Era Febbraio, molte cose cambiarono da quella notte di Dicembre. Subito dopo il suo rientro nello chalet Noah assistette ad una delle scene più atroci della sua vita. Gabriel mantenne la parola, lasciò Julienne quella mattina stessa e, quel gesto, ruppe definitivamente quel poco equilibrio che si era creato nel gruppo. La vacanza finì prima del previsto, Julienne prese il primo pullman per tornare a casa mentre gli altri fecero il possibile per evitarlo. Inevitabilmente, nell'arco di due giorni, tutti tornano nella loro città. Gennaio fu piatto, privo d'emozioni, le uscite si ridussero di molto e delle notizie proveniente dalla Cina preoccupavano l'intero mondo. Si parlava di un virus altamente infettivo che stava decimando la popolazione cinese e che, senza le giuste precauzioni, sarebbe arrivato in ogni angolo del mondo. Durante Gennaio Noah decise di coltivare le sue passioni, iniziò a scrivere alcuni pensieri su ciò che gli era successo dallo scorso Maggio. Amava scrivere, lo faceva sentire stranamente libero e sembrava come se le parole ogni volta uscissero da sé. Il gruppo si divise: Joseph e Alexia si vedevano per conto loro, Daniel uscì con altre persone, mentre Anthony rimase vicino a Julienne. Noah non ne volle sapere nulla, quella mattina Julienne fulminò Noah con gli occhi, come se sapesse, come se avesse capito tutto e l'avessero presa in giro, ma se così fosse stato come mai non era arrabbiata con Anthony? Non poteva essere quello il motivo, continuava a ripeterselo. Era il 20 Febbraio e in sei giorni sarebbe stato il compleanno di Noah. Riunì il gruppo originario un pomeriggio senza troppi fronzoli e senza troppi giri di parole. Si ritrovarono, come di consuetudine, ai famosi giardinetti: l'aria era tesa.
«So che non usciamo più di tanto assieme ma... tra sei giorni è il mio compleanno e vorrei festeggiarlo al parco con voi... ho solo voi e siete il mio gruppo, sempre e comunque.» Disse Noah guardando tutti in faccia.
Tutti si dimostrarono disponibili ad organizzare tutto, un improvviso entusiasmo colpì il gruppo intero. Forse la loro vecchia normalità gli mancava da matti, forse erano troppo orgogliosi per combattere per qualcosa che non spettava loro affrontare però, la cosa più importante, era che avrebbero organizzato tutto per far passare la giornata migliore alla persona che forse, lì in mezzo, lo meritava più di tutti. Julienne si avvicinò a Noah e non disse nulla, lo abbracciò solamente. C'era anche Gabriel in quei giardini quei giorni ma non disse nulla, da quello che Noah sapeva aveva smesso di uscire con tutti, si concentrò prevalentemente sul calcio e fece nuove amicizie ma, al messaggio di Noah, comunque non seppe dir di no. Era il 26 Febbraio, Noah portò dei teli al parco, era una giornata ventosa e fredda, ma a nessuno importava nulla. Julienne portò dei rustici fatti in casa da lei e la madre, Noah portò una torta gelato e delle posate, mentre Anthony e Daniel portarono un po' di alcol. Joseph e Alexia non parteciparono alla festa, non diedero un vero e proprio motivo, passarono per un veloce saluto poi tornarono a casa. Quel giorno il gruppo sembrò come dimenticare tutti i problemi, come se non fosse mai successo nulla. Persino Julienne e Gabriel ripresero a parlare, ridere e scherzare. Noah volle scattare più foto possibili: era stato l'inverno più bello della sua vita, nonostante gli alti e i bassi, nonostante il dolore atroce che aveva dovuto sopportare il suo cuore. Ne valse davvero la pena gettare tutte quelle lacrime di nascosto a tutti, perché il premio più grande era l'amicizia che li accomunava. Il vento iniziò ad essere sempre più forte e la temperatura iniziò velocemente ad abbassarsi; si fece buio molto velocemente ma, nonostante tutto, tutti resistettero finché il festeggiato non diede il via libera.
«Ragazzi conviene che andiamo, inizia a farsi davvero brutto.» Disse Noah dopo una foto con Anthony.
«Già, il tempo inizia a fare veramente schifo.» Disse Anthony. «Fatti dare un bacio.» Anthony baciò Noah sulla guancia. «Ancora auguri!»
«Auguri cucciolo.» Julienne si avvicinò e lo baciò sulla guancia. «Poi ci sentiamo per telefono.» I due si abbracciarono.
«Auguri bomber.» Daniel abbracciò Noah e poi se ne andò.
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Come un tuono all'improvviso: Parte II
RomanceUn'amore può racchiudere molti segreti, Noah questo lo sapeva bene e, dopo l'estate che aveva passato, non aveva più certezze. I rapporti erano cambiati, le situazioni anche e, con l'inverno alle porte, il gruppo si ritrova ad affrontare tematiche c...