<Allora ti stai divertendo?> Mi chiese una voce per niente famigliare
<Certo e tu?> risposi girandomi verso quella persona che non riuscivo a riconoscere
<Oh, sì molto e piacere. Sono Thomas McClary e sono uno dei Commodores> mi rispose lui
<Piacere Marilyn Cavallaro E....buono a sapersi.> mi guardò per lunghissimi minuti senza dire niente <Devo proprio andare se non ti dispiace > dissi io alzandomi. Vidi che volle fermarmi ma era troppo tardi.
Mi allontanai assai da quel ragazzo subito, lo conobbi appena, •ok va bene non lo conoscevo per niente•. Scherzi a parte, mi diressi verso il bar per farmi servire un altro punch ma qualcosa accade un qualcosa che purtroppo non potei evitare in quel preciso instante.
<Ma dannazione dove guardi mentre cammini?>Dissi io irritata cercando di levarmi quella macchia rossa sul mio vestito in pizzo bianco
<Mi scusi non l'avevo proprio vista non volevo veramente...> disse lui incredulo cercando di aiutarmi
<Che hai da guardare così? Non hai mai visto una donna vestita in pizzo in vita tua o cosa?> risposi io allontanando la sua mano.
<Cara ora poggia questo bicchiere e andiamo a casa non ti senti bene> mi disse mia zia che assistette alla scena sin da l'inizio <Va bene Clarisse.... Ma chi è quel ragazzo?> Chiessi sarcastica a quest'ultima mentre ci allontanammo
Si lo devo ammettere quella sera avevo bevuto su via solo due bicchieri di punch e del vino bianco niente di grave. D'altronde avevo l'età per consumare gli alcolici.
<Uno dei Commodores non che il loro frontman, il ragazzo che dovrai sopportare a breve a casa tua. Almeno è così che è stato deciso dalla commissione della gara e scusalo... credo che l'abbia lasciato a bocca aperta> disse lei sorridendo e aiutandomi ad entrare in machina.
<Clarisse. So di essere bella ai tuoi occhi però...ora non esagerare credo più che altro che mi abbia scambiata per qualcun altro> dissi io cercando si rassegnarmi e non era per niente cambiato dai tempi del liceo.
Ma che mi stava succedendo? Non poteva succedermi di nuovo, quel sentimento di avere le farfalle nello stomaco, è da tanto che non le sentivo più e quel ragazzo era riuscito a svegliare qualcosa in me che avevo sotterrato da mesi ormai.
#Walter
Raggiungemmo Lionel per poter rientrare all'hotel e annunciare la buona notizia alle rispettive famiglie, ma il nostro caro frontman sembrava inchiodato sul pavimento e anche su un altro pianeta
<Terra chiama Lionel ...finalmente è da mezz'ora che ti stiamo chiamando> dissi io
<Ragazzi il locale sta per chiudere volete un passaggio?> Disse Michael affiancato da Marlon mentre il locale si stava effettivamente svuotando
<No grazie siamo venuti in macchina e rientreremo con quella.> replicò Lionel cercando di essere il più educato possibile e ritornando per una buona volta sul pianeta terra
<Ok va bene.... come volete> rispose Michael squadrando Lionel
<Ancora grazie per l'offerta> disse invece William
<Prego, complimenti per la vittoria e alla settimana prossima a Los Angeles> disse sempre Michael andandosene
#NewEngland residence Benitez
L'indomani mattina non avevo veramente voglia di uscire dalla mia stanza in particolar modo dopo quello che era successo il giorno prima o meglio quella mattina alle sei. Guardai fuori dalla finestra pensando a quel ragazzo, per lui avevo fatto notte bianca e non era buon segno. Avevo già sofferto abbastanza a causa di qualcuno e non poteva succedere di nuovo, non potevo permettere a qualcun altro di giocare con i miei sentimenti.
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You are my secret love 1 (rivista)
RomanceTuskegee, Alabama 20 giugno 1949 nasceva lui. Sì, proprio lui, colui che avrebbe in seguito cambiato la mia vita. All'inizio nessuno dei due osava andare verso l'altro, ma ora come dirvi che è diventato l'uomo della mia vita, il padre dei miei figl...