a lasciare che l'acqua calda e il profumo rilassante del bagnoschiuma cancellasse la rabbia che mi era montata dentro.

In quel momento avrei voluto prendere a schiaffi Lauren,ma perché aveva dovuto tirare fuori quel discorso proprio in quel momento? le avrei dato tutto il tempo del mondo anche se non me lo avesse chiesto,non c'era bisogno di sbattermi in faccia quanto poco desiderasse stare con me sotto gli occhi di tutti,faceva già abbastanza male saperlo,che me lo ribadisse anche dopo avermi detto che mi amava,e dopo aver fatto l'amore in quel modo stupendo,era davvero troppo.

Sospirai chiudendo gli occhi,appoggiai i palmi delle mani al muro,godendomi la sensazione dell'acqua che mi scorreva lenta sulla pelle.

Non volevo che questa storia distruggesse in un attimo la nostra felicità,stavo facendo un passo alla volta con lei,forse era davvero il caso di non prendersela troppo.

***

Quando Camila uscì dal bagno mi trovò già vestita.

"Non fai una doccia?"mi domandò stranita.
"La farò a casa,devo comunque passare di li a prendere la divisa e i libri per la scuola"mi limitai a dire calma.

"Non finirai per fare tardi?"domandò un po' preoccupata.
"Sono le sei,la scuola non comincia prima delle otto e mezza,se vado adesso riesco a sbrigarmi"risposi meccanicamente.
"Sei arrabbiata con me adesso?"chiese seria.
Mi voltai per incrociare i suoi occhi seri.
"Amore certo che no,"mi affrettai a dire,lasciando cadere la mia giacca per correre ad incorniciarle il viso con i palmi delle mani "..in realtà ho paura che sia tu ad essere arrabbiata"confessai, a pochi centimetri dalle sue labbra.

"Non lo sono"si affrettò a dire scuotendo la testa seria.
"No?"domandai sorpresa.

"No,insomma prima lo ero,ma ci ho riflettuto e..magari è davvero presto,insomma forse è il caso di andarci piano,nessuno ci corre dietro e possiamo comunque stare insieme anche senza dirlo in giro. Mi dispiace di essermela presa li per li." ammise,abbassando lo sguardo.
"Dimentico sempre che io ho avuto due anni per abituarmi all'idea che mi piacesse una ragazza,mentre per te è tutto nuovo,io farei meno fatica ad ammetterlo in pubblico ma solo perché ho avuto più tempo per prendere consapevolezza della cosa e accettarla fino in fondo,quando anche tu sarai pronta lo diremo,non c'è fretta"spiegò calma,intrecciando le mani con le mie e soffermandosi ad ammirare il contrasto tra le nostre pelli.

"Camz se lo dici solo per farmi contenta..non devi,io.."tentai.
"No,ti assicuro che sono sincera Lolo,davvero."mi rassicurò guardandomi nuovamente negli occhi.

"Ok" convenni dopo aver a lungo cercato un minimo di esitazione nel suo sguardo,non la trovai e decisi che forse potevo farmi bastare quella sua affermazione all'apparenza sincera.

"Ti amo"le dissi sicura.
"Ci stai prendendo gusto eh?"bisbigliò sorridendo.
"Mi piace dirlo,ha un nonsocchè di...liberatorio "ammisi,facendola ridacchiare e sorridendo a mia volta prima di donarle un bacio lento che lei ricambiò all'istante.

***

Decisi di accompagnare Lauren di sotto,uscimmo dalla mia stanza ancora mano nella mano,ma appena fuori dal corridoio lei si guardò in giro un po' sospettosa lasciando la presa.

Non mi scomposi,andava bene cosi per ora.
La nostra storia era andata avanti fino ad allora senza forzature,riflettendoci non c'era stato bisogno di indurla a fare qualcosa in modo affrettato,tutti i piccoli traguardi che avevo raggiunto con lei li avevo raggiunti grazie alla mia pazienza,e mi ero convinta che continuare su quella strada mi avrebbe di sicuro premiata.

All'inizio non voleva lasciarsi andare,ma piano piano ho scalfito il primo strato della sua corazza,siamo diventate più o meno amiche,e c'è voluto poco perché fossimo di più,ora ero riuscita persino a farmi dire ti amo. Un passo dopo l'altro,non c'era fretta in fondo.

Arrivammo alla porta di ingresso,un rumore di passi provenienti dalla cucina ci fece sobbalzare,mia madre uscii sorprendendoci un po'

"Camila,come mai già in piedi?"domandò mia madre guardandoci interrogativa.
"Oh ciao Lauren,non sapevo fossi rimasta a dormire"aggiunse poi accorgendosi della corvina al mio fianco.

"Salve signora Cabello,in realtà non sapevo nemmeno io che sarei rimasta, infatti non ho con me ne la divisa ne i libri per oggi,ci siamo svegliate presto perché devo passare a casa a prenderli prima di scuola" spiegò la mora,con naturalezza.

"Oh capisco,beh rimani almeno per la colazione"propose gentile mia madre.
"An no, non si preoccupi,tanto non faccio mai colazione"disse lei cordialmente.
"Beve solo caffè...che schifo"aggiunsi io con una smorfia.
Mia madre sorrise.
"L'ho appena fatto per me,su fermati almeno per una tazza,è ancora caldo"la invitò ancora lei.
Alla fine la corvina decise di cedere.
"Va bene,una tazza di caffè mi andrebbe proprio in effetti"ammise,facendo sorridere mia madre soddisfatta.
"Camila amore,saliresti a riempire la ciotola di Lord Tubb? non vorrai che rimanga senza colazione"propose mia madre,facendoci strada in cucina.
"Ah no,certo che no,vado e torno in un lampo"annuìi io afferrando la scatola dei croccantini posta su uno degli scaffali in alto,e sorridendo alla mia corvina prima di uscire dalla cucina e sparire su per le scale.

***

Guardai Camila andare via sorridendole amorevolmente.
Mi sentì osservata e voltai la testa per incrociare lo sguardo serio di sua madre,che mi porgeva la tazza piena di caffè fumante.

"Lauren,vorrei chiederti un favore "si affrettò a dire la donna guardandomi dritta negli occhi.

Mi sentì gelare,quello sguardo era un po' inquietante,in quegli occhi cosi simili a quelli di Camila riuscivo a scorgere un velo di preoccupazione e decisione che mi agitò non poco.

"C-certo mi dica pure"biasciai ingoiando a vuoto prima di abbassare lo sguardo sul mio caffè.

"Ecco,"cominciò la donna ora un po' imbarazzata.
"Domani,dopo la scuola porterò Camila alla sua lezione di danza,e mi domandavo se tu potessi passare di qui,mi piacerebbe scambiare quattro chiacchiere con te,in privato.."disse cauta,studiando la mia reazione.

Quasi mi strozzai con il sorso di caffè che avevo appena ingurgitato,biasciai un ' scotta ' imbarazzato per giustificare la mia reazione.

"I-Io se per lei è importante va bene,ma non capisco di cosa vuole parlarmi?"domandai imbarazzata e confusa.

"Niente di preoccupante,vorrei solo poter chiacchierare un po' con te riguardo ad alcune cose,non c'è da preoccuparsi cara,solo preferirei se non ti dispiace che Camila non fosse presente,e gradirei che tu non le parlassi del mio invito."disse gentilmente guardandomi eloquente.

Mi limitai ad annuire poco convinta.
Nella mia testa si era accesa una lucetta,seguita da un campanello d'allarme.

-Ho promesso a Camila,niente più bugie-pensai.
-beh tecnicamente non dirle nulla non sarebbe una bugia,semmai un'omissione-
-è la stessa cosa-
-Mel'ha chiesto sua madre,cosa accidenti dovrei fare?-

"Ti aspetto qui domani alle cinque allora"si affettò a dire la donna,sentendo Camila ritornare.
La mora saltellò fino alla sedia accanto alla mia e fece per sedersi quando io mi alzai di scatto,annunciando che dovevo andare,se non volevo far tardi a scuola.

Salutai sua madre che mi salutò cordialmente senza tradire alcuna emozione,e Camila mi accompagnò alla porta,sussurrando un 'ci vediamo a scuola' seguito da un leggero bacio sulla guancia che nessuna delle due aveva particolarmente apprezzato ma del quale dovemmo accontentarci.
Mi avviai alla macchina divorata dal dubbio.

***

Camminavo lenta tra i corridoi,cercando Normani,non ero riuscita ad incontrarla per tutto il giorno,passai davanti alla sala del coro,e intravidi all'interno la presenza di qualcuno,con la coda dell'occhio.

Tornai sui miei passi,avvicinandomi alla porta,il vetro laterale su di essa mi concesse di vedere chiaramente Normani e Dinah impegnate in quella che sembrava una discussione.
La porta era semi aperta,le loro voci mi arrivavano distorte dal fracasso dei corridoi vicini gremiti di studenti,cercai di concentrarmi sul loro discorso,indecisa o meno sull'irrompere in quella stanza o lasciarle parlare.
Non volevo origliare,cercavo solo di rendermi conto se il discorso fosse serio oppure no.

"Andiamo Normani non puoi tenermi il muso per questa sciocchezza"sbuffò Dinah spazientita muovendo un paio di passi verso la mora,che se ne stava seduta sullo sgabello del pianoforte,intenta a sfogliare i suoi spartiti con un pesante broncio dipinto sul viso.

"Di qualcosa almeno"ritentò la bionda stizzita.
"Che dovrei dirti? pensi che mi faccia piacere arrivare a scuola tutte le mattine e ritrovarmi davanti lo spettacolo disgustoso di te e Louis che vi fate la gastroscopia a vicenda?"gracchiò secca la mora,senza guardarla.
"Non posso dire nulla,non posso tenere il broncio,insomma Dinah spiegami come dovrei reagire eh? vuoi che ti faccia un applauso,non so,che mi metta a saltellare per la scuola?" continuò ironica,sbuffando infastidita.

La bionda abbassò lo sguardo,muovendo qualche passo nella sua direzione.

"Mani"disse più tranquilla abbassandosi su di lei,e prendendole le mani "..Mi dispiace ok?"soffiò dolcemente,pose due dita sotto il mento della mora e la costrinse a sollevare il viso per incrociare i suoi occhi.

"So che non è semplice per te,ma non posso lasciarlo cosi da un giorno all'altro,lo capisci? E' complicato"tentò di spiegare la cheerleader.

"Complicato?"ripetè ancora la mora senza capire.
"Cosa c'è di complicato,se non lo ami più non dovrebbe essere tanto complicato"disse seria.

La bionda sospirò,rimasi un attimo interdetta,ero dispiaciuta per la mia migliore amica,sapevo quanto stesse male per quella storia,ma ora conoscevo anche meglio la situazione di Dinah, probabilmente Louis sapeva tutto di Beth e nonostante questo l'aveva voluta ugualmente,accettando la sua situazione e amandola,erano stati la coppia d'oro del McKinley per un anno,e magari Dinah non lo amava,ma si vedeva che lui a lei ci teneva e la trattava bene,anche io ero stata con Austin per molto tempo,e anche se non lo amavo sapevo che non meritava di essere mollato cosi da un giorno all'altro senza spiegazioni.
Mi sentii molto solidale con la bionda in quel momento.

Ma capivo anche la reazione di Normani, aveva paura,si fidava ancora molto poco di Dinah anche se non lo ammetteva. Le piaceva la bionda,le piaceva tanto, conoscendola non si sarebbe messa in una situazione del genere se non avesse provato sentimenti forti,ma allo stesso tempo era spaventata da tutte quelle novità, Normani era troppo abituata ad avere tutto sotto controllo,odiava quando accadevano cose inaspettate,non era preparata agli imprevisti,in questo mi ricordava tantissimo Lauren.

Se quelle due non fossero state sempre cosi occupate ad insultarsi,avrebbero scoperto di avere più cose in comune di quanto pensassero.

"Normani ascolta,non voglio che tu pensi che cerco di tenere il piede in due scarpe ok? perchè so che lo stai pensando anche se non lo dici" continuò Dinah.
La mora la lasciò parlare,guardandola inespressiva.

"Dammi solo un altro pò di tempo per trovare il modo giusto di dirlo a Louis,ok?solo un altro po' di tempo non chiedo tanto in fondo,puoi farlo per me?"domandò dolcemente la cheereos rivolgendo alla mora uno sguardo dolce.

"E tu cosa farai per me?"chiese Normani decisa.

"Questo" si affrettò a dire l'altra,prendendole il viso tra le mani e travolgendo la mora in un bacio dapprima dolce e lento,poi sempre più affamato,tanto da costringere la mora a reggersi con entrambe le mani ai bordi dello sgabello,e a soffocare un piccolo gemito tra le labbra dell'altra,che sembravano volerla divorare.

In pochi istanti la mia amica prese coraggio,intrecciando le mani dietro la nuca della bionda e attirandola a se per ricambiare con tutta la passione che aveva in corpo quel bacio mozza fiato,che aveva tolto il respiro persino a me.

Riuscii a vedere distintamente le loro lingue intrecciarsi,e le mani della bionda farsi più curiose scivolando sulle cosce scoperte di Normani per graffiarle sensualmente,mentre la mia amica si lasciava andare da un lungo sospiro eccitato.

Ok erano carine dovevo ammetterlo,ma la situazione cominciava a surriscaldarsi in quella stanza,e loro erano a scuola,nel bel mezzo dell'orario di lezione,chiunque poteva passare di li e vederle. Non volevo interromperle ma era mio dovere di amica riportarle alla realtà.

Fortunatamente non ce ne fu bisogno,le due si staccarono di mala voglia,forse per un improvviso bisogno di ossigeno.

"P-Potevano vederci.."biascicò Normani cercando di recuperare il respiro,senza smettere di guardare le labbra della bionda con desiderio.

"Non mi importa..e questo era per farti capire che voglio stare con te..e non me ne frega nulla se ci vede tutta la scuola,non voglio cercare di prendere tempo per potermi prendere gioco di te Mani è questo che voglio che tu capisca..lascerò Louis appena potrò, perché è te che voglio" spiegò decisa la bionda,prima di lasciarle un altro bacio a fior di labbra e sussurrare un 'promesso' che io percepii appena.

La mora annuii soddisfatta.

Poi la campanella suonò riportando tutte alla realtà.

"Scappo a lezione,ci vediamo più tardi ok?"soffiò Dinah facendole una carezza.
"Ok"rispose la mora,sorridendo a sua volta,mentre l'altra lasciava l'aula uscendo dalla porta secondaria,proprio nell'istante in cui io mi decisi ad entrare.

Avevo bisogno di parlare un po' con lei,me ne resi conto nel momento in cui capì di invidiare profondamente il fatto che Dinah fosse cosi decisa a stare con lei da fregarsene se qualcuno le scopriva a differenza di Lauren.
Ed ero sicura che anche Normani avesse bisogno di me in quel momento di confusione.

***

"Hey"soffiò una voce alle mie spalle,sorprendendomi appena.
"Ciao"risposi accennando un sorriso, mentre aprivo l'armadietto degli spogliatoi per infilarci il mio borsone.

"Come è andata la tua giornata?"chiesi.
"Noiosa..e decisamente troppo lunga,soprattutto perché non ti ho incontrata nemmeno una vota "ammise dispiaciuta,mettendo su un adorabile broncio.
"Piccola"soffiai intenerita,mi guardai in torno prima di sfiorarle le labbra con le mie in un contatto frettoloso e leggero,prima che arrivassero le altre cheereos,che infatti non tardarono ad invadere la stanza.

La mora sbuffò per niente soddisfatta di quel contatto,finsi di non farci caso.

"Che facciamo stasera?"domandai distrattamente "..Pensavo che potremmo approfittare per vedere il film che non abbiamo visto ieri.."cominciai.

"Volevo stare un po' con Normani stasera, in realtà" ammise la moretta abbassando lo sguardo.

"Oh,ok...si lo capisco certo."dissi comprensiva.
"Non ti dispiace vero?"soffiò lei.
"Certo che no,ci mancherebbe altro"dissi con tranquillità.
Ne avrei approfittato per una serata di Tequila sale e limone con Dinah,era da tempo che non festeggiavamo un po' a modo nostro.

"Starai con Dinah?"domandò come se mi avesse letto nel pensiero.
"Credo di si"risposi stringendomi nelle spalle,lei annuì.

"Sai ,stamattina dopo che sei andata via mia madre mi ha riempita di domande" disse cambiando argomento mentre recuperava l'asciugamani dal borsone.

Mi irrigidii di colpo.
"Ah si?"balbettai fingendo indifferenza "..A proposito di cosa?"chiesi.

"Mah di te,della nostra amicizia,le sembra strano che di punto in bianco porti a casa cosi spesso qualcuno che non sia Normani, mi ha persino chiesto se avessi litigato con lei,se non fosse più la mia migliore amica"spiegò un po' stranita la mora,sorridendo incredula.

"Strano atteggiamento"dissi,più a me stessa che a lei.
Che cavolo frullava nella testa di quella donna? Prima mi chiedeva di parlarmi alle spalle di Camila,poi tartassava la mora con domande sciocche,cominciavo a preoccuparmi.

"Lolo tutto bene?"chiese lei protettiva riportandomi alla realtà.

La guardai negli occhi per un secondo infinito mentre quel campanello d'allarme suonava ancora nella mia testa.

Le hai giurato di essere sincera...coraggio Lauren,al diavolo quello che ti ha raccomandato sua madre,diglielo e basta.

"Si tutto benissimo"dissi col sorriso più finto che riuscissi a tirar fuori.

Sei davvero una deficiente Lauren.
Sapevo già che mi sarei pentita di quella omissione.

Dinah arrivò di corsa,fiondandosi a mettere a posto il suo borsone.

"Muovetevi sacchi di letame,non ho intenzione di aspettarvi ancora!" urlò la coach facendoci sobbalzare,tutte chiudemmo i nostri armadietti e recuperammo le ultime cose prima di avviarci agli allenamenti.

***

Qualcuno bussò alla porta,corsi ad aprire lasciando cadere sul libro la matita.

"Ciao Hamilton"dissi scherzosa sorridendo a Normani e spostandomi per farla passare.
"Ciao Estrabao"rispose lei altrettanto allegra.

Nessuno mi chiamava cosi,tanto che a volte dimenticavo persino di avere quel secondo cognome ,in realtà poco mi importava perché non mi piaceva molto.

"Non chiamarmi cosi"la ammonì.
"Anche tu mi chiami col mio secondo cognome"rispose lei ovvia.
"Solo perché so che ti piace"cantilenai,lei mi fece la linguaccia,entrando in salotto.

"Storia?"domandò indicando i libri aperti sul tavolino.
"Biologia"dissi facendo una smorfia.
"Uh io li ho già fatti"disse soddisfatta.
"Sgancia il quaderno"dissi autoritaria appena recepita la notizia.
"Neanche per sogno,io ho studiato,non vedo perché tu debba cavartela copiando"si lamentò lei.
"Normani,dammi quel quaderno"ribadì più severa.
Per tutta risposta lei mi fece una linguaccia,alla quale risposi afferrando prontamente un cuscino del divano e lanciandolo in direzione del suo naso.

"Presa in pieno"dissi vittoriosa alzando le mani al cielo,incurante delle sue lamentele.
"Ora ti faccio vedere io..stronzetta"disse minacciosa,prendendomi per i fianchi e facendomi cadere sul divano,cominciò a farmi il solletico senza pietà.

"Ferma,ti prego..Mani.."biascicavo tra le risate,la mia amica rideva a sua volta divertita.

Mia madre irruppe in salotto,con il cesto della biancheria sotto braccio.

"Ciao Normani"disse illuminandosi in un ampio sorriso appena vide la mora.
"Salve signora Cabello,come stà?" domandò la mia amica cortese con ancora l'ombra di una risata sul viso.
"Molto bene,è bello vederti"disse sincera mia madre,poggiando il cesto per terra per correre ad abbracciare la moretta che ricambiò l'abbraccio con enfasi.
"Vi lascio,immagino vogliate stare da sole"disse poi mia madre affrettandosi ad uscire.

"Tua madre stà bene?,mi sembrava più strana del solito"disse la mia amica divertita.
Mi limitai a stringermi nelle spalle.
"Mah,chi la capisce è bravo. Allora questo quaderno?"la mia amica sbuffò spazientita,tirando fuori dalla cartella il quaderno di biologia mentre io saltellavo sul posto soddisfatta.

***

Il campanello suonò e io mi precipitai ad aprire,alzando ancora un po' il volume dello stereo.

Spalancai la porta rimanendo un po' sorpresa.

"Ciao Dinah"dissi titubante "E ciao anche a te Dinah Junior"aggiunsi lanciando uno sguardo interrogativo alla mia amica che stringeva tra le braccia la piccola Beth la quale prontamente cominciò a dimenarsi agitando le manine verso di me per essere presa in braccio.

Accontentai la bimba prendendola in braccio e facendo un passo in dietro perché la mia amica entrasse.

"Come mai ti sei portata l'asilo?"domandai un po' stranita.
"Mio padre aveva una cena di lavoro e mia madre ha pensato bene di approfittarne per organizzare una serata con le sue amiche,le ho detto che dovevo venire da te..e lei ha cominciato a rompermi le palle con la solita storia.. tuo padre è sempre fuori per lavoro,tu sei sempre in giro con gli amici,io stò sempre chiusa qui con Beth,non ho mai tempo per me e bla bla bla,capito?quando pare a lei non posso mettere bocca su questioni che riguardano Beth perché è lei la madre e decide lei,quando le fa comodo non perde tempo a farmi sentire in colpa per averle affibbiato un'altra figlia a cui badare."sbottò irritata mentre gesticolava come una matta.

"Io non la metterei cosi,un sacco di fratelli maggiori sono costretti ad occuparsi dei loro mocciosi e petulanti consanguinei,non sei ne la prima ne l'ultima,e poi che accidenti pretendevi? Beth non è mica una bambola non è che puoi starle dietro solo quando ti fa comodo. Fa la brava sorella maggiore Milika D." cantilenai io.

Lei mi guardò come se volesse fulminarmi.

"Da che accidenti di parte stai tu?"domandò.

"Dalla tua Jane,ma devi ammetterlo hai comunque delle responsabilità verso Beth, in ogni caso è pur sempre la tua sorellina"dissi allusiva,prima di mettere giù la piccola che mosse qualche passo verso il tavolino senza lasciare la mia mano.
"Vedila da questo punto di vista,l'anno prossimo andrai al college e avrai poche occasioni di stare con lei,approfitta di questi momenti..poi ti mancherà non averla tra i piedi tutti i giorni vedrai"conclusi,togliendo dalle manine di Beth la sigaretta spenta che aveva preso dal mio pacchetto abbandonato sul tavolino.

La mia amica guardò la bimba pensierosa.
"Forse hai ragione"ammise "...da quand'è che sei cosi saggia?"domandò.

"Lo sono sempre stata,solo che ero troppo pigra per dimostrarlo"scherzai io.
"Piuttosto,bando alle ciance,metti a letto la nanerottola sbavosa qui,e sfondiamoci di tequila"dissi allegra,prendendo la bimba e mettendola tra le braccia della bionda che mi guardò incredula.

"Mi rimangio tutto,non sei saggia sei una persona terribile"disse scioccata lei accogliendo la piccola tra le braccia.

"Oh andiamo,neanche un bicchiere?"chiesi speranzosa.
"Assolutamente no"ribadì lei seria.
Sbuffai vistosamente puntando gli occhi dritti in quelli verdissimi e vispi della bimba.
"Questa me la paghi Dinah Junior"dissi stringendo gli occhi e puntando il dito verso la piccola che mi guardò ridacchiando divertita.

Alla fine la serata tequila saltò,finimmo a mangiare cinese e a guardare "Harry Potter e il calice di fuoco' per l'ennesima volta,giocherellando con Beth e fantasticando di quanto ci sarebbe piaciuto essere delle cattive e spietate Serpeverde,almeno a me sarebbe piaciuto,soprattutto avrei tanto gradito una bella bacchetta magica per trasformare in purè di gnomo quella nana petulante della sua ragazza,che a giudicare dalle parole di Dinah adesso faceva storie per via di Louisinnocenza.

"Certo che è proprio una rompipalle la Mini Pony eh?"dissi dopo aver ascoltato il racconto della mia amica sulla scenata di gelosia messa su dalla moretta dopo averla vista baciarsi con Mr. Budino in corridoio.

"Da un lato la capisco,insomma anche tu non vedevi l'ora che Mila lasciasse Austin no?"disse lei comprensiva.

"Non nominarmelo neanche quel secchio della spazzatura ambulante"sbottai.

"Ecco appunto.." ridacchiò lei "..ma io voglio lasciare Louis,mi serve solo un po' di tempo" disse prontamente "..spero che lo capisca e sia paziente"aggiunse un po' sconfortata.

"Non saprei D. insomma non ci spererei troppo,la pazienza è la virtù dei forti non dei tappi"dissi seria,guadagnandomi una scappellotto sulla nuca.
"Idiota"sbottò lei,prima voltarsi per fare una carezza a Beth che dormiva accanto a lei sul divano avvolta dalle coperte.

"E tu..come la risolvi la faccenda della suocera?"domandò divertita.

"Suocera un cazzo,smettila di chiamarla cosi o ti spacco quel naso finto che ti ritrovi Jane"sbottai seria.
"Ok rettifico,come la metti con la madre della tua ragazza?"chiese sorridendo.

Sbuffai.

"Non lo so,non ho idea di cosa possa volere e la cosa mi terrorizza"ammisi.
"Pensi che sappia di voi?"chiese cauta.

Mi strinsi nelle spalle,non potevo negare di sospettarlo,ma non potevo esserne sicura,e non volevo fasciarmi la testa prima del tempo anche perché eravamo state piuttosto caute,considerando che ci vedevamo quasi sempre a casa mia.

"Magari vuole chiederti aiuto per organizzarle una festa"tentò la mia amica.

"Dubito,che io sappia non c'è nessuna ricorrenza che riguarda Camz,il suo compleanno è tra più di un mese e comunque in quel caso sarebbe stato più logico se lo avesse chiesto a Normani"osservai pensierosa.

"Hmm..che voglia parlare delle ripetizioni?" azzardò ancora.

"Non vedo perché dovremmo parlarne di nascosto,e poi Camila è migliorata molto in spagnolo ha preso B- all'ultimo compito,non è molto ma sempre meglio della F alla quale era praticamente abbonata no?"dissi scartando anche quella ipotesi.

"Sei in un bel casino insomma"osservò lei senza più soluzioni da suggerirmi.
"Eh già"sospirai.

Rimanemmo in silenzio per un po' concentrate sul film.

Poi un pensiero mi colpì all'improvviso e mi ricordai una cosa importante,che avevo voglia di fare dalla sera prima.

"DJ"
"hmmm"
"Ti voglio bene" sussurrai a mezza voce,senza guardarla.

La bionda biascicò un 'anche io ' distratto,per poi sobbalzare pochi secondi dopo rivolgendomi uno sguardo incredulo.

"No scusa puoi ripetere?"chiese stupita.
"Assolutamente no,l'ho detto una volta fattelo bastare "dissi seria cercando di trattenere un sorriso.

"Mi vuoi bene?!" domandò quasi commossa "..e lo hai detto ad alta voce..o mio Dio,tira fuori la tequila dobbiamo festeggiare"disse ironica
"Lauren Jauregui ha ammesso di volermi bene..dopo..circa quattordici anni che ci conosciamo!" cominciò a saltellare con un sorrisone stampato in faccia prima di abbracciarmi.

"Frena l'entusiasmo,cos'è tutto questo saltellare. Datti un tono,nemmeno Camila ha fatto tutte queste scene quando le ho detto che la amo,non vedo perché dovresti farlo tu". Lei mi guardò incredula spalancando gli occhi come piatti.

"Hai detto Ti amo a Camila? tu?..oddio qui ci vuole la tequila sul serio"disse incredula lasciandosi cadere sul divano.

"Voglio assolutamente sapere tutto" disse categorica,spegnendo la tv e concedendomi tutta la sua attenzione.









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EHYYY scusate se ieri non ho messo capitoli ma non avevo proprio tempo :(
Ed ora cosa vorrà la madre di Camila ?

with somebody who loves meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora