Capitolo 8 You are my three times a lady 1

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#Bahamas, Residenza Richie

Eravamo quasi a metà febbraio del '69 il compleanno di Brina era oramai passato, per l'occasione le inviai un regalo molto speciale e speravo solo che lo apprezzasse. Era accompagnato di un mazzo di rose rosse, già erano i suoi fuori preferiti con dei Ferrero Rocher, ne andava pazza. Non chiedetemi come faccio a saperlo. Ok va bene, ebbi l'informazione da parte di Deborah e Samantha; erano le mie due risorse per quanto riguarda Brina. Peccato solo che quest'ultima non avrebbe mai saputo da chi venissero, sul bigliettino degli auguri non avevo voluto mettere il mio nome per poter lasciare un velo di mistero e dubbi in lei, anche se Samantha insisté su questo fatto, ma firmai comunque in quanto "uno, nessuno e centomila". Già per lei ero un ragazzo qualsiasi che poteva solo farle del male a prescindere dalle circostanze, ma io mi sentivo allo stesso tempo nessuno in mezzo a quei centomila uomini che cercavano di attirare la sua attenzione senza mai riuscirci.

Erano passati giorni dall'ultima volta che la vidi e devo ammettere che dalle foto che vedevo nelle riviste di moda e dalle interviste che lasciava si faceva sempre più bella, devo ammettere che sa come far impazzire gli uomini; in particolar modo uno: me.

In questo nuovo anno avevo iniziato una carriera da solista, e meno male perché almeno così da una parte potevo essere me stesso in ciò che scrivevo, potevo ugualmente esprimere i miei sentimenti ad una donna che mi evitava o meglio non sembrava interessarsi veramente a me, o ero io che ignoravo totalmente i suoi segnali d'allarme e che non sapeva neanche che mi fece innamorare di lei quando avevo solo dieci anni. Lo ammetto, avevo meno di dieci anni quando mi innamorai di lei. In quel mese lasciai diverse interviste in cui mi chiesero parecchie volte se avevo una nuova donna nella mia vita e chi fosse colei che mi ispirava così tanto, ma puntualmente evitavo di rispondere. Non volevo rischiare di rivelare questa cosa in modo pubblico. Volevo tenere questa cosa per me fin quando potevo. Ora per allontanarmi un po' da tutto quel caos di Los Angeles e altre grandissime città, me ne stavo tranquillo alle Bahamas con i miei. Era un modo anche di stare un po' lontano dalla fama.

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Ero di fuori a scrivere le prime cose che mi venivano in mente per poter completare l'album "Lionel Richie" che doveva uscire di lì a poco, mentre Deborah passeggiava tranquilla con i nostri genitori lungo la spiaggia giusto davanti a me. Fui distratto dall'ombra di qualcosa o meglio qualcuno.

< Ehi tu. Sì, proprio tu, non vuoi staccarti da quel quaderno e passare del tempo con noi?> mi chiese Deborah distogliendo il mio sguardo da quello che facevo

< Non mi va, per ora. Vi raggiungo magari dopo> ritornando a fare ciò che facevo

< Senti da quando siamo qui, ovvero da una settimana ormai, non ti stacchi da quel coso e sei già al tuo ottavo titolo. Non vuoi prenderti una pausa da tutto questo?>

< Vorrei ma non posso, non posso proprio perdere la mia inspirazione ora> le risposi guardandola negli occhi

< Lionel sappiamo tutti che la tua inspirazione è Brina, ok va bene lo sappiamo solo io e Samantha. Forse anche le sue cugine l'hanno notato e tutti i tuoi conoscenti hanno capito che ti sei innamorato perso.> La guardai mentre mi diceva questo, non replicai

<Vuoi il mio parere? Ovunque tu sia la tua inspirazione ci sarà sempre detto questo, quand'è che ti deciderai a rivelarle i tuoi sentimenti?> la guardai abbastanza nervoso non ero pronto a dirglielo, parlarle o almeno provarci da solo faccia a faccia era chiedermi troppo.

Lo so è da tempo che volevo parlarle faccia a faccia ma l'ultima volta che lo feci le rovesciai del succo sulla sua maglietta e i suoi pantaloni per quanto ero nervoso. Per questo motivo evitavo di riprovarci.

You are my secret love 1 (rivista)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora