CAPITOLO 33

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Mi sono appena svegliata e non mi ricordo nulla della notte precedente.
Sono nella stanza di Tommaso e ho solo una sua maglietta addosso.
Non ho nemmeno il reggiseno, che minchia è successo ieri sera?
Vado in camera mia.
Gaia non c'è.
Magari è con Simone.
A fare la sottona.
Come me del resto.
"Dove siete? "
Urlo
Nessuna risposta.
Sento qualcuno salire le scale.
È Tommaso.
"Dove sono tutti? "
"Vestiti"
"Ripeto la domanda, dove sono tutti? "
"Se ti vesti e vieni con me te lo dico"
"Non vengo da nessuna parte con te"
"Allora io esco, tu resti a casa da sola"
"Nono dai"
Entro in camera e chiudo la porta.
Tommaso la riapre e si siede sul letto.
"Esci" Dico entrando nella cabina armadio per scegliere i vestiti.
"Ti ho vista un sacco di volte nuda, non esco" Lo ignoro.
Prendo l'intimo bianco.
E metto

"Hai visto i cambi del pearcing all'ombelico?" Gli chiedo pettinandomi i capelli"Sono qua" Dice dandomeliCerco quello bianco

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"Hai visto i cambi del pearcing all'ombelico?" Gli chiedo pettinandomi i capelli
"Sono qua" Dice dandomeli
Cerco quello bianco.
"Dio mio che schifo" Dice guardandomi togliere quello che ho ora.
"Allora non sai che impressione che fa quando me lo rimetto" Dico infilandomi quello bianco
"Cazzo" Dice chiudendo gli occhi
"Dove andiamo? "
"Chi lo sa"
"Che palle"
Dico prendendo la trosse dei trucchi e sedendomi sulla scrivania
"Ti devo parlare"
"Ti ascolto" Dico mettendomi il mascara.
"È una troia, lo sai bene. Mi manchi e non voglio perderti. Te lo giuro su quello che vuoi. Mi sono staccato subito"
Mi metto un lucida labbra trasparente.
"Non è il fatto che l'hai baciata l'altro giorno. È la sensazione di essere tradita che non riesco a scrollarmi di dosso. Per quello che so io, dovrei andarmene, anche se io voglio solo restare e baciarti" Sento una lacrima rigarmi il viso.
Non penso di aver mai mostrato debolezza a nessuno, se non a Sofia.
"Rebecca, guardami"  Lo vedo dal riflesso dello specchio
"Ti sto guardando" Si alza e viene verso di me.
Mi alza in piedi e si mette davanti a me.
Mi prende per i fianchi e mi attira a sé.
Mi guarda fisso negli occhi.
Appoggia la sua fronte sulla mia.
"Rebecca, cazzo"
Poggia le sue labbra sulle mie.
Mi stacco subito.
"No"
"Dimmi almeno un motivo per cui non dobbiamo stare insieme"
"Se non posso fidarmi, non può essere una relazione sana"
"Te lo giuro su quello che vuoi. Rebecca, tu mi piaci davvero"
Non so letteralmente che dire.
Vado nella cabina armadio.
Chiamo Gaia.
Che giustamente non risponde.
Chiamo mio fratello.
Nemmeno lui rispobde.
Chiamo madda.
"Pronto" Dice con la voce assonnata

"Cazzo finalmente qualcuno risponde Cristo Dio "

"Rebecca ti sei chiesta perché non rispondiamo? Sono le cinque del mattino, non so te, ma io stavo dormendo"

"Cazzo non avevo visto l'ora, scusa ti amo ciao"

Mi strucco e metto
Mi metto

Mi strucco e mettoMi metto

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Mi faccio una coda alta.
prendo le air pods
"Ho bisogno di pensare"
Annuisce e inizio a scendere.

Faccio partire la mia playlist.
Sto ascoltando un sacco di canzoni spagnole, non capisco molto, ma amo lo spagnolo.
Lo studio a scuola e mi piace davvero tanto come lingua.

Come al solito, vado sul tapis roulant.
Inizio a correre, fare questo movimento, mi rilassa davvero un sacco.
Adoro vedere le mie gambe che si muovono coordinatamente.
Si, sono strana scusate.

l'estate più bella della mia vita [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora