❗ Attenzione smut ❗
questo capitolo contiene scene per adulti, se non volete leggere ciò che sarà scritto qua sotto vi prego di passare al capitolo successivo.
Il P.O.V di Paul McCartney.Arrivammo alla nostra destinazione, davanti a casa di John e quest'ultimo aprì la porta principale, facendomi entrare per primo.
«Oggi Mimi non è a casa quindi ci saremo solo io e te»
Mi informó John, avviandosi su per le scale e in camera sua, dove avrei dormito quella stessa notte.
Salii le scale anche io e entrando dentro la stanza, lo osservai aprire l'armadio e prendere qualcosa da la dentro.
«Tieni Paul, ti do il mio pigiama»
«E tu?»
«Ne ho uno di scorta»
Disse e appoggió una mano sulla mia testa, arruffandomi i capelli mentre un sorriso era incollato sulla sua faccia.
Osservai John e, sapendo che dovevo svestirmi per mettermi il pigiama mi metteva l'imbarazzo.
Ero magro ma odiavo comunque il mio corpo.
Lui era quasi completamente svestito per indossare la maglia e io invece, senza accorgermene lo guardavo.
A quanto pare ero troppo impegnato nel perdermi nei miei pensieri.
«Non ti cambi Macca?»
La sua voce mi distrasse e io alzai lo sguardo, i miei occhi incontrarono i suoi e io mi persi in essi.
«Hm? Oh uh- si, devo solo andare in bagno»
«Puoi anche cambiarti qui sai? Siamo maschi dopotutto, no?»
«Si ma non voglio- non voglio che tu veda il mio corpo»
«Hm, capisco»
Il silenzio cadde su entrambi ma il mio migliore amico lo interruppe pochi istanti dopo.
«Hai paura che ti giudichi, Paul?»
Domandó, avvicinandosi a me pian piano.
Rimasi muto a fissare il pavimento.
Riuscii a percepire delle braccia avvolgersi attorno al mio tremolante corpo e stringermi in un forte abbraccio.
«Non devi avere paura di me Paul. Sarò al tuo fianco qualunque cosa accada e qualunque cosa tu dica»
Sussurró al mio orecchio, provocando dei brividi di piacere che persuadero il mio corpo.
Avvolsi le mie braccia attorno al suo corpo e lo strinsi forte, ricambiando l'abbraccio.
«Andiamo a dormire Paul»
Disse e mi spinse sul letto, guadagnandosi una risata da parte mia.
«Non ne ho voglia John!»
«Oh? Non mi avevi detto che eri stanco qualche minuto fa?»
Mi chiese e si sedette sul letto con un sorriso presente sul suo volto.
«Ora non ho voglia di dormire»
Dissi, lamentandomi e sdraiandomi sul letto mentre mi stiracchiavo e la maglia s'inalzava di pochi centimetri.
John si mise a gattoni sopra di me e mi ammirò con occhi sognanti e sensuali.
«Che cosa ti prende John? Qualcuno qui presente ha occupato la tua mente?»
Chiesi al ragazzo e gli feci l'occhiolino, mordendomi il labbro inferiore.
Il più grande prese con il pollice e l'indice il mio mento e si avvicinò alle mie labbra pian piano.
«Sono sicuro che tu sappia chi sta tormentando la mia mente»
Le sue soffici labbra si scontrarono contro le mie.
Ci baciammo appassionatamente e ben presto l'unico suono che riempii la stanza furono gli schiocchii delle nostre labbra.
Il bacio diventò più profondo e io presi in mano una manciata di capelli del ragazzo più grande, che fece uscire un gemito dalla sua bocca.
La sua lingua chiedeva il permesso di entrare nella mia bocca e io glielo permisi, facendo incontrare la mia lingua con quella di John.
Quanto cazzo amavo questo momento.
Se avrei potuto continuare così per ore e ore lo avrei fatto.
«Oh merda, Paul.»
Iniziò a scendere in basso.
Sempre più in basso.
Mi baciò la mascella e il collo, lasciando alcune tracce di saliva e succhiotti su essi che mi fecero scappare un paio di gemiti.
Non mi importava più se avessi tolto questi stupidi vestiti e John avrebbe visto il mio corpo.
Volevo John.
Ero suo e lui era mio, giusto?
Poteva farmi di tutto.
Ero ormai tutto suo.
John iniziò a sbuttonarmi la maglia e io feci lo stesso.
Ci spogliammo quasi del tutto, lasciandoci entrambi nei nostri boxer.
Ricominció a baciarmi di qua e di là, riempiendomi di succhiotti su tutto il corpo.
Morse leggermente la mia clavicola e poi scese pian piano verso gli unici vestiti che coprivano la mia erezione.
Più scendeva verso il basso e più le farfalle nello stomaco aumentavano.
Puntó gli occhi su di me e sorridendo in modo malizioso mi fece una domanda ben chiara.
«Sei pronto Paul?»
«Oh cazzo John. Non farmi aspettare e inizia a fare ciò che vuoi con me»
Risposi, respirando affannosamente..
Una leggera risatina uscì fuori dalla bocca di John e le sue mani fredde toccarono il bordo dei miei boxer, facendomi venire i brividi.
L'indice di John si strofinò contro il buco della mia erezione che presto entró nella sua bocca, provocandomi un piacere immenso.
«Oh cazzo»
Buttai la mia testa all'indietro e strinsi la coperta con le mie mani.
John iniziò pian piano a scendere e salire con la testa e io, lo supplicavo di continuare e non fermarsi.
Stavo godendo come non mai.
«Ah John! Sì, Ah!»
Appoggiai la mia mano sulla sua testa e spinsi la sua bocca un po' più in profondità.
«Oh merda, ti voglio troppo John. Sento che sto per— Mmm Ah!»
Il mio liquido caldo entrò dentro la bocca di John e quest'ultimo smise di lavorare sulla mia erezione, prendendosi una piccola pausa.
·Spazio autrice·
I miei neuroni sono si sono letteralmente suicidati in questo capitolo. Scusate se é troppo sporco per le vostre menti ma spero vi sia piaciuto QvQ.
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𝓤𝓷𝓮𝔁𝓹𝓮𝓬𝓽𝓮𝓭 𝓒𝓸𝓶𝓹𝓪𝓷𝓎
FanficJames Paul McCartney, un ragazzo di quindici anni appena compiuti, conoscerà una persona che gli fará cambiare vita. Entrambi diventeranno buoni amici, ma le cose presto peggioreranno giorno dopo giorno, provocando problemi ai due ragazzi. Attenzion...