35-Perché dovrei venire anch'io?

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Mike Robins

                             ~EMMELINE~

Cara Nicole,
sono felice che il tuo ritorno sia andato bene. Mi manchi da morire.
Comunque, anche se per te questi giorni sono andati in modo straordinario, non posso dire lo stesso. Sabato Lily ha avuto una notizia sconcertante ed è dovuta scappare a casa sua e non ci ha dato sue notizie, niente di niente; tutte siamo preoccupate, anche i ragazzi, ma non possiamo far altro che aspettare. Del resto le lezioni stanno andando bene, come al solito. Sento tanto la tua mancanza però.
Raccontami qualcosa (che non sia sui capelli di George o i protagonismi di Michelle)
Baci, Emme

Poso la piuma e aspetto qualche minuto, affinché l'inchiostro si asciughi: sono passati dieci giorni da quando Nicole se n'è andata e cinque da quando se n'è andata Lily. Tutti stiamo scoppiando qua dentro senza sue notizie. Siamo a giovedì e lei è scomparsa sabato; non possiamo neanche saltare le lezioni e chiedere a Silente se possiamo andare da lei. Non la vogliamo abbandonare ora. Anche se nessuno ne parla, visto che... Sinceramente non so cosa sia successo, ma ho imparato a mia spese che quando c'è James, l'argomento Lily deve rimanere un tabù.
Ritorno alla lettera e la prendo per infilarla dentro la busta e darla al gufo; io e Nicole non abbiamo mai reso nulla ufficiale, perché sapevamo che non sarebbe durata tanto, però siamo in buoni rapporti e abbiamo deciso di scriverci delle lettere. Forse un giorno la incontrerò. Prendo sei biscotti e li aggrego alla lettera, poi lascio volare via il gufo. Fatto ciò, metto tutto in ordine e scendo di sotto nella Sala Comune. Ci sono alcune persone che studiano e una tranquillità che si aleggia poche volte.

«Ehi Emme, ci sei un attimo?» mi chiede Peter, entrando. Annuisco e ci sediamo ai divanetti.

«Solito problema?» lo guardo, piegando leggermente la testa. Ce l'ha ancora con le ragazze per come mi hanno trattata.

«Sì» risponde con un'occhiata «Solo che non so perché ora non voglio passare neanche del tempo con i ragazzi!»

«Ehi tranquillo» lo calmo «Cosa c'è che non va?»

«Forse... Non lo so! Sto meglio quando sono da solo» sbuffa.

«Risolvi velocemente i tuoi problemi perché, sotto tortura di Alice, stasera c'è una riunione» gli sorrido dolcemente.

«Quindi mi sta dicendo che questo mio nuovo problema è legato al mio odio per le tue amiche»

«Io non ho detto niente di tutto ciò» alzo le spalle. Lo penso, ma deve essere lui a capire cos'è che non va, non io.

«Va bene, a stasera» mi saluta e se ne va. Neanche un minuto dopo arrivano Lene e Mary.

«Voi non dovreste avere l'allenamento speciale per il campionato?» chiedo.

«Sì, solo che James ha avuto una crisi di nervi e ha mandato tutti a fanculo, quindi eccoci qui!» spiega velocemente e con nonchalance Lene.

«Almeno stanotte non la passo in bianco per studiare Trasfigurazione!» esulta Mary.

«Perché?»

«Domani, la McGranitt ha fissato una verifica» mi risponde ovvia. È probabile che me ne sia dimenticata, non so come, ma è così. La guardo e ci affrettiamo a salire in camera.

The wrong decisionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora