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Setsuna stava suonando il violino e in salotto, mentre Moe la accompagnava al piano. Lei e Moroha erano in quell'epoca da qualche giorno , e mentre la cacciatrice di taglie faceva compagnia al bisnonno, lei era rimasta a casa di Sota.
- sei bravissima !- le disse Moe una volta finito - hai imparato in pochissimo tempo, sei incredibile!-
Setsuna arrossì leggermente - è merito dei tuoi insegnamenti -
- un talento come il tuo nasce ogni cento...no! Ogni cinquecento anni! Hai la stoffa per diventare una violinista di successo come me!- esclamò Moe invadendo il suo spazio personale, e facendola arrossire ancora di più. - devi aver preso anche da tua madre. Sota mi ha raccontato fino allo sfinimento di quanto fosse brava la sua sorellona - aggiunse la donna.
Setsuna annuì. Anche a lei Sota aveva fatto vedere le foto e i video di Sakura mentre suonava con il suo insegnante, Kokai.
- sorellona Setsuna!- la chiamò Mei.
- si?- rispose Setsuna.
- Moroha ha detto di aver capito come tornare indietro !-
Setsuna la seguì nell'altra stanza , dove Moroha aveva trascinato uno zaino giallo grande la metà di lei. - Oplà! Gioisci Setsuna! Ho trovato un modo per...ma come sei vestita. Vabbè, stai benissimo !-
Setsuna la guardò male, tentata di tirarle un pugno - ti uccido - sussurrò. Quello era il vestito che Sakura aveva messo al suo primo saggio di Violino, e Moe l'aveva obbligata ad indossarlo. - quindi hai trovato un modo?-
- ovviamente ! In poche parole, il colpevole di quel tunnel arcobaleno che ci ha privato dell'aura demoniaca , è un demone chiamato Nenokubi-
- Nenokubi?-
- si è attaccato alle radici di questo " Albero del Tempo", creando così un passaggio -
- hai indagato per bene - disse Setsuna sorpresa.
- nah, ho solo chiesto al diretto responsabile - rispose Moroha ghignando - ho solo fatto qualche domanda a una delle radici , e mi ha detto molte cose. Se convinciamo Nenokubi potremmo ritornare nel nostro tempo !-
Setsuna annuì - vale la pena tentare. Piuttosto...quella borsa?-
Moroha la aprì contenta - guarda! Ho pensato di portarmi dietro un po' di cose utili di questo mondo - disse tirando fuori vari oggetti , mentre dalla sacca sporgeva una bicicletta, un retino e altre cianfrusaglie - e questi!- esclamò tirando fuori il teschio del demone donna a tre occhi e il piccolo demone che aveva preso il controllo di Towa.
- come fa a starci tutta quella roba - chiede Mei, mentre Setsuna la guardava scioccata - appunto...-
- come mai tutte qui?-
Si girarono tutte e tre, e videro tornare Sota con Towa.
- bentornati!- li salutò Mei - Moroha ha trovato un modo per tornare indietro !-
- grandioso! - esclamò Sota , per poi notare lo zaino e ridacchiare - sai, quello zaino è identico a quello che Kagome si portava dietro - disse con un po' di nostalgia.
- non rischierai di cambiare la storia?- le domandò Towa .
Moroha alzò le spalle - possiamo sempre dire che è roba demoniaca o ninja - poi la ragazza si avvicinò a Sota e gli diede in mano dei foglietti - occupati di questi grazie - e scappò via.
Gli aveva dato molte ricevute e la sua carta di credito - eh?! Quando le avresti comprate queste cose ?!-
- eddai, acquisti per la tua nipotina ~- rispose Moroha - bene! Ora andiamo al portale !- esclamò euforica caricandosi lo zaino sulle spalle.

Decisero di partire dopo cena. La signora Higurashi aveva preparato la cena per tutti quanti, e il nonno si era messo a piangere, dicendo che era da tanto tempo che tutta la famiglia non si riuniva in quel modo.
Dopo cena, Sota era salito nella vecchia camera di Sakura, dove c'erano ancora tutte le sue cose.
Ricordava ancora il giorno in cui Sakura gli aveva dato la lettera d'addio. Quasi riusciva a vederla, in piedi davanti alla finestra, con l'haori svolazzante dietro di sé e le lacrime agli occhi.
- Zio Sota ?- lo chiamò Towa entrando in camera - posso parlarti?-
Sota si asciugò le lacrime e si sedette sul vecchio letto, e prese in mano l'album fotografico che aveva preso dalla stanza di Kagome - certo, vieni -
Towa si sedette accanto, e posò gli occhi su una vecchia foto. Sakura e Kagome stavano pulendo il tempio per organizzare un festival, con dietro la mamma, il nonno , Pujo e un piccolo Sota - che bella foto! Sono Kagome e Sakura ?-
Sota annuì. A Towa aveva parlato ogni tanto di loro due, ma senza mai andare nel dettaglio.
- che persone erano? Di Saku...della mamma so solo che faceva le risse anche lei - chiese Towa ridacchiando - mentre di Kagome non mi hai mai detto molto -
- vediamo...erano entrambe delle combinaguai, ma in modi diversi. Tu sei la copia di tua madre , ma sei più responsabile, come Kagome - rispose Sota sorridendo - come loro, stai per andare nell'epoca Sengoku -
Towa lo guardò sorpresa - come lo sai...?-
- era ovvio -
- mi hai cresciuta fino ad ora...-
Sota la interruppe mettendole un braccio attorno alle spalle - tranquilla, sapevo che questo giorno sarebbe arrivato, da quando ti trovai davanti all'Albero Sacro -
- se rimanessi qui non farei altro che crearvi problemi...- disse Towa, stringendo i pugni per trattenere le lacrime.
Sota le prese la mano - non preoccuparti, va pure - disse con un sorriso. Towa gli gettò subito le braccia al collo , nascondendo il viso sulla spalla e piangendo - grazie...ci andrò...-
Le accarezzò la schiena, e rimasero li per qualche minuto. Per distrarla le fece vedere altre foto. Da quando Kagome e Sakura andavano ancora all'asilo, a quando l'avevano travestito da Detective Conan per fare colpo su una ragazza.
Quando finalmente arrivò il momento della partenza, i nonni stavano salutando le varie nipoti.
- salutaci Kagome appena la vedi - disse la signora Higurashi a Moroha, dandole anche un pacchetto - dille che è da parte della mamma e del nonno -
Moroha prese il pacchetto e si grattò nervosa la nuca - okay, anche se non è che io la conosca così bene...-
- abbi cura del violino Setsuna - disse Moe dandole la custodia del violino  personale che le aveva regalato - spero tu riesca a suonare insieme alla tua mamma -
Setsuna sorrise - ci spero anch'io...lo suonerò quando non riuscirò a dormire -
- noi andiamo - disse Towa a Sota e Mei.
- fa attenzione, e dai questi a Sakura - disse l'uomo dando alla ragazza una lettera e un pacchetto.
- torna mi raccomando!- le disse Mei - devi tornare ! Anche le altre sorellone! E le zie !-
Towa di inginocchiò e la strinse tra le braccia - grazie , Mei. Non posso prometterti niente, ma farò il possibile per tornare, e per portare con me le sorellone di Zio Sota -
Mei gonfiò le guance - promettilo!-
- va bene va bene , lo prometto. Lo promettete anche voi vero?- chiese a Setsuna e Moroha.
- stare nell'epoca Sengoku non è semplice, se non sei pronta a morire...-
- sono pronta, ma non a morire - la interruppe Towa - tornerò sicuramente indietro -
- iniziamo!- esclamò Moroha posizionandosi davanti all'Albero  e tirando fuori una piccola conchiglia, al qui interno c'erano la perla rossa in mezzo ad un liquido del medesimo colore - ehi Nenokubi! In quest'epoca non potrai ottenere queste , le Perle dell'Arcobaleno che tanto desideri, piene di aura demoniaca !- alzò la perla sopra di sé, e anche quelle negli occhi di Towa e Setsuna iniziarono a brillare - se ci farai tornare nell'epoca Sengoku, ti regaleremo le perle !-
Per qualche secondo non successe niente, fino a che non si alzò il vento, percuotendo il sigillo legato attorno all'albero - affare fatto!-
Dalla chioma dell'albero si alzò una colonna di luce dei colori dell'arcobaleno , così alta che si poteva scorgere per miglia e miglia. Il portale si aprì dinanzi a loro , attirando a sé lo zaino e la custodia.
- le mie cose !- urlò Moroha gettandosi nel portale, seguita a ruota da Setsuna.
Towa prima di seguirle guardò un'ultima volta nella direzione di Sota. - grazie a tutti - sussurrò sorridendo - a presto!- e saltò nel portale.

UN AMORE DEMONIACO 8Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora