Capitolo 6

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Dopo che Enola si era messa in cammino, aveva deciso di riposare un po' durante il viaggio in carrozza prima di arrivare alla stazione. Quando arrivò alla meta, si affrettò a salire sul treno e si diresse alla cabina più vicina, ma anche l'unica vuota. A meno che non fosse in compagnia di un conoscente, Enola aveva sempre preferito viaggiare da sola. Le sue speranze di rimanere l'unica presente nella cabina svanirono però quando un'anziana signora le chiese di entrare e prendere posto accanto a lei. Enola non poté che accettare, dopotutto era pur sempre una vecchina indifesa.
«Grazie mille cara...»
«Si figuri» sorrise Enola educatamente, per poi tornare a osservare seria il paesaggio di cui si poteva godere dal finestrino.
«Bello, vero?» chiese la signora.
Enola fece cenno di sì con la testa, pensierosa.
«Dove ti dirigi, mia cara?»
«Oh....ehm...a trovare un mio caro amico»
«Deco dedurre sia davvero importante per te, a giudicare dal sorriso che ti si è appena firmato su quelle labbrucce!» sorrise teneramente la vecchietta.
Enola strabuzzò gli occhi e rimase a bocca aperta, appena cosciente di quello che aveva voluto dire la signora. Aveva davvero sorriso? Per così poco? "Basta Enola" si ripeté la ragazza dentro di sé. "Concentrati".
«Si. È un mio caro amico, come le ho detto.»
«oh si...lo vedo. Sai, mia cara... A volte, le cose si evolvono in qualcosa di diverso, di speciale...se solo anche tu lo vuoi. E per ottenere quello che vuoi, devi fare anche tu una mossa...giusto?»
«si, sì certo....» rispose Enola pensierosa, riflettendo sulle parole dell'anziana.
«oh...è giunta l'ora di scendere!»
«oh...» Enola fu distratta dai suoi pensieri.
«Salve mia cara...e...ricorda: puoi ottenere ciò che vuoi, se ti sforzi a farlo accadere!» aggiunse la signora con un sorriso sul volto.
«salve» rispose Enola sorridendo, un po' più sicura di sé e pronta a lottare per quello che desiderava davvero.

Tewkesbury quel giorno era piuttosto agitato. Lo zio gli aveva imposto, come al solito, di accettare l'arrivo di una fanciulla accompagnata dal padre, entrambi in visita alla tenuta di Basilwether per ciò che sicuramente starete immaginando. Il fatto era che il giovane marchese fino ad allora aveva potuto rifiutare chiunque venisse a quello scopo con estrema rapidità, liquidando con un "no" secco qualsiasi si fosse presentata per essere poi corteggiata. Ma adesso era diverso. Lo zio si era raccomandato di non essere precipitoso e di trattare con galanteria la fanciulla che si sarebbe presentata nella loro tenuta, poiché proveniente (a quanto sembrava) da una famiglia di un certo spessore, di un paese parecchio lontano. All'inizio il visconte si era ribellato alle continue imposizioni dello zio, ma quest'ultimo si era dimostrato davvero determinato e più rigido che mai nei confronti del nipote. Secondo lui la possibilità di sposare questa giovane fanciulla avrebbe significato un florido futuro per l'intera famiglia. Tutto ciò, ovviamente, a Tewkesbury non sarebbe potuto importare di meno , ma decise comunque di assecondarlo, deciso in ogni caso a rifiutare prima o poi la ragazza che sarebbe venuta alla tenuta. Lui sperava sempre e comunque in un suo ritorno. Nel ritorno di Enola. E non avrebbe mai smesso di aspettare.

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