34. I want Brom in my bed now

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MAD'S P.O.V

Essere o non essere

Cuore o ragione

Liam o Sam

Parigi o non Parigi

Questo è il problema.

Le lista dei pro e dei contro stavolta non sembra essermi di particolare aiuto; nel lato di Liam compare un solo elemento,  mentre quello di Sam ci sono all'incirca 15 elementi.

Peccato però, che quell'unico elemento  a favore di Liam, sia la mia unica vera e forte certezza. Lo è sempre stata, sin quando, dall'inizio della conoscenza, Lui ha deciso di fare questa cosa per me. Forse è una stupidata, forse è un regalo che fa abitualmente, ma per me significa molto.

Con Lui è stata sempre una sfida, una camminata alla cieca verso qualcosa che inesorabilmente brillava e faceva brillare anche me; ma quella canzone mi ha sempre consolato.

L'ha scritta pensando a me,  così aveva detto, me l'ha dedicata più e più volte senza mai rinnegare nulla. Non ha mai cambiato opinione, non  ha mai smentito la destinazione, è sempre rimasta li, incisa su milioni di album che ancora oggi circolano in tutto il mondo.

Non avrei mai creduto di potermi ridurre così; aggrappata a una stupida canzone come una sedicenne che crede negli unicorni multicolore.

Sono sempre stata insofferente nei confronti di tutto ciò che comportasse quei sogni, che ogni ragazza comunemente fa, a quell'età.

Il mio principe azzurro non sarà azzurro e non arriverà mai a bordo di un cavallo bianco. Tanto meno il suo ruolo sarà quello di salvarmi; io sono l'eroina della vicenda e al massimo posso concedergli un'entrata in scena a bordo di un drago sputa fuoco. 

Ma Liam non è un cavaliere di drago, Liam farebbe davvero schifo anche come principe azzurro ad essere onesti, ma non posso fare a meno di rimanere aggrappata a quella canzone.

Pensavo che non avrei più avuto la necessità di ascoltarla, che non mi avrebbe più indotto a piangere come una scema su quello che ormai è un ricordo. Ma è accaduto; ieri sera, stanotte e stamattina, prima che Grace arrivasse felice, come non l'ho mai vista.

Non ha ancora smesso di canticchiare da quando è rientrata; l'ha fatto mentre faceva la doccia, durante la preparazione della valigia e anche quando beveva il caffè.

Grace andrà a Parigi. Harry le ha dato i biglietti aerei, quindi io posso ancora utilizzare i miei.

Avrei preferito che Harold restasse nella sua inefficienza, nel suo mondo buio fatto di ragazze poco vestite e senza cervello ancora un po', almeno fino a Parigi. Mi avrebbe risparmiato questa scelta assurda.

Grace si merita quei biglietti, questo viaggio e la felicità di viverlo insieme al ragazzo che la rende così serena.

Ripensandoci se Harold non fosse sveglio, Lei non andrebbe a Parigi, o forse ci andrebbe ma con i miei biglietti e in questo caso, avrebbe risolto il mio grosso problema; a Lei i biglietti e a me il sacrifico di donarglieli per la sua felicità.

Due piccioni, con una fava.

Non ho mai capito questo proverbio ne tanto meno il nesso logico che lega i piccioni, insulsi esseri inutili, con un ortaggio, ma non credo che sia il momento di pensarci.

La lista dei pro e i contro non funziona in alcun modo, restare al telefono con Sam per tre ore consecutive nemmeno, quindi l'ultima cosa che posso fare, non avendo a disposizione un indovino, è consultare l'oroscopo.

Vogue magazine è quì davanti a me, con i suoi mille consigli veritieri e azzeccati per ogni circostanza della giornata o del mese.

Potrei focalizzarmi sull'oroscopo di oggi, ma come può Vogue magazine immaginare che proprio domani io dovrei partire per Parigi? Avrei potuto partire fra tre giorni, quattro giorni, oppure mai, come suggerisce la mia mente, ma è necessario verificare comunque.

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