19 Anni Dopo

582 17 25
                                    

Erano passati 19 anni da quella sera. Il rispettoso signor Malfoy era cresciuto, era diventato  Ministro Della Magia e si era sposato con Astoria Greengrass, dalla quale aveva avuto il primo figlio, Scorpius Malfoy. 

Quel 1 settembre si trovava proprio davanti all'Hogwarts Express, mentre aspettava che il figlio partisse per il suo primo anno e una miriade di ricordi di quella scuola gli tornavano in mente.

- Papà, quelli sono gli Weasley?- chiese Scorpius, indicando una famigliola composta da un uomo grande e grosso dai folti capelli rossi, una donna dai lunghi capelli ricci e biondi e due ragazzetti dell'età di Scorpius che avevano entrambi una chioma rossastra.

-Si, Scorp- 

-Non sapevo che Ronald Weasley si fosse sposato con la Brown... - commentò Astoria, cercando di calmare il gufo del figlio, che si agitava dentro alla gabbietta. 

-Non lo sapevo nemmeno io- 

-Bene-

Il loro rapporto era molto rigido. Draco Malfoy non si era mai sentito completamente bene con Astoria, e così era anche per lei. L'amore c'era, ma non ce ne era abbastanza per avere una relazione che continuasse per molto tempo, e soprattutto non c'era abbastanza amore da poterlo addirittura dividere con un bambino. Ecco perchè Scorpius si sentiva molto spesso solo.

Il treno rosso fuoco era arrivato, sbuffando vapore e seminando entusiasmo. 

Scorpius si rivolse verso i genitori: -E' ora!- 

-Si amore- Astoria lo baciò sulla guancia e spinse il carrello con il baule e la gabbia del gufo verso di lui.

-Papà, puoi restare ancora per un po'?-

-No tesoro, lo sai che papà deve andare  a lavoro, essere Ministro non è semplice!- ridacchiò Draco, carezzando dolcemente la testa del figlio.

Scorpius annuì: -Ok.. Ciao mamma, ciao papà. Ci vediamo quest'estate allora.. -

-Comportati bene, mi raccomando!- esclamò Astoria.

-Non fare esplodere le aule, Scorp- gridò Draco, mentre il figlio si dirigeva verso il treno, avvicinandosi ad una ragazzina che l'uomo capì essere la figlia adottiva di Luna Lovegood e Ginny Weasley. La ragazzina, Sophie Weasley-Lovegood, aveva lunghi capelli rossi degni di una Weasley e splendenti occhi azzurri come entrambe le madri. Draco distolse lo sguardo e salutò la moglie, mentre si Smaterializzava.

Si Materializzò nel corridoio che portava al suo ufficio, al Ministero.

-Buongiorno signor Malfoy!- esclamò Percy Weasley, il suo assistente personale. 

Draco gli fece un cenno di saluto sorridendo con sforzo ed estrasse le chiavi del suo ufficio. Appena fu dentro, abbandonò il cappotto sulla sedia e appoggiò la sua valigetta sulla scrivania. 

Appena fu seduto, sospirò e volse lo sguardo ad un oggetto coperto da un lenzuolo. Lo tolse con cautela e soffiò sul vetro di una teca, che conteneva una rosa nera in perfette condizioni. La stessa rosa nera che Hermione Granger gli aveva donato il giorno della sua morte, e che lui aveva deciso di conservare con un Incantesimo come ricordo. 

Se c'era una cosa che impediva più di tutte l'andamento della sua relazione con Astoria, era proprio il fatto che amava ancora quella ragazza. 

Molte volte Scorpius gli aveva chiesto chi fosse la donna più importante della sua vita. E il bambino era sempre più stupito ogni volta che al posto di "E' mamma" si doveva accontentare di un "Una ragazza di nome Hermione Granger". 

E anche adesso che era un uomo fatto e finito non smetteva di pensare al giovane angelo che vegliava su di lui. E anche adesso che era passato molto tempo ed era maturato, non riusciva a smettere di pensare a quel giorno.

Accarezzò con un dito la superficie fredda del vetro e ripose il lenzuolo sulla teca, coprendo la visuale della rosa che tanto lo turbava. 

Percy Weasley fece il suo ingresso nella stanza.

-Non si osa bussare?- chiese Draco, ancora scosso.

-Oh, mi scusi signor Malfoy. Solo, mi ero dimenticato di chiederle come sta!-

Draco deglutì, cercando di nascondere gli occhi lucidi e il tremolio alle mani: - Una favola- .


    The end. 


Ricordami Per Sempre- DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora