Capitolo 3 What about us

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<Allora ti stai divertendo?> Mi chiese una voce per niente famigliare

<Certo e tu?> risposi girandomi verso quella persona che non riuscivo a riconoscere

<Oh, sì molto e piacere. Sono Thomas McClary e sono uno dei Commodores> mi rispose lui

<Piacere Marilyn Cavallaro E....buono a sapersi.> mi guardò per lunghissimi minuti senza dire niente <Devo proprio andare se non ti dispiace > dissi io alzandomi. Vidi che volle fermarmi ma era troppo tardi.

Mi allontanai assai da quel ragazzo subito, lo conobbi appena, •ok va bene non lo conoscevo per niente•. Scherzi a parte, mi diressi verso il bar per farmi servire un altro punch ma qualcosa accade un qualcosa che purtroppo non potei evitare in quel preciso instante.

<Ma dannazione dove guardi mentre cammini?>Dissi io irritata cercando di levarmi quella macchia rossa sul mio vestito in pizzo bianco

<Mi scusi non l'avevo proprio vista non volevo veramente...> disse lui incredulo cercando di aiutarmi

<Che hai da guardare così? Non hai mai visto una donna vestita in pizzo in vita tua o cosa?> risposi io allontanando la sua mano.

<Cara ora poggia questo bicchiere e andiamo a casa non ti senti bene> mi disse mia zia che assistette alla scena sin da l'inizio <Va bene Clarisse.... Ma chi è quel ragazzo?> Chiessi sarcastica a quest'ultima mentre ci allontanammo

Si lo devo ammettere quella sera avevo bevuto su via solo due bicchieri di punch e del vino bianco niente di grave. D'altronde avevo l'età per consumare gli alcolici.

<Uno dei Commodores non che il loro frontman, il ragazzo che dovrai sopportare a breve a casa tua. Almeno è così che è stato deciso dalla commissione della gara e scusalo... credo che l'abbia lasciato a bocca aperta> disse lei sorridendo e aiutandomi ad entrare in machina.

<Clarisse. So di essere bella ai tuoi occhi però...ora non esagerare credo più che altro che mi abbia scambiata per qualcun altro> dissi io cercando si rassegnarmi e non era per niente cambiato dai tempi del liceo.

Ma che mi stava succedendo? Non poteva succedermi di nuovo, quel sentimento di avere le farfalle nello stomaco, è da tanto che non le sentivo più e quel ragazzo era riuscito a svegliare qualcosa in me che avevo sotterrato da mesi ormai.

#Walter

Raggiungemmo Lionel per poter rientrare all'hotel e annunciare la buona notizia alle rispettive famiglie, ma il nostro caro frontman sembrava inchiodato sul pavimento e anche su un altro pianeta

<Terra chiama Lionel ...finalmente è da mezz'ora che ti stiamo chiamando> dissi io

<Ragazzi il locale sta per chiudere volete un passaggio?> Disse Michael affiancato da Marlon mentre il locale si stava effettivamente svuotando

<No grazie siamo venuti in macchina e rientreremo con quella.> replicò Lionel cercando di essere il più educato possibile e ritornando per una buona volta sul pianeta terra

<Ok va bene.... come volete> rispose Michael squadrando Lionel

<Ancora grazie per l'offerta> disse invece William

<Prego, complimenti per la vittoria e alla settimana prossima a Los Angeles> disse sempre Michael andandosene

#NewEngland residence Benitez

L'indomani mattina non avevo veramente voglia di uscire dalla mia stanza in particolar modo dopo quello che era successo il giorno prima o meglio quella mattina alle sei. Guardai fuori dalla finestra pensando a quel ragazzo, per lui avevo fatto notte bianca e non era buon segno. Avevo già sofferto abbastanza a causa di qualcuno e non poteva succedere di nuovo, non potevo permettere a qualcun altro di giocare con i miei sentimenti.

You are my secret love 1 (rivista)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora