CAPITOLO 41

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Din don
"Chi minchia è figa" Sento dire da Gaia.
Siamo tutti sdraiati sul divano in attesa che arrivi la pizza, l'abbiamo appena ordinata, è impossibile che il pizzaiolo sia già arrivato.
Abbiamo dormito tutto il giorno.
Gaia si alza e va ad aprire.
"DONADONII, AMICI TUOI? " Mi giro e vedo mia madre.
Seguita da.. Mio padre?
Mi alzo di scatto.
"Ciao Tommy" Mi dice mia mamma abbracciandomi.
Non ricambio l'abbraccio e resto impassibile.
"Perché sei con lui? "
"Vieni, andiamo di là a parlare" Mi giro e guardo Rebecca confusa tanto quanto Gaia.
I ragazzi sanno tutti dlla mia situazione familiare, ma a Rebecca non gliene ho mai parlato.
Ci sediamo nella sala da pranzo.
"Vuoi muoverti? Non ho tutta la serata"
"È la tua fidanzata quella che ti è venuta ad aprire? "
"Chi? Gaia? Dio santo no"
"Volevo dirtelo di persona.. " Dice mio padre mettendomi una mano sulla spalla.
La sposto bruscamente.
"Io e tuo padre ci sposiamo" Dice mia madre sorridendo entusiasta.
Non ci posso credere.
"Voi vi sposate, io non torno più in quella casa"
"Non fare l'egoista" Dice mio padre serio.
"Ah quindi sarei io l'egoista? Non quello che se n'è andato per cinque anni chissà dove con la sua puttana? "
"Tommaso! Il linguaggio! "
"Fanculo, a tutti e due" Esco dalla cucina e c'è Rebecca in corridoio.
Mi prende le mani.
"È lei la tua ragazza? " Sento una voce da dietro, mia madre.
"No cazzo, non è nessuno"

Rebecca's pov
"No cazzo, non è nessuno" Mi lascia le mani e sale le scale.
Entra in camera sua e sbatte la porta.

Il mio orgoglio ha sempre ragione.
Sapevo che non dovevo dargli un'altra occasione.
Sapevo che mi avrebbe ferito di nuovo.
Sapevo che non avrebbe funzionato tra noi due, ma la cosa peggiore è che ci ho creduto, mi sono illusa che fosse cambiato.
Perfetto, la deficente sono sempre io.
Non credo di poter essere più delusa di così.
Quando ha rinnegato la nostra relazione, ho sentito una fitta alla pancia, mi sono sentita vuota.
Ho bisogno di lui, ma se lui non ha bisogno di me non importa, me ne farò una ragione.

Salgo le scale e mi chiudo in camera.
Non ho nemmeno la forza di di cambiarmi.
Mi sdraio e in fretta cado tra le braccia di morfeo.

"Buongiorno fiorellino" Mi sveglio con Gaia che mi da degli schiaffetti sulla guancia.
Apro gli occhi e vedo Tommaso seduto accanto a me che mi sorride.
Gaia esce dalla stanza, lasciandoci soli.
Tommaso mi bacia ma mi stacco bruscamente.
"Che hai? " Chiede confuso
"Non puoi baciarmi, non sono nessuno"
"Non dirmi che sei arrabbiata per quello"
"Non sono arrabbiata, sono semplicemente delusa"
"Mi dispiace"
"Anche a me dispiace sai? Mi spiace di essermi fidata ancora ed essermi illusa "
Tommaso si alza e mi solleva tenendomi dalle cosce.
Mi chiude tra lui e il muro.
"Davvero non mi vuoi più? " Mi chiede con strafottenza.
"Si, non voglio più stare con te" Dico cercando di evitare il suo sguardo.
"Guardami negli occhi e dimmi che non mi vuoi"
Ho i brividi per tutto il corpo e non riesco nemmeno ad impormi.
Con le dita mi fa girare la testa verso di lui.
Lo guardo negli occhi.
Non dico nulla.
"Come pensavo" Dice quasi ridendo.
La sua strafottenza mi sta irritando.
Torno con i piedi per terra ed esco dalla Camera.
Non so davvero dove andare, voglio stare da sola.
Torno in camera e vedo Tommaso appoggiato al muro.
Lo ignoro ed entro nella cabina armadio.
Mi metto

Con sopra una camicetta aperta di lino

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Con sopra una camicetta aperta di lino.
Torno in camera ed è ancora lì.
"Cosa vuoi? " Dico annoiata.
"Te"
Fa per avvicinarsi, ma esco dalla stanza chiudendo la porta.
Scendo le scale ma mi prende il polso.
È due scalini sotto di me.
"Non fare l'incazzata adesso"
Non rispondo e continuo a guardarlo.
Non so davvero che dire, non ho parole.
"Tommaso. Smettila, è finita"
Avvicina il viso al mio.
"Ah si? "
"Si. Fattene una ragione"
"Lo stai dicendo a me o a te stessa? "
"È lei la tua ragazza? " Sento dire una voce, che presumo sia quella di sua madre.
Sono incazzata.
"Hai finito di rompere i coglioni? Che domandina di merda" Sbotto irritata.
Mi stacco da Tommaso e vado in salotto a prendere il telefono.
Sulle scale mi prende di nuovo il polso.
"Smettila. Sono già nervosa, se continui.."
"Rebecca. Basta scappare dai problemi"
"Ecco, tu stesso ti definisci un problema"
Salgo le scale e vado diretta nella piscina riscaldata.

Gaia's pov
"Tommaso, sei un coglione" Dico io
"Stai zitta Gaia, non è il momento"
"Madda, va da lei, ha bisogno più di un consiglio maschile, sei quello più legato a lei" Gli dico
"Se ne esco vivo è già tanto" Fa il segno della croce e sale le scale.
"Qualcuno può spiegarci? " Chiede la madre di Tommaso
"No" Risponde diretto Tommaso.
"Tommaso e Rebecca.. "
"Gaia" Dice Tommaso serio.
"Non voglio che lo sappiano. Punto"
Sbuffo.
"Non lamentarti se si incazza però"
Suona il campanello, devono essere le pizze.
Vado ad aprire e trovo il solito ventenne che ci prova.
"Ciao Gaia"
Cosa ha detto?
"Come fai a sapere il mio nome? " Dico prendendo le pizze in mano.
"I segreti del mestiere" Mi fa l'occhiolino e li chiudo la porta in faccia.

l'estate più bella della mia vita [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora