Capitolo 33:

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Pov Jennifer:

Louis aprì la sua stanza e non aspettò neanche un secondo per ricominciare a baciarmi con foga le labbra, io chiusi la porta con un calcio e misi le mie mani intorno al suo collo.

"Sapevo che sarebbe stato meglio se non fossimo andati a quella festa" disse lui riprendendo fiato, io non risposi, perché forse aveva ragione.

Ad un tratto portò le sue mani sulle mie cosce e fece agganciare le mie gambe al suo bacino.

Delicatamente mi posò sul letto e si stese su di me stando attento a non fare troppo peso.

"Louis" dissi mentre portava le sue labbra lungo il mio collo.

"Hmm" rispose lui.

Aspettai una attimo prima di parlare perché ero come incantata dal suo tocco.

"T-te l'ho detto che.." mi bloccai perché riportò le sua bocca sulla mia e succhiò leggermente il mio labbro inferiore.

"Cosa?" Chiese gentilmente.

"Te l'ho detto che non sono una ragazza facile.." dissi sorridendo nel bacio.

"Ed io te l'ho detto che per me le ragazze sono tutte facili?" Rispose sorridendo a sua volta.

Avevamo interrotto per un attimo quel fantastico contatto, ma non riuscivo a non baciare quel sorriso perfetto che faceva sorridere anche me.

"Beh io sarò per te una sfida" dissi facendo scorrere le mie dita nei suoi capelli.

"Amo le sfide" disse nella mia bocca.

"Sopratutto perché non le perdo mai" continuò.

Quella sua affermazione mi fece ridere leggermente.

"Beh ti dirò che neanche io perdo mai le sfide!" Dissi portando le mani sotto la sua maglia.

"Bene, sarà ancora più divertente" affermò lui.

"Allora cosa mi vuoi fare?" Gli chiesi dopo un po in modo provocante.

"Ti voglio" disse "Voglio abbracciarti, baciarti, stringerti forte a me e stare sotto le coperte insieme, voglio accarezzarti il viso, giocare con i tuoi capelli, farti il solletico guardandoti ridere, baciarti di nuovo, ma sopratutto poi voglio ricominciare tutto da capo." Disse guardandomi dritta negli occhi.

Io non risposi, quello che aveva detto era bellissimo e non c'era modo migliore di dirgli grazie se non mostrargli tutto il mio affetto, baciandolo e stringerlo a il mio petto. E così feci.

"Anche io ti voglio" risposi dopo un po.

"Perfetto, così sarà tutto più facile" disse sorridendo riferendosi al fatto che per lui sono una sfida.

Io risi e lui dopo un po parlò di nuovo: "È tardi, dovremmo dormire, domani c'è scuola.."

"Che ore sono?" chiesi, lui si sporse da sopra di me per prendere il cellulare dal comodino e guardare l'ora.

"Sono le 2:48, meglio che andiamo a dormire" disse sdraiandosi accanto a me.

"Okay" risposi, lui mi strinse a se con un braccio facendomi avvicinare e tirò su le coperte.

***

"Alzati bastardo" una voce urlò facendomi svegliare di colpo.

L'immagine davanti a me fu subito chiara a i miei occhi, Harry teneva incazzato Louis dal colletto facendolo sollevare di qualche centimetro da terra.

"Harry che stai facendo?" Urlai, beh sembra abbastanza ovvio.

Che diavolo mi dice il cervello?

Dormire con Louis, mentre Harry sarebbe tornato da un momento all'altro.

"Che ci fai a letto con lui alle 4:00 del mattino?" Urlò in risposta Haz.

Ora l'unica opzione era mentire se non volevo che Harry uccidesse di botte Louis.

"Avevo fatto un incubo e sono venuta qui ma tu non eri ancora tornato così mi ha tranquillizzato lui" gli urlai mentre teneva ancora Tommo dal colletto della sua maglia.

Lo lasciò di colpo e lui cascò a terra imprecando per il dolore.

"Scusa, non pensavo avessi fatto un incubo" sussurrò Haz.

"Coglione!" Dissi spingendolo in modo da poter andare verso lui che era ancora a terra.

Lo aiutai ad alzarsi e gli mimai un 'mi dispiace' con le labbra.

Lui fece un sorriso un po affaticato e io lanciai un'occhiattaccia a quel deficente di cugino che mi ritrovavo.

"Beh io ora torno in stanza" informai entrambi "E tu Harry vedi di non fare cazzate" usai le stesse parole che aveva usato quella stessa sera su di me.

Detto questo uscii dalla stanza con gli stivaletti neri in mano e mi incamminai verso la mia camera.

Ad un tratto Harry si sporse dalla porta: "Aspetta, è buio, forse è meglio che ti accompagno!" Urlò come se infondo non fossero solo le 4:00 del mattino.

"No so badare a me stessa!" Urlai in risposta, poi mi rigirai in avanti ricominciando a camminare.

Secret Love || Louis Tomlinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora