38-Forse peggio...

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James Potter

                               ~ALICE~

Una lezione di Lumacorno potrebbe essere interessante, però senza Black e Potter no; avranno di nuovo saltato le lezioni per ubriacarsi nei loro letti, sarebbe solo la terza volta in questa settimana. Questi problemi sono dei ragazzi, noi ragazze ne abbiamo altri, tipo Lily che ci mette sotto a studiare. Sono passate un paio di settimane e sembra essersi un po' ripresa, per quanto ci si possa riprendere. Comunque ridiamo e scherziamo come prima, come non succedeva prima di Halloween.

«Sapete dov'è finito il mio reggiseno preferito? Neanche a casa c'era» chiedo sussurrando. È un reggiseno infantile, con dei cuoricini rossi sopra, ma è molto comodo. Lo cerco da chissà quanto e non l'ho ancora trovato. Mary ed Emmeline si lanciano un'occhiata, mentre Lily continua a seguire la lezione e Lene dorme. Quest'ultima ha deciso di stare sveglia a cantare tutta la nottata.

«Bene ragazzi, per oggi abbiamo finito» frase migliore non poteva dire! La giornata scolastica è finita, così come la settimana e mi posso riposare tutto il pomeriggio. Con le altre esco velocemente dall'aula e ci catapultiamo nel dormitorio, visto che dobbiamo parlare tutte insieme e Lene e Mary hanno l'allenamento; inoltre domani partita!

«Letto caro letto!» si butta su di esso Emme. Io appoggio i libri per terra vicino al baule e corro in bagno a fare i miei bisogni: ne avevo bisogno da forse tre ore.

«Alice, sentiamo la tua goduria di pisciare sin da qui!» urla Lene. Non è colpa mia se mi devo sforzare ogni volta e la mia bocca rilascia suoni di vittoria.

«Scusami se sono un essere umano!» ribatto quando ho finito e mi sto lavando le mani. «Quali sono i nostri programmi?» chiedo, andandomi a sedere vicino ad Emme.

«Una bella dormita» risponde la bionda vicino a me.

«Dobbiamo studiare Storia della Magia per lunedì e fare i compiti di Pozioni, per di più tu Mary devi recuperare Trasfigurazione» scandisce fin troppo bene Lily, come una macchina da guerra che non ha intenzione di fermarsi.

«Puoi anche rimandare a dopo» suggerisco con delicatezza, perché so che vuole tenersi impegnata per non pensare.

«Dopo non sarà più possibile» dice con un tono duro, poi prende le sue cose ed esce dalla stanza.

«Ho detto qualcosa di male?» rivolgo lo sguardo alle due giocatrici di Quidditch.

«No» sospira Lene. «Stasera tanta cioccolata e caramelle gommose»
Annuisco e saluto lei e Mary che vanno agli allenamenti, rimanendo solo in due. Mi giro a guardare Emme e la vedo dormire beatamente, non volendola svegliare mi alzo ed esco anch'io dalla stanza. Cosa potrei fare? Ci penso poco perché so la risposta: raggiungere Remus e Peter al campo dove la squadra si sta allenando. In poche parole da Mary e Lene sì.
Arrivo e noto un James Potter seduto in mezzo al campo con gli altri giocatori che volano sopra di lui, allenandosi.

«Si vuole suicidare?» chiedo a Remus, visto che nessuna persona sana di mente deciderebbe di mettersi lì.

«Non ha voluto sentirsene dire» sbuffa.

«Come vanno gli altri?» li guardo svolazzare come le mosche e sorrido quando vedo Frank.

«Bene ma non benissimo» si fa avanti Peter. «Senza James è tutto scollegato e ho paura che domani non ce la faremo»

«Senza un miracolo divino no» concorda Remus. Vederli scoraggiati mi rattrista: da quando in qua noi grifoni ci arrendiamo così schifosamente? Mi addentro nel campo e raggiungo Potter, cercando di tirarlo su come una mamma.

The wrong decisionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora