Please - Kakyoin (AU)

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Corri per i corridoi dell'ospedale, seguendo le indicazioni dell'infermiera. Jotaro ti sta dietro, senti che sta cercando di dirti qualcosa, ma non riesci ad ascoltarlo.

Kakioyn.

È l'unico pensiero che hai in testa.

Arrivi davanti alla stanza e Jotaro ti poggia una mano sulla spalla, impedendoti di entrare. "Yare yare daze." Sospira, riprendendo fiato. "Puoi ascoltarmi un attimo?"

Lanci un'occhiata nella stanza, sperando di poter vedere qualcosa ma ti arrendi e alzi gli occhi per incontrare lo sguardo di Jotaro. "So cosa vuoi dirmi." Per non sai quale miracolo riesci a non farti tremare la voce.

"Voglio solo essere sicuro che tu sappia a cosa stai andando incontro." Sospira.

"So che potrebbe non farcela, ho visto cosa è successo!" Sbotti, tentando di contenerti per non fare una scenata nel corridoio dell'ospedale. "Voglio solo sperarci un po'... Ho-- ho bisogno di sperarci un po'."

"So cosa provi per lui e..." Sospira. "Fa nulla. Non voglio trattenerti ancora."

Entri nella stanza e vedi una donna dai capelli rossi vicino al letto del ragazzo. Lui è esanime, il viso è smunto e vedi che ha svariate flebo. Peró noti che non è attaccato a uno di quei macchinari per la respirazione meccanica, ha solo il tubicino dell'ossigeno. Esiti prima di avvicinarti.

Noti una conversazione muta tra Jotaro e quella che presumi sia la madre di Kakioyn.

La somiglianza tra i due è sconcertante: i capelli sono ovviamente simili, ma ancora di più lo sono la forma del viso, anche se quello della madre é meno spigoloso, e l'armonia dei tratti. Inoltre l'espressione che la donna aveva in volto l'avevi vista più volte dipinta sul viso di Kakyoin.

"Come sta?" Chiedi, ti trema la voce.

"Instabile." Sussurra lei. Il volto distrutto.

Annuisci. "Lei deve essere sua madre. Mi ha parlato tanto di lei." Tenti un sorriso mentre ti siedi. Le lacrime premono per uscire. La donna sembra senza parole. "Io sono T/C T/N, la sua--" La sua cosa? La sua persona vicina durante la morte? La sua codarda che non è riuscita a esprimere i propri sentimenti se non quando si stava per spegnere? "Una sua amica."

Prendi la mano a Kakyoin e evochi il tuo Stand, sperando possa fare qualcosa. Ma cosa? Il tuo Stand era utile perché era veloce e agile. Non c'è modo che possa servire in questa situazione. Ti dai dell'idiota.

Noriaki-kun, per favore. Abbiamo una conversazione in sospeso. Sospiri e inizi a piangere. Non posso perderti, Noriaki. Ti prego.

Jotaro ti poggia una mano sulla spalla e si avvicina al tuo orecchio. "Torniamo domani, devi riposare."

Vuoi ribattere, urlare a squarciagola, insultare Jotaro per nessun motivo, ma più di tutto vorresti riportare in vita Dio per ucciderlo di nuovo con le tue stesse mani. Ma sai che Jotaro ha ragione, non sei uscita indenne dal combattimento. Annuisci e ti alzi. Prima di uscire dalla stanza lanci uno sguardo dispiaciuto alla madre di Kakyoin.

Jotaro ti accompagna nella tua stanza e ti fa sdraiare a letto. "Ti prego, non combinare cazzate. Devi dormire ora." Sospira. Prima che si possa alzare dal letto lo abbracci.

"Grazie." Singhiozzi.

"Non mi stai facendo venire voglia di lasciarti da sola." Dice in tono di rimprovero. "Devo rimanere?" Scuoti la testa senza riflettere, poi cambi idea e annuisci. "Fammi spazio." Si sdraia accanto a te e ti accarezza la testa, mentre tu lo abbracci e singhiozzi.

Presto ti sei addormentata.

Vedi Dio davanti a Kakyoin e vedi che sta per attaccarlo. Kakyoin viene sbattuto indietro di non sai quanti metri. Pochi secondi dopo il vampiro è più vicino e sembra che lo stia schernendo. Vedi del sangue. Tanto. Urli e gli occhi ti si riempiono di lacrime. Cerchi di attaccare Dio alle spalle ma lui ti scaraventa contro la cisterna, vicino Kakyoin. Senti mancare il respiro e quando ti sei ripresa ti volti a guardarlo. "Tem--po." Sussurra mente lancia un'Emerald Splash contro la torre dell'orologio. Capisci. Ti è tutto più chiaro.

JOJO xReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora