13- Le prime emozioni

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Al termine della lezione usciamo dalla classe e mentre ci avviamo verso l'atrio, Niccolò mi dice:

-Sei proprio brava in matematica.
Mentre parla mi accorgo che il suo sguardo cade sul mio seno, beh ho anche messo una magliettina stretta stretta e non posso di certo negare che l'ho fatto per attirare la sua attenzione. Ben fatto Amy, missione compiuta . Decido così di provocarlo un po':

-Signor Monti, dove sta guardando? I miei occhi sono un po' più su di dove stanno guardando i suoi.

Si imbarazza un attimo e me ne accorgo dal movimento della testa.

-Signorina Mantovani, direi che non sono i miei occhi a guardare nella direzione sbagliata, piuttosto lei ha qualcosa di troppo evidente con questo abbigliamento. La mia è solo naturale curiosità.

-Mhh..se non altro sei molto originale e per niente imbarazzato.

-Sai Amy, è vero che io non conosco te ma neanche tu conosci me.

-Un'idea me la sono fatta: ragazzo carino...

-Eh...Eh. Mi offendo, solo carino?

-Ok, bellissimo ragazzo.

-Mh...Sì direi molto meglio.

-Dicevo, bellissimo ragazzo, simpatico, sorriso abbagliante, fisico molto interessante. Secondo me sei solo uno stronzetto che usa le ragazze a  proprio piacere e poi le manda affanculo. Sei interessato a me solo perché non te l'ho ancora data.

-Porca puttana che fiducia hai nelle persone. Non vuoi che io ti giudico ma cazzo tu lo fai senza farti problemi.

-Vorresti dirmi che non è così? Ti ho visto bene al bar, ti senti a tuo agio nel fare il figo oppure all'Officina l'altra sera.

-Non ho voglia di stare qui a rispondere a queste cazzate e se lo vuoi sapere, io ho visto bene te all'Officina con quel ragazzo che ti abbracciava al bancone. Ti scopava con gli occhi. Brutta stronza, prima di parlare degli altri, guarda bene te stessa.

A quel punto si gira e se ne va senza salutarmi. Non ho capito se davvero si è incazzato per quello che ho detto o sta facendo finta per attirare la mia attenzione, però ho davvero la sensazione che se la sia presa. Allora corro verso di lui afferrandolo per un braccio.
Nel girarsi di scatto le sue labbra sfiorano le mie. Si avvicina poco di più in modo che non si possano solo sfiorare. Io non indietreggio e sento le sue labbra morbidissime baciarmi. Sembra come una dolcissima canzone e più lui muove le sue labbra, più io muovo le mie.

Di scatto mi allontano qualche centimetro rimanendo con lo sguardo fisso nei suoi occhi e altrettanto fa lui. Mi accarezza dolcemente la guancia e gli dico:

-Scusami se ho esagerato con quelle parole che ti ho detto, volevo solo provocarti.

-Lo avevo capito ma davvero ci resto male se pensi questo di me.

Non dice nulla del bacio e neanche io, in fondo è durato pochissimo però quanto è stato bello e che labbra pazzesche.

-Senti Amy, ti va se andiamo a fare un giro in macchina?

-Un giro in macchina?- lo guardo con un'espressione interrogativa, non capisco cosa abbia in mente e spero di non avere di fronte un altro che vuole solo scoparmi. Sto iniziando quasi a credergli, non vorrei davvero sbagliarmi.

-Tranquilla. Ecco che pensi male. Avrai incontrato qualcuno nella tua vita che non volesse solo scoparti?

Ci penso un attimo, ovviamente non rispondo.

-Vorrei portarti a fare una passeggiata nel parco vicino il lungomare, è un bel posto, passeggiamo e chiacchieriamo.

-Sì scusa, hai ragione. Certo, vengo volentieri.

-Non mi farai scenate in macchina all'improvviso?- dice ammiccando.

Ci avviamo verso la sua auto e nel camminare le nostre mani si sfiorano.
Ho paura, non riesco a credergli, a volte penso sia solo un modo diverso per farmi cedere. Certo che, se non mi butto un po',non potrò mai scoprirlo.
Così cerco di rilassarmi e godermi il pomeriggio, indubbiamente diverso rispetto a quelli trascorsi negli ultimi anni.

Scesi dall'auto entriamo al parco. E' davvero molto bello e grande: ci sono alberi altissimi e un piccolo lago con delle anatre che galleggiano in acqua. Iniziamo a passeggiare e di nuovo le nostre mani si sfiorano ma questa volta stringe la mia mano alla sua e camminiamo così, mano nella mano, senza parlare. Sono davvero in estasi. Sto vivendo un momento della mia vita normale, sto respirando aria fresca, aria nuova.

-Ti va se ci sediamo su quella panchina?- mi chiede.

-Certo. Qui è bellissimo.

-Ti piace? Sono davvero contento. Lo percepisco che sei tranquilla.

CI sediamo, io appoggio la gamba sulla panchina in modo da avere il suo volto proprio di fronte al mio e lui fa altrettanto. Mi accarezza la gamba e mi prende la mano.

-Io non so cosa sia successo nella tua vita, ma sento che sei una persona speciale.

Lo guardo con un'espressione indifesa e lui si avvicina di più. Sto per rispondere ma lui appoggiando il dito indice sulle mie labbra dice:

-Shhh non devi dire nulla ora. Quando vorrai, io saprò aspettare-  mentre parla si avvicina sempre più.

È da quando sono salita in macchina ho voglia di baciarlo di nuovo.

Le nostre labbra si avvicinano. Ci baciamo con movimenti repentini a destra e sinistra. Sento la sua lingua muoversi contro la mia. Rispondo ai suoi baci appassionati sempre con più fervore. I nostri volti sembrano appiccicati. Ad un certo punto percepisco la sua mano scendere sul mio seno e faccio uno scatto all'indietro.

-Scusami, non volevo- dice.

Non so perché mi sono tirata indietro, non l'ho mai fatto prima, non mi era mai capitato di scappare da un piacere così meraviglioso.
Resto un secondo in silenzio. Sento come una fiamma nello stomaco. Non posso definire questa sensazione né cosa mi abbia portato ad allontanarmi.
Ho sempre avuto il controllo di ogni situazione. Niente mi ha mai sopraffatto.
Niccolò percepisce il mio imbarazzo e allora rompe il silenzio dicendo:

-Dai Amy facciamo un giro da quella parte? in fondo al sentiero c'è la zona ristoro, lì c'è un bar ,ci prendiamo un caffè, ti va?

-Sì certo.

Lo guardo e penso: ma come fa ad essere così tranquillo, a mettermi così a mio agio.

Mi sono appena scansata e lui si comporta come se non fosse successo nulla.
L'ho praticamente rifiutato ma lui di nuovo prende la mia mano e camminiamo verso il bar. Forse ho davvero sbagliato giudizio su di lui, forse è davvero diverso dagli altri che ho incontrato finora.

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