☦︎︎𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟼☦︎︎

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Ore: 15:00

Mi alzai dal letto ancora assonnat*, dormii troppo rispetto a quello a cui ero abituat*.

Mi vestii con il primo abito che trovai nell' armadio e andai nel piccolo sgabuzzino che avevo in "casa".

Oltre che fuori in giardino, amavo disegnare lì, era uno spazio ristretto che mi faceva sentire sicur* e protett*, lo adoravo.

Presi da uno sportello al muro dei fogli e una penna.

Iniziai a disegnare.

La mia mente viaggiò insieme alla penna, la mia mano scivolava delicatamente sul foglio, le immagini nella mia testa venivano riportare come se fossi una macchina.

Mi rilassai parecchio.

Non mi accorsi immediatamente di ciò che avevo disegnato.

Appena mi ripresi dal momento di trance guardai attentamente il disegno.

"Non ci posso credere..."

Mi misi una mano sulla bocca.

Ancora una volta disegnai un ricordo.

Non mi avevano abbandonato questi pensieri, forse erano i sensi di colpa.

"Mio padre"

Disegnai mio padre.

La scena raffigurata mi ricondusse a quel momento come se stessi tornando indietro nel tempo.

*FLASHBACK*

<<T/N>> sentii mio padre urlare dalla sua stanza.

Non risposi, avevo paura.

<<T/N SBRIGATI PORCA PUTTANA>> un altro urlo.

Cominciai a tremare, quando papà urlava erano guai seri, papà non doveva urlare. Doveva rimanere calmo.

Scesi dalla sedia su cui ero sedut* e corsi in camera da mio padre.

Mi fermai sulla soglia della porta.

Una vampata di odore di fumo e alcool mi innondò le narici, strizzai gli occhi e mi tappai il naso.

<<C-cosa c'è papà?>> chiesi timidamente.

<<Porta a papà le sue pillole>> disse l'uomo.

Annuii e aprii gli occhi.

La scena davanti a me non fu nuova.

Come al solito, mio padre era steso a letto a torso nudo con due donne al suo fianco.

Tra le mani teneva un bicchiere pieno di una qualche bevanda a me sconosciuta e una sigaretta. Sorseggiava periodicamente il liquido e accompagnava il sorso ad un tiro di sigaretta.

Le donne vicino a lui solitamente dormivano o ridacchiavano alle sue squallide battute mentre sfioravano il suo torso con la punta delle dita.

Mi spostai velocemente e andai in cucina dove mio padre teneva le famose pillole.

Le presi da un cassetto e corsi nuovamente nella stanza, appoggiai le pillole sul comodino accanto al letto di mio padre e feci per tornare nella mia stanza.

☦︎︎𝐵𝑟𝑜𝑘𝑒𝑛 ℎ𝑒𝑎𝑟𝑡☦︎︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora