Capitolo 17

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I due ragazzi iniziarono ad incamminarsi per raggiungere la tenuta. Il silenzio dominava ancora fra i due, più di prima. L'imbarazzo di Enola, dopo la sua dichiarazione d'affetto piuttosto toccante per essere stata pronunciata da lei, non migliorava di certo le cose. Il ragazzo però sembrava gioirne piuttosto palesemente. Aveva un sorriso stampato in volto e la guardava, compiaciuto. Enola in effetti avvertiva il suo sguardo addosso, e non faceva che avvampare. Ad ogni passo sembrava assumere una tonalità sempre più intensa del colore di un pomodoro, e ciò non faceva che fare ridere il ragazzo ancora di più. In effetti Enola gli riservò più volte delle occhiatacce per zittirlo, ma ciò non bastava a contenere l'entusiasmo del ragazzo. Stava per dirgli di smetterla di sorridere come un idiota, quando una mano le tappò la bocca e un'altra la avvolgeva bloccandola. Sgranò gli occhi, terrorizzata. Una ragazza colpì in testa Tewkesbury, che cadde a terra privo di sensi.
«TEWK-...SB-...-RY-...» urlò a squarciagola, seppur con la bocca tappata dall'uomo che la costringeva a stare ferma. Le lacrime iniziarono a riempirle gli occhi e la rabbia prese il sopravvento. Morse la mano dell'uomo e si divincolò dalla presa. Gli diede un pugno in faccia, all'altezza del naso.  Immediatamente si accovacciò vicino a Tewkesbury per svegliarlo e scappare. Il ragazzo non dava segni di vita.
«Tewkesbury...» lo supplicò con voce strozzata.
Decise di sollevarlo e iniziò a camminare trascinandolo quanto più velocemente poteva. Nonostante usasse tutta la forza che aveva in corpo per seminare i due delinquenti, uno dei due la raggiunse e la colpi alla nuca. Enola perse l'equilibrio e cadde a terra, con Tewkesbury accanto. Sentì un altro colpo in testa. Poi il buio.

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