- per favore signorina Sakura tornate nelle vostre stanze...- la guardia si bloccò quando Sakura si girò verso di lui. Se si fosse azzardato ad aprire ancora bocca sarebbe morto, ecco cosa pensò guardando gli occhi furiosi della ragazza.
Sakura, contenta che si fosse zittito, continuò a procedere a passo spedito lungo i corridoi del palazzo.
Era furiosa con Sesshomaru. L'aveva abbandonata a casa della madre, come si fa coi cani quando si va in vacanza.
Durante i primi mesi di gravidanza la lasciava restare al villaggio insieme a Kagome, Rin e i suoi amici, ma da quando era arrivata all'ottavo non la perdeva di vista un attimo, e quando era costretto a farlo la scaricava dalla madre, dove sapeva che non poteva fuggire. E la cosa non dava fastidio solo a lei, ma anche a Inukimi.
" vieni a trovarmi solo quando devi scaricarmi la tua compagna, che figlio maleducato " ripeteva ogni volta la donna, lasciandosi cadere in maniera teatrale sul proprio divanetto.
- appena torna mi sente...oh eccome se mi sente !- urlò avanzando spedita verso l'ingresso. Aveva intenzione di fargli notare che non poteva stare così distante dal villaggio, soprattutto da Kaede e Sango, che l'avevano aiutata durante i primi mesi, dato che teneva in pancia delle gemelle, e che quindi non poteva nemmeno utilizzare i propri poteri dato che si erano dimostrati altamente instabili nell'ultimo periodo. Trovava snervante il non poter arrangiarsi e dover chiedere aiuto per la più piccola cosa.
- Sakura! Che ci fai in piedi?!- la voce squillante di Jaken rimbombò per i corridoi. Il Kappa corse da lei, inciampando nel mentre - devi tornare a letto!-
- Jaken sta tranquillo, non sono mica stupida - ribattè lei. Aveva affiancato la propria madre quando era incinta di Kagome, sapeva cosa poteva o non poteva fare - piuttosto...- disse incrociando le braccia.
Jaken capì dove voleva andare a parare, e iniziò a sudare freddo.
- dov'è.Sesshomaru.- chiese, scandendo lentamente le parole.
- pe...Perché pensi sia qui?-
Sakura inarcò un sopracciglio- perché tu sei qui -
- sono venuto qui per conto mio...-
- lasciando da solo il tuo padrone? Pensavo fossi un bravo servitore -
Jaken, ferito nell'orgoglio, perse il controllo - rimangiati quello che hai detto! Io non potrei mai abbandonare padron Sesshomaru! Sono qui perché mi ha chiesto di andare a vedere se dormi...- capendo la cavolata che aveva fatto, sbiancò - ...vi - disse con un fil di voce.Sesshomaru si girò verso il portone principale alle spalle di sua madre, avendo percepito l'aura demoniaca della moglie.
- oh oh, la bestia si è svegliata - commentò Inukimi - puoi portartela via quindi -
Il demone ignorò la madre e sospirò. Si avvicinò al portone, riuscendo a non venire colpito in faccia quando una folata di vento particolarmente forte ne spalancò le ante.
Davanti a lui c'era Sakura a braccia incrociate. Nonostante fosse incinta e arrabbiata con lui, era riuscita a darsi una sistemata e a non sembrare un gatto randagio.
- state bene?- chiese appoggiando le mani sul pancione della ragazza.
Improvvisamente tutta, circa, la rabbia di Sakura volò via - tutto bene, tranquillo -rispose con calma - ieri hanno scalciato per un pò -
Jaken, che l'aveva raggiunta, imprecò internamente notando che si era calmata non appena aveva visto Sesshomaru.
- possiamo andare?- gli chiese, ma lui si limitò ad appoggiare il mento sulla sua testa e ad accarezzare la pancia, sperando di sentire le proprie figlie scalciare.
- non per interrompere Padrone...ma ci stanno aspettando - disse Jaken sottovoce, sperando di non venire ucciso.
- mhmh-
- chi ci sta aspettando per cosa?- chiese Sakura alzando la testa, incontrando dopo tanti giorni gli occhi dorati del marito.
- andiamo - rispose Sesshomaru voltandosi, tendendole la mano.
Sakura la prese e, senza girarsi a guardare la suocera, perché sapeva che l'avrebbe incenerita con lo sguardo, seguì il demone giù per la scalinata. - hai visto Rin? Come sta?-
- stiamo andando al villaggio, potrai chiederglielo tu stessa - rispose sollevandola per le braccia e facendola salire su A-Uh.
- potevo farcela da sola - rispose afferrando le redini e sospirando. Detestava farsi trattare così.
- non è vero - rispose Sesshomaru.
Jaken all'ultimo riuscì a saltare e ad aggrapparsi alla coda del drago prima che partisse.
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