Capitolo 13 Quando la verità viene a galla 1

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La vera Rosalinda Zimmer

Eravamo il 26 di settembre 1969, si erano passati appena dieci giorni da quando Brina iniziò questo mestiere da spogliarellista che io abbandonai ormai da più di venti anni. Alcuni impiegati del mio vecchio locale, mi raccontarono le avventure di quei dieci giorni di mia nipote in quel locale, mi dissero ugualmente che riuscì finalmente a baciare il ragazzo di cui era innamorata.

Oh, scusatemi, si sono arrivata così senza neanche presentarmi. Sono Rosalinda Martina Zimmer, non che nonna di Marilyn Alberta Brina Cavallaro Benitez. Prima di continuare voglio parlarvi di me, di sua madre e di Gabriel Olsson.

*Si lo so all'inizio avete letto che suo padre si chiama Louis Dufour ma quest'uomo non è il suo padre biologico, era uno dei tanti clienti di sua madre che conoscete sotto il nome di Alberta Cavallaro Benitez. Questa donna anche lei era una spogliarellista e iniziò questo mestiere quando aveva tredici anni allo Stripxpertease quando era ancora al mio possesso. Ma smise appena ebbe Brina ai suoi sedici anni da un tizio con cui ebbe dei rapporti non protetti. Questo tizio non era altro che Gabriel Olsson, un ragazzo svedese alto, castano con gli occhi color nocciola, non che il padre biologico di Brina, rimasse con mia figlia per appena tre anni. In quei tre anni dovetti io prendermi cura di mia nipote per permettere a sua madre di andare a lavorare, riportare i soldi a casa e studiare. Brina mi ha sempre chiamata Maria Rosa * Già all'epoca in cui sua madre è nata noi stranieri, soprattutto se neri o mulatti, non eravamo ben visti quindi non potevamo avere un lavoro detto "decente" e duraturo quindi l'unica cosa che potemmo fare in quel periodo era vendere il nostro corpo o fare altri tipi di lavoro per guadagnare qualcosa per vivere.

Ora invece torniamo a me, sono una italo-spagnola-tedesca e sono una ex spogliarellista ed ex proprietaria dello Stripxpertease che, come sapete, è gestita da Samantha Jackson e Joshua Hillocke. Sono ugualmente una delle poche ex non che vecchia amica di Lionel Brockman Richie Senior, si lo conobbi quando ero una teenager appunto in quel locale. Mantenemmo una relazione amorosa fin quando non decise di lasciarmi per un'altra ragazza ovvero Alberta R. Foster che conoscete sotto il cognome Richie, che all'epoca portava in grembo quello che sarebbe diventato suo figlio. Così persi quell'amore giovanile di vista e non so neanche cos'è diventato e ha cosa somiglia ora.

Ero tranquilla a casa mia quando ricevetti una telefonata da parte di mia figlia che mi chiedeva di raggiungerla subito a casa di una certa Deborah Richie tutta isterica e che mi avrebbe spiegato tutto una volta arrivata li. Presa da tutta quella agitazione presi le prime cose che avevo davanti a me e mi diressi verso l'indirizzo indicato prima da Alberta.

******

Arrivai finalmente davanti casa di questa Deborah e senti delle urla provenire dal salone, dove una delle guardie mi accompagnò

< Martina basta subito. Non puoi continuare a nasconderle la verità > intervenni io in mezzo a quella discussione senza neanche dire buongiorno e tutti mi guardarono fin troppo strano.

Brina Alberta

Udì quella voce tanto famigliare, mi ricordò quello della mia nonna materna erano anni che non la vedevo e sembrava di vedermi allo specchio con qualche anno in più. L'ultima volta che la vidi avevo appena sei anni e dovetti lasciare la mia città natale per Los Angeles quindi non avevo molti ricordi con lei.

< Martina basta subito. Non puoi continuare a nasconderle la verità> si intromise lei senza neanche dire buongiorno e senza neanche presentarsi agli altri. Ma soprattutto chi era Martina? E di quale verità stavano parlando? Le guardai assai confusa

<Ma di cosa state parlando mamma? E chi è Martina? > chiesi io ma nessuna risposta arrivò da quelle due donne anzi da nessuna donna li presente. Cosa mi stavano nascondendo?

You are my secret love 1 (rivista)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora