cena in famiglia

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Z: non sto dicendo questo
M: e allora?
Z: sono vergine..
Mark si stacca di colpo da me
Z: che fai?
M: non voglio che la tua prima volta sia in un ufficio di lavoro
Z: non mi importa
M: la prima volta è speciale Zoe..
farò in modo che lo sia..
gli sorrido e lui ricambia

M: ora fammi lavorare
dice lui riabbottonandosi la camicia e sedendosi sulla poltrona della sua scrivania;
Io scendo dal tavolo e mi sistemo i capelli.
passo l'intera mattinata a leggere mentre Mark parlava al telefono,leggeva documenti e firmava carte

M: no Barry,ti dico che devo avere quei documenti domani mattina!Non mi importa, se non sai fare il tuo lavoro licenziati!
attacca il telefono turbato;
tolgo gli occhi dal libro e lo guardo
Z: ei..
M: scusami,ti ho interrotto?..
Z: no tranquillo,tutto okay?
M: si,possiamo andare,per oggi basta
Z: dove andiamo?
Mark si mette la giacca e prende la valigetta.
Pov.coscienza
Sei sorda?
Perché?
Ti squilla il telefono,tonta
Oh giusto..

tiro fuori il telefono dalla borsa e rispondo
Z: ei papà..
PZ: tesoro dove siete tu e Mark?
Z: nel suo ufficio,stavamo andando via ora
PZ: stasera ceneremo tutti e quattro insieme: tu ,io ,Mark e Vanessa(la madre di Mark)
Z: certo, lo dico a Mark ci vediamo alle 19
PZ: perfetto tesoro,a dopo
attacco il telefono e guardo Mark
M: allora?
Z: stasera cena tutti e quattro
M: che coglioni
Z: avevi programmi?
M: sarebbe venuto Jacob per guardare la partita
Z: se non vuoi venire chiedo a papà di rimandare..
M: no.. faccio venire Jacob più tardi
torniamo a casa per cambiarci, sago in camera e scelgo cosa mettermi

mi faccio una doccia veloce, mi vesto e scendo in salone dove c'era già Mark ad aspettarmi M: sei matta se credi che ti farò uscire di casa in quel modo Z: e tu sei matto se credi veramente di spaventarmi

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mi faccio una doccia veloce, mi vesto e scendo in salone dove c'era già Mark ad aspettarmi
M: sei matta se credi che ti farò uscire di casa in quel modo
Z: e tu sei matto se credi veramente di spaventarmi.
prendo la borsa ed esco di casa ma vengo trattenuta per un polso
M: ti cambi.
il tono di Mark era molto serio ed autoritario; mi giro verso di lui mi libero dalla sua presa che mi stringeva il polso
Z: essere più grande di me non ti da il diritto di dirmi cosa devo mettere e cosa non devo mettere, sono abbastanza grande per scegliere cosa indossare; e adesso lasciami passare.
Mark rimane imbambolato a guardarmi, e senza proferire parola mi lascia passare.
Cris ci accompagna al ristorante e per tutta la durata del viaggio Mark non faceva che guardarmi
Z: se non la smetti vedi.
M: cosa mi fai?
Z: non credo tu voglia saperlo
lo sguardo di Mark si posa dinuovo sul mio seno quasi nudo; gli pesto un piede con i tacchi e lui urla dal dolore
M: porca troia!
Z: ti avevo avvertito.
M: tu sei matta!
Mark non faceva che frignare, non gli avevo fatto nulla, sembrava un bambino
Z: poverinoo, vuoi un bacino sulla bua?
comincio a ridere e lui si avvicina al mio orecchio sussurrandomi con voce rauca e profonda
M: non sai quello che ti farei in questo momento
Mark morde leggermente il mio lobo e io lo allontano con una mano.
Arriviamo davanti il ristorante e scendiamo entrambi dalla macchina; entriamo e ci sediamo davanti mio padre e Vanessa
PZ: come state ragazzi?
M: bene grazie
Z: bene, voi?
V: non ti vedo da mesi! Sei diventata una donna!
arrossisco e la ringrazio del complimento
PZ: come mai eri a lavoro con Mark oggi?
Z: non avevo programmi..
M: mi ha.. tenuto compagnia mentre lavoravo
Z: niente di che
tutti e quattro ordiniamo da mangiare e continuiamo a chiacchierare del più e del meno
PZ: hai scelto l'università?
Z: credo di voler fare medicina ma non so ancora dove..
seno una mano che mi tocca la coscia sotto il tavolo e immagino già di chi sia.

𝐢𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐟𝐫𝐚𝐭𝐞𝐥𝐥𝐚𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora