Le labbra che fanno male per i troppi baci, l'aria che ormai inizia a mancare, quelle rare boccate per non staccarci sono decisamente poco, ma per me e lui va benissimo così. Le mani che si cercano, che esplorano la poca pelle scoperta, frenate perché si sente il bisogno di andare fino in fondo. I cuscini del divano ormai per terra, le poche parole dette, i sospiri che riempiono lo studio. Il momento perfetto che non sapevo di desiderare, che forse ho sempre cercato.Si stacca leggermente "i ragazzi torneranno fra poco" dice sulle mie labbra che torna immediatamente a baciare, "dobbiamo andare via?" chiedo e lui ride piano "sanno che sei qui" dice e rido insieme a lui "non vorrei farmi trovare così però" e indico con lo sguardo i nostri corpi intrecciati, lui sopra di me. Mi da l'ultimo bacio prima di tirarsi su e porgermi le mani per far alzare anche me, si ricompone rapidamente e mi sistema i capelli, sposta una ciocca dietro l'orecchio e mi guarda, "volevo vederti anche io" dice dopo un sacco di tempo, l'inconfondibile calore sulle guance che solo lui riesce a provocarmi non mi disturba più, ho abbassato tutte le mie difese nel momento in cui ho messo piede sul treno, sono qui per mostrarmi a lui, per lui.
Nelson apre la porta dello studio lentamente "Cesare?" lo chiama quasi urlando, quasi a farci capire che non siamo più soli. Cesare mi fa l'occhiolino e mi trascina in bagno sgattaiolando, "un secondo Nelson, sono nudo" dice e trattiene una risata, "daii Cesare, ma proprio qui?" urla Nelson dall'altra parte dello studio. Cesare esce e gli ride in faccia, "questo non lo rende meno credibile" dice Nelson e a queste parole mi precipito fuori "puoi credere a me però" dico e la sua finta faccia sorpresa mi accoglie.
"Siamo felici di rivederti" mi dice Tonno dall'altra parte della scrivania, sono circondata dai ragazzi che sono alle prese con una riunione, buttano giù nuove idee per le puntate e per la maggior parte del tempo discutono tra loro, scartano proposte che potrebbero funzionare, mi chiedono dei pareri e Nicolas mi chiede di ripescare le sue. Osservo i ragazzi e decido di farmi da parte "vado a lavorare anche io" dico e mi alzo, sento gli occhi di Cesare addosso da quando ho lasciato il tavolo, mi siedo in modo da poterlo vedere anche io, ci lanciamo sguardi, io sorrido e mi sembra di essere altrove, in un'altra vita, come se tutto questo fosse normale.
Prendo il computer nello zaino, l'unico oggetto essenziale che ho con me, apro la cartella di Radio Luna e cerco di combinare qualcosa di concreto, metto le cuffie e inizia la ricerca di nuova musica, di ispirazione, o semplicemente mi lascio trasportare dalle melodie, dalle parole, inizio ad apprezzarle ora che hanno un senso, ora che posso associare delle vere emozioni alle canzoni che ascolto. Quasi come un caso o come un appuntamento, ogni volta che alzo gli occhi su Cesare incontro i suoi, i ragazzi lo riprendono e recuperano la sua attenzione, ci prendono in giro e fanno battute che cerco di ignorare, mi nascondo dietro lo schermo del computer e sprofondo nel lavoro di Radio Luna. Leggo un po' di storie, un po' di confidenze e rispondo a qualche email.
Mi colpisce una mail di un ragazzo, la sua storia parla di buio e di brutte batoste, di un periodo difficile e di non riconoscersi più. Butto giù qualche parola per lui, gli risponderò in diretta. Osservo la stanghetta nera che appare ad intermittenza, "Non ti riconosci perché questo non sei tu, ti sei nascosto nel tuo buio e ora non vedi nessuna luce, ma se apri gli occhi vedrai che la luce c'è, magari è lontana e difficile da raggiungere, ma la luce c'è. So quanto è dura superare un periodo difficile, alzarsi ogni mattina e affrontare la giornata, vivere i momenti con il solo pensiero di arrivare a sera e andare di nuovo a dormire, e ricominciare a pensare con ansia al giorno dopo, entrare in quel loop infinito. Guardati allo specchio, la vita non finisce qui, tu non finisci qui, hai molto altro da fare, da scoprire. Ti auguro di trovare il coraggio di farlo, di spingerti un po' verso la luce che ora non vedi, di assaporarne il bruciore che ti porterà, quel bruciore, fidati, sarà bellissimo. Parla ancora con me se ne senti il bisogno, tua Selene". Ogni storia mi colpisce, ogni singola parola letta resta impressa nella mia mente, riesco ancora a ricordare le persone. Metto questa email nei preferiti e la guardo un po', quasi in attesa di una risposta immediata, di un cenno da parte di questa persona.
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RadioLuna [spacevalley]
Fanfiction[DA REVISIONARE] "Bentornati e bentornate su RadioLuna, io sono Selene e per due ore sarò io ad ascoltare voi. Qui su RadioLuna chiacchieriamo insieme, ascoltiamo musica insieme, ci scambiamo pensieri e parole e riempiamo un po' i silenzi. E perché...