Capitolo 12- Firmato "D.T"

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Pov: Draco

Era tutta la mattina che pensavo a quanto ero stato bene con la Granger la sera prima. Mi ero sentito libero, me stesso. Avevo scoperto che era anche simpatica e mi pentivo ogni secondo di più di aver seguito le orme di mio padre per quasi sei anni, insultandola e umiliandola. Avrei fatto amicizia con lei, punto e basta. 

Fu per questo che appena finirono le lezioni mi misi a cercarla. Passai davanti alla biblioteca e... sapevo che l'avrei trovata lì! Era china su un libro dall'aria antica e lo studiava con attenzione. Così, con la fronte corrucciata e le labbra chiuse in quella smorfia concentrata, mi sembrava infinitamente carina. 

-Sempre a studiare tu, eh?- mi sedetti sul posto di fronte a lei e le sorrisi sinceramente.

Lei chiuse il libro con un tonfo e mi fissò leggermente arrabbiata: -Sto facendo i compiti, cosa che dovresti fare anche tu!-

-Andiamo, sono appena finite le lezioni!- le presi il libro e me lo misi dietro alla schiena in modo che mi ascoltasse completamente.

-RIDAMMI IL MIO LIBRO- 

-Oh, calma, prima ti devo parlare!- dissi imbarazzato. Hermione si risedette, sempre imbronciata.

-Dimmi, ho da fare-

-Come mai sei così facilmente irritabile oggi?-

-Non lo so, le lezioni mi stressano, stanotte ho dormito poco e mi mancano i miei amici...-

-Ehi, io valgo come tuo amico?- le feci l'occhiolino. Lei scoppiò a ridere e scosse la testa divertita. 

-Certo, Draco- 

Ci guardammo per un paio di secondi, con gli occhi che brillavano, poi spostai lo sguardo, mi sentivo a disagio.

-Ti volevo chiedere, dato che ti piace tanto studiare, se oggi avessi voglia di venire con me a fare i compiti di Pozioni...-

-Mi stai invitando ad uscire?-

-No, é che sono stato molto bene ieri sera e voglio passare altro tempo con te-

-Va bene...-

-Perfetto- mi alzai, le restituii il libro e mi diressi verso la porta  -Oggi alle tre, Stanza Delle Necessità, sii puntuale. Buona giornata Hermione Granger- 

Pov: Hermione 

-Draco! Aspetta!- provai a fermarlo ma il ragazzo se n'era già andato. Mi aveva... Invitata ad uscire? Decisi che per quella mattina avrei smesso di studiare e chiusi il libro, pensando a Malfoy con aria sognante. Finalmente avrei ricostruito con lui un rapporto simile a quello che avevamo prima che venisse obliviato. Ma poi pensai a quello che aveva detto Narcissa, che non potevamo più frequentarci, e a quello che aveva detto Bellatrix: mi avrebbe uccisa...
Un bigliettino che scivolò fuori da una delle pagine del libro attirò la mia attenzione. Lo presi e me lo rigirai un po' nelle mani, fissandolo con diffidenza.
Lo aprii: c'era una scritta.
"Oggi alle tre, Stanza Delle Necessità
Firmato- D.T"
Dean Thomas... Quando ce l'aveva messo il biglietto?
Ci mi si un paio di secondi a realizzare che mi aveva dato appuntamento allo stesso orario e nello stesso posto in cui avrei dovuto stare con Draco.
Misi in tasca il biglietto e decisi... Decisi a malincuore di rifiutare Malfoy e passare il pomeriggio con Dean. Lo facevo per il suo bene, se ci avessero visti insieme sarebbe successo il finimondo. Mi dispiaceva da morire doverlo rifiutare così, avrei preferito mille volte di più stare con lui, ma il destino non voleva che stessimo insieme. Il destino non voleva che io e Draco Malfoy fossimo felici...

Saltai il pranzo, sorbendomi la predica di un Mangiamorte, che per poco non mi lanciò un Crucio. Essere Nata Babbana era sempre più stressante da quando la scuola era nelle mani di Lord Voldemort. Se solo ci fosse stato Silente...
E, che coincidenza, nei corridoi incontrai proprio Draco, pronto per pranzare.
-Draco devo dirti una cosa- lo bloccai.
-Dimmi, Granger-
-Oggi non posso venire... Devo andare nella Stanza Delle Necessità, sempre alle tre ma con Dean... Dean Thomas- non sapevo come avrebbe reagito e lo scrutai preoccupata. Lo vidi deglutire, ma poi parlò con calma e noncuranza.
-Come vuoi, Granger. Ci accorderemo per un altro giorno. Oppure possiamo non vederci proprio, non che la tua presenza sia così importante nella mia vita- mi strinse la mano con diplomazia, si girò e se ne andò.
-Non vai a pranzo?-
-Mi è passata la fame- borbottò.
-Oh...- abbassai lo sguardo imbarazzata. Era questo che pensava veramente di me? Non gliene importava nulla? Sospirai affranta.

Ricordami Per Sempre- DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora