Me ne andai prima di fare del male a qualcuno in quella sala, presa da tanto nervosismo e rabbia andai a sbattere contro qualcosa o meglio qualcuno...Avevo questo dono incredibile che il buon Dio mi aveva dato e che non voleva riprendersi purtroppo.
< Mi scusi non l'avevo vista> mi disse quella persona da una voce famigliare
<Mi scusi le...Brenda? > risposi io piacevolmente sorpresa
<Bree ma che piacere rivederti...Da quanto tempo> Sentirla chiamarmi Bree
<Già, ma che ci fai qui a Roma?> le chiesi
< Per la stessa ragione per la quale tu sei qui.... Ovvero la sfilata.>
<Già la sfilata...Ehm; ti va se uno di questi giorni andiamo a prenderci un cafè? Questione di parlare tranquillamente fra di noi>
<Con immenso piacere cara...ora se non ti dispiace devo proprio andare sono quasi in ritardo> mi disse lei con un sorriso a trentadue denti.
La lasciai andare a fare le sue prove dato che la stavano cercando da ormai un quarto d'ora e io usci da lì per tornare all'Hassler hotel per riposare un poco, ma come sempre uscire dal luogo dove doveva esserci la sfilata era un'impresa. Ero totalmente circondata. Come se non bastasse, sentii qualcuno tirarmi con violenza.
<Ma che ci fai tu qui? Non dovevi arrivare domani?> dissi io assai sorpresa di vedere Prince prima del gran giorno
<Senta stia a sentire meglio che tenga le distanze da Prince> mi disse lui
<Ma Prince cosa stai dicendo? Perché dovrei starti alla larga scusa?> risposi io confusa
<Venga con me...>lo segui verso un luogo sicuro e mi spiegò la situazione.
*****
< E per quale motivo dovrebbe farlo insomma? Non gli ho fatto assolutamente niente> risposi io
<Non ho la più pallida idea ma posso solo dirle che già mi hanno pagato ma restituirò i soldi la settimana prossima dicendo che è riuscita a scappare dalle mie grinfie>
Lo ringraziai non si sa quante volte
< La smetta di ringraziarmi e vada a riposare. Oh, Brina...> lo guardai per l'ultima volta < nel caso in cui volessi saperlo sono John Olsen e prenditi cura di te> mi disse in fine prima di lasciarmi andare
#U. S. A, il bar di Samantha
•Erano orami passati quattro settimane da quando Brina era andata in Italia, di tanto in tanto mi chiamava per darmi delle sue notizie e mi parlò anche di una lettera ricevuta da un ammiratore segreto.
Me ne stavo tranquilla a lavoro con alcuni clienti abituali, quando vidi Lionel entrare in compagnia di Michael e Bob Dylan. Si quel menefreghista tornò dalle sue vacanze alle Bahamas•
<Ecco i tre moschettieri> esclamai io tutta pimpante
<Simpaticona la ragazza... possiamo installarci qui?> mi rispose Lionel mostrando i tre posti liberi davanti al bar
< Certo ragazzi...finisco questo e sono subito da voi> risposi io per vagare alle penultime occupazioni
I minuti passarono prima che tornassi da Lionel e suoi compagni
< Sam è possibile avere un altro bicchiere?> mi chiese Prince
<Non posso servirti un altro bicchiere di Vesper ma posso darti questo al posto> dissi io porgendoli della coca cola <ragazzi vi servo un Martini gin, pepsi cola e gin tonic come sempre!>
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You are my secret love 1 (rivista)
RomantizmTuskegee, Alabama 20 giugno 1949 nasceva lui. Sì, proprio lui, colui che avrebbe in seguito cambiato la mia vita. All'inizio nessuno dei due osava andare verso l'altro, ma ora come dirvi che è diventato l'uomo della mia vita, il padre dei miei figl...