26 ✘ & 𝐓𝐇𝐄 𝐓𝐄𝐑𝐑𝐎𝐑 & 𝐓𝐇𝐄 𝐇𝐎𝐑𝐑𝐎𝐑

229 26 25
                                    

Go ahead and cry, little boy
You know that your daddy did too
You know what your mama went through
You gotta let it out soon,
just let it out
"Daddy Issues", The Neighbourhood


「 𝐋𝐮𝐤𝐞 」

Continuo a fissare il cassetto del comodino, ciondolando un po' sulle gambe mentre poggio le mani ai fianchi. Mi guardo intorno, fisso i poster di Carter e la finestra e le crepe sulla parete, indeciso sul da farsi.
Comincio a mangiarmi le unghie.
«Lo apro o non lo apro?» lo chiedo a me stesso; sono solo nella stanza. Carter è in giro a raccattare le birre per il faló di questa sera, insieme ai ragazzi del quartiere. Non c'è nessuno in casa.
«Lo apro?» Riprendo a guardarmi intorno; poster finestra crepe sul muro e poi mi mangio le unghie, sposto il peso da un piede all'altro prima di sbuffare.
Alla fine apro il cassetto, le mani tremano un po'. Le mie mani tremano sempre quando sono agitato. Credo di essere davvero agitato.

Il cassetto cigola, ricordandomi di non essere stato aperto da ormai due anni. Odore di polvere e chiuso ed erba mi si imprime nelle nadici. Ecco dov'era finito il grinder di Carter.
La lettera è ancora lì, al centro, nell'esatto punto in cui la mia memoria ricordava si trovasse: a faccia all'ingiù e smussata agli angoli. Forse si è ingiallita un po'.
Ancora non la afferro. Mi dedico alcuni minuti ad osservarla. Alla fine, mi siedo sul materasso e poggio la birra sul comodino prima di prendere in mano la lettera. Poggio gli occhi sulla scritta "Per Luke" e quasi non riesco a leggerla. Solo ora mi accorgo di quanto le mie mani stiano effettivamente tremando.
Non l'ho mai aperta, nemmeno quando avevo ripescato mio fratello sul pavimento del bagno, nemmeno prima che mi accorgessi che c'era qualcosa di strano nell'aria. Sono entrato in casa e senza alcun motivo sono andato in bagno. E la lettera è rimasta sul mio comodino.

Alla fine attiro a me tutta la forza di spirito necessaria per aprire questa dannata busta da lettere, e comincio a strappare un lato lentamente, ma così lentamente, che dopo un po' mi chiedo se io voglia aprirla sul serio. Il suo contenuto potrà stravolgermi la vita? Non più di tanto. Nessuno morirà se solo leggerò quelle parole. È tutto okay.
Quindi comincio a fare su e giù e su e giù con la gamba fin quando faccio scivolare la lettera fuori dalla busta, e a quel punto mi tocca dispiegarla e leggerla per davvero.

"Luke," devo leggere il mio stesso nome un paio di volte prima di concentrarmi. Prendo un respiro profondo.
"Luke, senti mi dispiace sul serio. Cazzo se mi dispiace. Io non volevo neanche scrivere niente lo sai che non so scrivere e sbaglio sempre le virgole ma, mi sono sentito in dovere di farlo. Cristo santo sto fottutamente scrivendo la mia lettera d'addio. Sono disperato. Non fartene una colpa. Non è colpa tua. Forse non voglio neanche che qualcuno mi aiuti, voglio solo starmene in pace e spero che in paradiso spacciano erba perchè ne ho proprio bisogno. Cazzo sto per morire Luke, sto per morire sul serio sta' volta. Mi dispiace. Per tutto lo sai, per ogni cosa. Sembro proprio un'imbecille, ora mi sono messo a piangere. Correggi le virgole dopo perché lo sai che faccio schifo con la punteggiatura. Lo hai sempre detto e io mi incazzavo sempre quando mi correggevi i compiti perché mi dava fastidio il fatto che tu sai mettere le virgole. Vorrei, davvero, saperle utilizzare pure io. Sto facendo del mio meglio.
Tu sarai qui tra poco perché io a scuola non ci sono andato, e arriverai ed io sarò già a comprare erba in paradiso. Sai che è un mio vizio sdrammatizzare quindi, non te la prendere se cerco di tirarmi su il morale da solo. Sul serio fratello, tu vai avanti. Trovati una ragazza, un ragazzo, prenditi un cane o fai quello che ti pare, ma ciò che mi importa è che tu non ti fermerai a questo momento per tutta la vita fratello, devi proseguire. Ashton, il mio spacciatore, quel riccio zen con i simboli pacifisti legati al collo ecco, lui dice che ci reincarniamo. All'inizio non ho capito che cazzo significasse, ma scommetto che tu lo sai. Tu sai sempre tutto. Quindi forse torneró su questo pianeta. Non lo so, forse mi prenderó una pausa. Forse ti aspetterò. Ma tu non devi metterti fretta, scommetto che il tempo in paradiso passa subito. Staró bene con l'erba e tutto il resto.
Quindi davvero Luke. Sono serio ora che ti dico che devi continuare con la tua vita. Mi dispiace per non averti mai trattato come meritavi di essere trattato. Sei una bella persona Luke, la migliore. Sei un grande. Un maledetto campione. Ti ho sempre invidiato. Ti ricordi quando ci arrampicavamo sul tetto per guardare l'alba? Mi è tornato in mente ora. Era bello. Non vedevamo l'ora che arrivasse la notte, così finalmente Andrew si metteva a dormire e smetteva di rompere il cazzo. Era bello sul serio, quel silenzio. Uno dei pochi che non mi dispiaceva ascoltare. Comunque scusa che sei caduto dal tetto per colpa mia e che poi Andrew ti ha gonfiato perché sei atterrato sul tettuccio della sua macchina del cazzo. Mi dispiace sul serio, non avrei dovuto spingerti. Comunque sia una settimana dopo sono stato io a bucare le ruote a quel figlio di puttana, quindi il tuo occhio nero ha avuto la sua rivincita.
Sta sera guarda l'alba. Non salire sul tetto che hai paura, lo so che dopo quel giorno ti è presa la paura delle altezze, ma basta che guardi l'alba e basta.
Ora devo andare. Non riesco a scrivere con le lacrime agli occhi, non ci vedo un cazzo.
Grazie di tutto fratello sul serio, sei sempre stato il gemello migliore. Di' a Calum che lo amo. L'ho scoperto da poco, ma tu diglielo lo stesso. E salutami pure Michael. Quel matto. Chiedi scusa a mamma per quella volta in cui non sono riuscito ad aiutarla. Lei sa cosa intendo. Prima o poi dovrai pure dare un pugno in faccia ad Andrew da parte mia, però esercitati prima perché voglio che gli spacchi quel muso di merda una volta per tutte.
Avrei voluto scriverti di più, lasciare questo mondo col botto scrivere le mie eroiche imprese da ragazzaccio di strada e lasciare tutti col fiato sospeso.
Invece ora mi basta dirti solo grazie. Mi dispiace. E ti voglio bene."

BOREDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora