NELLO STESSO MOMENTO A CASA DI BORIS
-Stefano calmati, si può sapere che cazzo hai e perché sei così incazzato?- chiede Lucrezia.
-Amy non è più la stessa.
-Ah guarda io me ne sono accorta ormai da tempo- interviene Betty- non mi frega un cazzo di quello che fa, ha iniziato queste lezioni di matematica, ma secondo me c'entra qualche ragazzo.
-Che cosa Betty?- Stefano balza in piedi- lezioni di cosa?
-Si in pratica la prof e il preside l'hanno iscritta alle olimpiadi di matematica, e sta studiando al liceo classico il pomeriggio doposcuola insieme ad un tizio.
-Ecco chi cazzo era quello di prima.
-Quello chi Ste?
-Prima sono andato a casa sua e l'ho vista arrivare insieme a un ragazzo su un suv, addirittura le ha aperto la portiera per farla scendere- e mentre dice questa frase chiude i pugni delle mani, come fosse incazzato solo a ripensare alla scena.
-Eh lo sapevo che c'era di mezzo qualcuno, non mi ha mai mandato affanculo.
-Ah....pure con te ha litigato?
-Sì oggi dopo scuola, non è venuta neanche dove mangiamo sempre. E' proprio scappata.
-Sarà andata dallo stronzetto. Devo escogitare qualcosa - dice Stefano con un espressione investigativa.
-Calma ragazzi- interviene Boris- lasciatela stare, tanto appena l'avrà scopato tornerà da noi, tranquilli, lei appartiene a questo mondo.
-Questa volta non ne sono sicuro. Quando l'ho beccata prima, le ho chiesto se il ragazzo fosse uno che si era scopata in questi giorni e lei si è incazzata davvero. Mai vista così, sembrava che ci tenesse davvero a questo ragazzo. Ma le farò passare la voglia.
-Che vuoi fare Stefano- dice Betty- mica state insieme! Oh datti una calmata. Non esagerare – si zittisce e prosegue con tono sorpreso- aspetta un attimo, non è che sei geloso di questo ragazzo?
-Io? Ma statti zitta, va.
-Misa che ho colto nel segno. Uh mamma, Stefano che è geloso. Non ci posso credere. E per caso ti sei anche innamorato di Amy?
-Ora basta Betty, falla finita. Vaffanculo tu e lei.
Così dicendo si alza improvvisamente dalla poltroncina e se ne va sbattendo la porta.
INTANTO AL BAR
Niccolò resta immobile mi guarda direttamente negli occhi: la mia confessione è stata come uno schiaffone per lui.
-Ti prego dimmi qualcosa Niccolò, qualunque cosa, anche <Sei una stronza puttana, sparisci>. Dimmi tutto quello che pensi, ma ti prego non restare in silenzio.
Non riesco a capire cosa stia pensando, non ha espressioni sul volto.
-Allora Amy, sono imbarazzato, stupito, incazzato, mi sento fregato.
-Perché fregato? Potresti esserlo se avessimo scopato e io ti avessi fatto credere di essere innamorata ma...
-Sì volevi farlo, scoparmi dico, solo che ti ho fermato in tempo.
-E' vero, hai ragione, volevo farlo, ma non per fregarti. Provo davvero qualcosa per te, e non mi è mai successo prima.
-Ah no? E il tizio di prima? Da quanti anni vi scopate? E quando l'ultima volta? Ieri sera?
-Ieri sera? Cosa? No no no!
-L'altra sera? Dai smettila Amy. Io non sono il tipo di ragazzo che si merita tutto questo. E meno male che il tizio era fuori casa tua, altrimenti non me l'avresti mai detto.
-No ti prego Niccolò, aspetta. Voglio essere sincera con te, l'ultima volta è stato venerdì sera, dopo l'Officina. Ed è vero, non ti avrei detto quanto sono stronza, ma solo perché non voglio perderti. Sei un ragazzo speciale e l'ho capito subito, per questo ho cercato di allontanarti.
-Cazzo Amy, venerdì sera. E se non ti avessi fermato oggi avresti scopato anche con me. Ma sei davvero una puttana. Basta dai, me ne vado, torno dai miei amici. Stai lontana da me!
E così se ne va. Lo vedo allontanarsi verso il biliardo, Carlo gli va incontro e si fermano a parlare.
Non oso immaginare cosa gli stia dicendo.
Ho giocato col fuoco per troppo tempo ed ora mi sono decisamente bruciata. Non so cosa ho pensato di poter risolvere venendo qui, non posso cancellare il mio passato.Mi avvio verso l'uscita, ho notato che c'è la fermata del bus proprio qui affianco. Guardo l'orologio, sono le venti, tra cinque minuti passa l'autobus. Voglio fuggire da qui il prima possibile.
Mentre aspetto alla fermata, vedo Carlo correre verso di me.
-Cazzo Amy, ma hai combinato un casino.
-Carlo grazie di tutto, ma voglio stare da sola, me lo sono meritata.
-Smettila. Ora basta a comportarti così.
-Ma dai così come? Non mi vuole neanche più vedere – capisco che in pochi minuti Niccolò gli ha detto chi sono.
-Certo. Te la sei cercata. Sei una stronza immensa, ma io ti conosco e lo so che cosa c'è in fondo al tuo cuore e so come sei. Ti piace davvero? Ci tieni? Allora devi lottare. Devi lottare per averlo.
-Carlo, la fiamma nei suoi occhi si è spenta. Si stava innamorando di una puttana, l'ha detto lui stesso.
-Ora è arrabbiato e deluso, dagli tempo. Lui ha sempre odiato le ragazze come te e ce l'ha con sé stesso perché non è riuscito a capirlo prima di iniziare a provare qualcosa per te.
-Ti ha detto questo?- balzo in piedi.
-Amy non urlare. Dai sali in macchina che ti riporto a casa.
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