Capitolo 8

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Il sorriso di Seo Joon è molto dolce, mi auguro davvero di passare una bella serata e mentre mi accomodo non posso che sorridergli anche io nonostante senta un leggero disagio.

E' passato così tanto tempo dall'ultima volta che sono uscito con qualcuno che mi sento leggermente fuori posto e mi chiedo perchè con Yoongi ciò non mi sia mai capitato nonostante il modo in cui mi sento noei suoi confronti.

-Posso sapere cosa frulla in quella testa color fragola? - la voce profonda mi riporta alla realtà e non posso che volgere il mio sguardo sul profilo di questo ragazzo bellissimo.

I capelli leggermente alzati, la mascella contratta e gli occhi fieri ma gentili sono le prime cose che noto ma poi sposto lo sguardo altrove per paura di avere la bava alla bocca e finisco con il guardargli le mani, grosso errore.

Le mani grandi impugnano il volante, sono molto curate e incredibilmente mascoline rispetto alle mie che sono lunghe ed affusolate e non posso che chiedermi se, toccandole, riuscirei a trarne calore...

Nel distrarmi ad osservarlo ho perso la cognizione del tempo e non gli ho risposto, insomma iniziamo bene.

-Si tutto bene! Scusami sono un pò distratto, ultimamente mi capita spesso... Ma dimmi, com'è andata la tua settimana?- cerco di cambiare argomento così da non avere ulteriori domande e fortunamente non indaga più del dovuto.

Mentre ci rechiamo in qualsiasi sia il posto che ha scelto per cenare, chiacchierando del più e del meno, mi vibra il telefono e noto un messaggio di Yoongi:

"Uscita romantica?"

Deve aver visto la foto, ma decido che non gli risponderò, non stavolta almeno, non capisco perchè gli interessi così tanto cosa faccio.

O mi ignora del tutto o mi tortura solo per il puro piacere di darmi fastidio, forse sarò un modo di vendicarsi di com'ero io con lui all'inizio.

Nonostante il tipo di amicizia che abbiamo sviluppato nel corso degli anni, ci sono cose di Yoongi che ancora mi lasciano perplesso e spesso mi trovo a cercare richieste a domande di cui so che non avrò mia risposta.

Vorrei davvero dedicarmi a Seo Joon questa sera e, nonostante io ci stia provando, quel gatto brontolone non fa che riapparire nei miei pensieri pronto a stuzzicarmi ed innervosirmi.

Chiacchieriamo del più e del meno fino a che non ci fermiamo ad locale molto intimo, poco fuori il centro della città in mezzo agli alberi e mi chiedo come si mangi in posto così tranquillo.

Pensandoci è passato parecchio tempo da quando ho passato una serata calma, godendomi l'ambiente e una cena senza troppe pretese evitando paparazzi, fan e chi più ne ha più ne metta.

Usciamo dalla macchina simultaneamente, la chiude e ci avviamo in questo posto che nasconde dietro un aspetto rustico un interno molto caldo e piacevole: le forniture sono di legno e i tavoli sono quasi tutti pieni ma nonostante ciò non c'è che un leggero brusio di sottofondo.

Siamo accolti da un cameriere che, dopo aver chiesto il nome della prenotazione per poi accompagnarci ad un tavolo in disparte messo vicino ad una finestra dal quale si può guardare fuori.

-Ho pensato di scegliere un posto più tranquillo per poter chiacchierare e magari conoscerci meglio senza troppo caos di mezzo... spero ti piaccia! Me lo ha consigliato un amico, dice che anche la qualità dei prodotti è ottima e la cucina è come quella di casa... speriamo bene!- Seo Joon parla e dal suo tono di voce e il suo linguaggio del corpo riesco a percepire una grande sicurezza di sè.

Vorrei essere come in lui, invece, nonostante il mio lavoro non riesco ad esprimere questo tipo di sicurezza a chi mi guarda e finisco con il dimostrare tutte le mie insicurezze e paure anche solo respirando, forse il mio essere bello, come dicono tutti, è solo un colpo di fortuna mischiato ai geni dei miei genitori.

-Speriamo bene allora! Anche se dall'ambiente e dall'odore che sento nell'aria credo che mangeremo bene.  Mi piace questo posto!- sono colpito da come abbia pensato anche al fatto che la mia fama mi segue ovunque e, a giudicare dalla clientela e dal servizio, sembrano tutti alquanto discreti.

Mi sorride, mi porge il menu e noto con gioia la variegata scelta di piatti che hanno e, preso dalla curiosità tanto quanto dalla fame, finisco con il convincere Seo Joon a provare un pò di tutto e dividere con me.

La cena in sè prosegue bene, ci rapportiamo come se ci conoscessimo da tempo nonostante mentre mangiamo ci sia un pò di imbarazzo, sopratutto perchè mio fiondo sul cibo come se non avessi mai mangiato e riesco per un paio d'ore a lasciarmi andare e dimenticare lo stress della mia vita frenetica.

Finito di  mangiare ci dirigiamo alla cassa, prendo il portafogli dalla tasca ma Seo Joon mi spinge via.

-Offro io stasera! Non discutere.- mi sorride e mi fa cenno di posare il portafogli, non so se però mi sento lusingato o a disagio visto che sono sempre io quello ad offrire e nonostante provi a chiedergli di dividere la cifra, non riesco ad ottenere una risposta positiva da parte sua.

Tornati in macchina mi rendo conto del fatto che sia relativamente presto e non ho ancora voglia di tornare a casa e, sopratutto, di trovare i miei amici a fare i conigli su tutte le superfici esistenti del nostro appartamento.

Se inizialmente c'è silenzio, quando partiamo la radio, che si accende di conseguenza all'avvio del motore, inizia a rilasciare serotonina in entrambi e iniziamo a cantare su qualche pezzo pop del momento.

Mentre sono perso sulle note di una canzone dei Maroon 5, Jimin mi chiama e, nel rispondere premo per errore il pulsante del vivavoce costringendo Seo Joon ad abbassare il volume della musica.

"Chimmy dimmi tutto!" rispondo con tono allegro ma, sentendo il rumore dall'altro lato capisco che non è casa.

:"E taetae, dormo da JK! Hai casa libera stanotte, mi raccomando ai preservativi! Domani mi racconti tutto!" e così, il mio migliore amico, ancora una volta, riesce a imbarazzarmi a livelli mondiali.

Probabilmente era ubriaco ma, anche da sobrio, il succo del discorso sarebbe stato quello e quindi mi ritrovo a maledire ancora una volta quella mia sfiga che mi accompagna sempre.

Dopo qualche secondo di silenzio, noto che il mio amico ha chiuso la chiamata lasciandomi da solo a contemplare l'infinito mentre il mio viso diventa dello stesso colore dei miei capelli e piuttosto che una fragola, in questo momento, vorrei essere un tubero sotto terra.

Guardo sott'occhi il mio accompagnatore il quale ha la faccia rivolta verso la strada e sembra molto serio ma nel momento in cui i nostri sguardi si incontrano scoppiamo entrambi a ridere.

-Senti, ti andrebbe un caffè? Però offro io!"- provo a spostare la sua concentrazione su altro ma, vedendo che non mi risponde, inizio a panicare e mi rendo conto che, con le sue parole Jimin potrebbe averlo portato a credere tutt'altro su di me così porto la mano ad alzare il volume con l'intento che la musica possa nascondere l'imbarazzo che sto provando in questo momento.

-Un caffè mi piacerebbe! Però scelgo io il posto. Ho la sensazione che tu conosca tutti posti super affollati.- il suo tono calmo e sereno riesce stranamente a calmarmi ma ho comunque la sensazione che lo abbia fatto per gentilezza ma ormai non posso più tirarmi indietro e ci dirigiamo a prendere questo benedetto caffè.








NDA : Chiedo scusa a tutti per l'assenza, so che le mie storie sono abbandonate un pò a loro stesse ma il fatto è che io stessa mi sento un pò così... oserei dire persa e quindi non riesco a far percorerre ai personaggi le strade che vorrei esattamente come non riesco a pilotare la mia stessa vita.
Lasciando perdere ciò , proverò a postare più spesso ma non garantisco nulla di certo...
Spero vi piaccia il capitolo e, se avete critiche costruttive la mia casella di messaggistica è aperta a tutti così come i commenti !



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