42. Fatto?

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MAD'S P.O.V

Cercare di essere paziente? Fatto.

Giocarsi la carta della gelosia, facendomi fotografare volontariamente con ragazzi diversi, ogni giorno? Fatto.

Inviare a quel cretino segnali di fumo, cercando di non dare fuoco a nulla? Fatto.

Verificare se esistessero davvero, piccioni viaggiatori in grado di portare messaggi al destinatario? Fatto.

Servirsi in modo inappropriato e subdolo di Harold Edward Styles, minacciandolo di non farlo entrare in casa, a meno di avere informazioni riguardo a quel cretino? Fatto.

Cercare di ignorare il tempo, non dando peso al fatto che, i sei giorni appena trascorsi, senza avere sue notizie, reazioni o cenni di vita, non siano veramente passati? Fatto.

Risultato? Trovarmi davanti allo specchio da almeno un'ora ripetendomi cosa diavolo mi è venuto in mente, quando ho accettato di uscire con quel cretino la prima volta.

"Mad, ho bisogno del bagno"

Io ho bisogno che Liam Payne non esista, non sia mai esistito, oppure di un cervello nuovo, magari programmato appositamente per filtrare i cretini. Nonostante questo però, non busso insistentemente alla porta del bagno, consapevole del fatto che all'interno si sta svolgendo un incredibile tu per tu, con me stessa.

"Ancora un minuto" rispondo.

Un minuto non mi basta. Devo capire come è potuto succedere. Io Mad Thomas, fantastica ragazza eccezionale, insostituibile e meravigliosa, ridotta a dover uscire con le sue pseudo amiche modelle, per tentare l'ultima carta rimastomi, per ricordare a Liam Payne della mia esistenza.

"E' la stessa cosa che ripeti da quindici minuti Mad, e la mia pausa sta per finire, quindi smettila di fare la paranoica e esci di li!"

Grace è stressata.

Avrebbe bisogno di sfogarsi in qualche modo, le ho fatto notare che non è sano per Lei rinchiudersi in una stanza e studiare quindici ore su ventiquattro, fermandosi solo per dormire, mangiare e andare in bagno. Ma Lei persiste nella sua modalità: dire, fare, baciare, lettera e testamento senza darmi ascolto.

Povera me, povera Lei e povero Styles.

Fai un respiro profondo Mad, fai un respiro profondo. Non c'è nulla di male nel fare quello che stai per fare, insomma solo l'intenzione di farlo, implica che facendolo con molte probabilità farai la cosa giusta.

"MAD!"

Giuro, la preferivo in modalità fatina dei denti. La sua versione attuale mi spaventa, mi rende nervosa e mi fa essere in pena per Harold. Odio essere in pena per qualcuno, a maggior ragione se quel qualcuno è strettamente legato a quel cretino. Insomma povero cucciolo, è da giorni che tenta di convincerla a prendersi una pausa per vedersi, guardarsi, parlarsi, pensarsi, baciarsi, moltiplicarsi o fare quello che fanno quando stanno insieme, ma Lei riesce sempre a distruggere ogni suo tentativo, usando come scusa la partenza per l'Italia.

Bella mossa Styles, devo ammettere che Lui è un esperto in queste cose. Peccato che non sia in grado di darmi consigli utili; che diavolo di consiglio malato è, quello di chiedere a Liam di incontrarci e parlare? Dovrei perdere così, abbassare l'ascia di guerra, sventolare bandiera bianca e dare modo a Lui, cretino per nascita, di vincere questa battaglia? Nemmeno sotto tortura!.

"Mad non costringermi a chiamare un falegname per scassinare la porta!"

Ok, o la va o la spacca.

Mi avvicino a grandi passi alla porta, girando la chiave e lasciando che il tornado Grace faccia il suo ingresso. Il suo sguardo omicida è sufficiente ad immobilizzarmi sul posto; addio fatina dei denti, benvenuto Terminator.

A kind of magicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora