Capitolo 011

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Enola non sapeva ancora se essere sollevata o meno da quella lettera. Aveva smesso da un po'di piangere, ma si trovava ancora lì, a terra, davanti alla porta, e con un dolore lancinante alla testa (probabilmente dovuto al pianto). Quando però decise di alzarsi, fece cadere lo sguardo sul biglietto ancora stretto fra le mani. E, facendo più attenzione, notò un particolare che le era sfuggito in precedenza. Immediatamente osservò quelle piccole lettere nascoste al lato del foglio, poste in basso.

“OTAIZINIÈOTTUTEVOD.
ALONE,ISSAPIRPORPIUS
ERANROTOIRASSECENÈETLOVA»”

"Ma cosa..." Pensò Enola guardando queste lettere messe alla rinfusa. Notò qualche accento sulle e, qualche parola che forse poteva avere senso se letta al contrario, e...ASPETTA.
Alone! È il mio nome!
Entrò più in fretta che mai in casa e si sedette sul letto con una matita e il figlio in mano. Immediatamente scrisse lettere al contrario.
“INIZIATO È TUTTO DOVE. ENOLA, PASSI PROPRI SUI TORNARE NECESSARIO È VOLTE A "
"Ma certo! Di nuovo al contrario!"
"A VOLTE È NECESSARIO TORNARE SUI PROPRI PASSI, ENOLA. DOVE TUTTO È INIZIATO.”
«SII!!!» esultò Enola dopo aver finalmente decodificato il messaggio.
«Caro Tewkesbury, mi intrighi sempre di più...»

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