Serial killer

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La camminata verso il bar sembrava non terminare mai, più avevo fame più si allontana come se stesse scappando da me, che merda. Finalmente riesco a varcare quella dannata porta a vetro con lo stesso sguardo che può avere un uomo che non mangia da giorni dopo aver attraversato il deserto del Sahara; con un sorriso a trentadue denti e un passo lento per mostrare un po' di dignità mi avvio verso il bancone del bar facendomi strada tra i tavoli e altri ragazzi in piedi. Dietro al bancone, intento a servire, c'è Thomas, un ragazzo sui venticinque anni che
mi sta aspettando con la sua aria da bad boy per provarci per la milionesima volta con me, come tutti i ragazzi qua dentro del resto.

- Allora cosa ti dò bella? - dice appoggiando le braccia sul bancone con un sorriso che potrebbe in altri casi sembrare sexy.

- Per me un panino con cotto e mozzarella più coca-cola. Per lei un panino alla boscaiola e un Esta-the alla pesca - dico mostrando un piccolo sorriso così da poter avere un po' di sconto.

- Arrivano subito- si allontana per andarli a prendere, poi ritorna e ci mette tutto in un vassoio porgendocelo - sono £7, solo per te bella, e un uscita con il sottoscritto- dice porgendomi lo scontrino.

- Facciamo che ti do i soldi e non dico a nessuno che sei stato il milionesimo ragazzo che ci ha provato con me - dico dandogli i soldi e girandomi per raggiungere il tavolo, lasciandolo lì come uno stoccafisso.

Cerco un tavolo dove possiamo sederci quando poi mi sto per sedere, vedo Harry sbracciare da uno poco più in là insieme a Niall e Louis. Faccio cenno ad Emma di seguirmi in caso non li avesse visti, raggiungiamo il tavolo e mi siedo accanto a mio fratello.

- Cosa avete preso voi? - chiede Emma dando un piccolo bacio a Louis.

- Il solito. Voi? - dice Harry cercando di non ridere alla facce schifate di Niall.

- Ti pare che io in 17 anni di vita abbia mai preso un altro panino se non cotto e mozzarella? - domando in tono sarcastico.

- Si, una volta quando...-

- No! Non ripetere quella storia! Era un domanda retorica! - urlo tappandoli la bocca per evitare che continui a parlare, dopo qualche secondo qualcosa di bagnato tocca la mia mano, non posso credere che sia veramente...

- Fai schifo!! - urlo togliendo la mano dalla sua bocca e asciugandola sulla sua divisa - Non è un comportamento da ragazzo maggiorenne! -

Harry mi fa la linguaccia e comincia a mangiare il suo panino. È un ragazzo infantile, mi chiedo ancora come possa avere compiuto diciotto anni. Guardo Niall davanti a me che mi guarda come se volesse dirmi "che ci vuoi fare? È fatto così", una piccola risata mi esce dalla bocca facendo dubitare Harry della mia sanità mentale. Parla lui.

- Allora... - dice Emma bevendo un sorso dal milkshake di Lou - dopodomani è sabato. Che si fa? -

- Un'altra festa la escludo - dico mordicchiando la cannuccia della coca-cola. - ne ho abbastanza per un'altra settimana -

- Andiamo in un pub? Al Temple? - propone Niall con lo sguardo illuminato

- Si ma solo dopo le 9. Io e Harry abbiamo una partita - ci informa Lou.

- Va beh. Vi veniamo a vedere e poi andiamo ok? - dice Emma rivolgendosi a me.

- Va bene. Ma vedete di vincere che senno mi annoio - dico sorridendo.

Emma e Niall si mettono a ridere mentre Louis e Harry cercano di difendere le favolose doti della loro squadra di basket che per la cronaca hanno vinto due campionati consecutivamente, dicono anche che è arrivato un nuovo ragazzo che si è trasferito da circa un mese a Londra è noto per essere un piccolo talento, lo chiamano "il re senza corona" chissà per quale assurdo motivo, vedremo se sarà all'altezza degli assi della Harrow.

- Eccolo lì - dice Harry indicando uno che è appena entrato dalla porta del bar.

A prima vista sembrerebbe uno che se ne sta un po' nel suo, quel tipo un po' impacciato con le ragazze, cammina con passo tranquillo fino al bancone scrutando coi suoi occhi marroni tutto quello che accade intorno a lui. Una cameriera stava per andargli a sbattere addosso quando lui prontamente all'ultimo secondo si sposta continuando per la sua strada senza chiedergli scusa anche solo per lo spavento che si deve essere presa quella povera ragazza.

- È un po' strano... - dico continuando ad osservarlo mentre con una mano si sistema i suoi capelli castano intenso.

- Su questo non ci sono dubbi. Nella sua vecchia scuola in Australia era l'asso della squadra, il migliore.- dice Harry fissandolo.

- Bah. Sabato staremo a vedere se si merita veramente questo titolo - dico un po' scettica, devo ammettere che il fisico da giocatore di basket ce l'ha, ma lo vedo troppo "moscio" per uno sport così movimentato.

Finiamo di mangiare i panini in silenzio, apparte qualche stupita battuta di Niall sulla forma del suo panino ( per favore non pensate male eh ). I ragazzi che erano presenti nel bar piano piano cominciano ad uscire per andare alle lezioni che avrebbero avuto tra pochi minuti, anche Niall va a lezione di biologia con Louis mentre Harry ha lezione di algebra non avanzata, sfortunatamente per lui in famiglia sono io quella intelligente, lui è quello bravo negli sport. Noi abbiamo un'ora di buco quindi possiamo stare un altro po' a cazzeggiare.

Raggiungo il giardino dell'istituto mentre finisco di bere la mia coca da sola, Emma è dovuta andare via, butto la lattina vuota in un cestino e inspiro bene l'aria pulita del piccolo parco che è quasi completamente vuoto. Mi siedo delicatamente sull'erba stando attenta a tenere bene chiuse le gambe come farebbe una vera lady, con una mano strappo dei ciuffi d'erba bagnandomela leggermente, un gruppo di ragazzi si sta allenando nel campo da calcio davanti e resto a fissarli per po'.

Sento il rumore di una palla da basket che palleggia, ormai lo conosco troppo bene per poterlo dimenticare, mi ricorda la mia infanzia. Una palla arriva prepotentemente sulla mia pancia fracassandomi tutti i possibili organi vitali.

- Scusa! - dice una voce proveniente dalla mia destra.
- Stai un po' attento coglione - dico piegandomi in due dal dolore.

Una fragorosa risata investe quel ragazzo che poco prima mi ha colpita, a questo punto con un sguardo assassino mi giro a guardarlo avendo come primo pensiero l'idea di mandarlo a fanculo, ma qualcosa mi ferma. Appena alzo la testa i suoi grandi occhi attirano la mia attenzione non tanto per la loro bellezza, ma per il semplice fatto che appartengono al ragazzo del quale si parlava coi ragazzi poco fa.

- Sei un ..... -
- Coglione? - dice lui interrompendomi - me lo dicono in tanti. Ora se non ti dispiace torno a giocare - dice, prende la palla e scappa via correndo verso il canestro.

Spero vivamente che sul campo sia meglio del tipo che è scappato via ora come un bambino di dieci anni perché senno siamo spacciati.

Spazio autrice :)
Hey ecco il nuovo capitolo, scusate il ritardo e anche gli errori che ci saranno perché l'ho scritta di fretta.
Buona lettura:)

Marghe

One Shot •Liam Payne•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora