28-Bugie

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Marlene McKinnon

~JAMES~

«Alzatevi dai! È Natale!» urla qualcuno nel mio orecchio e nonostante sia ancora rincoglionito dal sonno, capisco che è Lene.

«Vattene via, voglio dormire.» lancio un cuscino non sapendo neanche dove.

«Zia James si è innamorato!» inizia ad urlare e mi tocca alzarmi per metterle una mano davanti la bocca. Mia mamma quando viene a sapere qualcosa riguardo alla mia vita amorosa diventa quasi un killer, dunque evito di dirle cose non serie e Lene questo lo sa bene.

«Di sotto vi aspettiamo.» dice con un sorriso, che svanisce quando si blocca un attimo sullo stipite e lancia un'occhiata a Sirius, che finge di dormire beatamente.

«Se n'è andata?» sussurra e gli rido in faccia.

«Amico sei ridicolo.» gli faccio sapere, mettendomi una maglietta addosso. La notte ho caldo e dormo sempre a petto nudo e se scendessi così mia mamma mi urlerebbe contro, quindi evitiamo inutili discussioni il giorno di Natale.

«Sai meglio di me com'è andata.»

«Devi sistemare tu le cose, io devo sistemarne un'altra.» mi gratto la nuca.
È il motivo per cui ho passato la notte in bianco, addormentandomi sulle sei del mattino. Io non la capisco, voglio dire, se una persona ti bacia significa che ha un minimo di interesse, non è che ti dice 'dimenticatelo', giusto? Bene, dunque per lei non è stato nulla e mentre io sto qua a prendermi a pesci in faccia lei si starà divertendo senza pensarmi per un nano secondo.

«È Natale, niente problemi, poi i pancake di papà sono fantastici.» corre giù dalle scale Sirius, seguito da me.

«Buon Natale!» urliamo all'unisono, attraversando insieme la soglia della cucina dove ci sono tutti ad aspettarci.

«Fra tre ore e mezza arrivano tutti e voi avete la briga di alzarvi ora?» dà in escandescenza mia mamma.

«Buongiorno anche a te raggio di sole.» le sorrido provocatorio.

«James smettila subito o il mestolo arriva subito.»

«Scusa.» alzo le mani in resa e mi vado a mangiare la mia colazione.
Arrivano i fratelli di Lene, nonché miei cugini, dal bagno e li saluto calorosamente. Sono stati i miei tutor e ora che li vedo poco mi mancano un po'.

«Prima abbiamo sentito dalla nostra sorellina che ti sei innamorato.» sorride sornione Ethan.

«Non sono io mi dispiace, forse è lei che si è fidanzata.» sgancio la bomba, facendo sbiancare tutti.

«Davvero tesoro? Ma è fantastico!» la abbraccia mia mamma, mentre continua a trucidarmi con lo sguardo. Così impari.

«Come si chiama?» deglutisce lo zio.

«Mike, te lo farò conoscere.» dice imbarazzata.

«Lene, James, Sirius, con noi.» ci richiama Owen nel salotto.

«Il momento è arrivato, prima di tutto lo dobbiamo conoscere, secondo non gliela dare subito, magari non dargliela proprio.» inizia Ethan.

«Ma ti senti?» chiede infuriata Lene.

«Hai quattro esempi di ragazzi che in quella scuola si sono passati ogni ragazza, non vogliamo che ti ritrovi col cuore spezzato.» spiega Owen, e in un certo senso lo appoggio, ma è la sua vita alla fine, come lei non mi dice riguardo a Lily.

«La vagina è mia, decido io.» molla uno schiaffo ai fratelli e se ne va indignata.

«Se l'è presa peggio che con me... ringrazio il cielo che non mi abbia picchiato.» rivolge uno sguardo al cielo Sirius.

The wrong decisionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora