Salgo sull'auto di Carlo. E' notte. L'oscurità mi lascia sempre una sensazione di vuoto e insoddisfazione. Guardo fuori dal finestrino attraverso il vetro: vedo gli alberi sul lato della strada illuminata dai lampioni, hanno le foglie giallastre: tra poco arriverà l'autunno. Questa stagione mi incute sempre una grande angoscia. La mente mi riporta al dolore di sei anni fa.
Il silenzio di questo momento è interrotto da Carlo che con fermezza dice:
-Amy ascoltami bene, Niccolò non è il ragazzo che puoi pensare tu. Non è un dongiovanni e sai bene che potrebbe esserlo per quanto è bello-dice strizzandomi l'occhio- lui si diverte con gli amici, va in discoteca, è molto studioso. Poi hai visto che tipo di amici ha?
Carlo si riferisce alla sfera economica. Ho ben chiara la sua astrazione sociale, è evidente.
A me davvero non interessa. Io sento che per la prima volta in tutta la mia vita provo dei sentimenti veri, sento le farfalle nello stomaco e porca miseria ho rovinato tutto come sempre.Il mio volto diventa sempre più cupo, sembro una bambina.
-Dunque Amy ti dirò qual è per me la soluzione migliore. Ha bisogno di tempo per assorbire questa giornata ma non devi lasciarlo andare, non devi farlo scivolare. Cerca di fargli vedere davvero chi sei.
In fondo sì, ha scoperto che sei una grandissima stronza ma non l'hai preso in giro, in nessun modo. E appena gli sarà passata la rabbia lo capirà. Stai tranquilla. Lo so cosa hai passato in questi anni, anche se mi hai allontanato ho continuato ad informarmi su dite.Lo guardo stranita: mai avrei immaginato che tenesse così tanto a me. E comunque Piangipane è un paese troppo piccolo per mantenere un segreto.
-Sì Amy. Ho saputo tutto quello che hai fatto. So che il primo giorno che hai incontrato Stefano eri a casa di Boris, quasi tre anni fa. Ma tu sai che una volta ha rischiato di mettere incinta una ragazza di Ravenna?
Lo guardo come se non capissi di chi stesse parlando. Stefano porta con sé sempre un'intera scatola di preservativi, mi sembra assurdo.
-La ragazza si chiama Manuela. Lo so perché va in classe con Giorgio alle industriali. E che scuola fanno Stefano e Boris?
-Ecco perché sai tutte queste cose. Giorgio fa la stessa scuola. Ma Niccolò queste cose le sa?
-Anche se le sapesse, cosa cambierebbe? Nulla. Non conosceva Stefano fino a un'ora fa.
-Ho capito. Io di queste cose però non so nulla. Noi ci siamo sempre incontrati da Boris o in qualche locale.
-Amy, non continuare a mentire, sa anche dove abiti. Quindi?
-Sì ok ci incontravamo anche a casa. Ora però mi devi dire cosa devo fare per.. - guardo incuriosita la strada che sta percorrendo e dico- scusa Carlo, ma questa non è la strada di casa.
-Te ne sei accorta finalmente. Ti sto portando sotto casa di Niccolò, li vicino abita anche Giorgio.
-Davvero? E perché lo fai? Che ci vado a fare se non vuole parlarmi.
-La verità è che si vergognava di parlarti al bar e mi ha chiesto di accompagnarti a casa sua. Vuole risolvere questo "malinteso". Lui arriva tra poco.
-Non stai scherzando Carlo, vero? Non ce la posso fare se mi stai prendendo in giro.
-No Amy.
-Allora non sta super incazzato come credevo.
Mentre parlo con Carlo inizio ad avere gli occhi a cuore, mi sento il respiro affannato e sento un vuoto nel petto: mi manca l'aria. Ecco che di nuovo ho un attacco di panico.
-Amy stai calma, abbassa il finestrino, inspira col naso, conta fino a cinque ed espira con la bocca.
-Wow Carlo sta funzionando. Come facevi a saperlo?
-Quando mi hai escluso dalla tua vita- fa un cenno sentenzioso con la fronte nel dirlo- ho iniziato a soffrirne anche io. Mi sentivo solo in questa giungla di omofobi e non avevo più la mia amica ad aiutarmi. Questa tecnica mi ha aiutato in tante situazioni.
-Io non avevo idea Carlo.
-Certo anche tu ne hai passate e stai ancora elaborando la tua perdita. Ma pensavo che dopo un po' saremmo tornati amici come prima.
Stranamente l'accenno di Carlo sulla morte di mia madre non mi suscita emozioni devastanti, anzi, ho quasi voglia di affrontare il discorso con lui.
-Sì Carlo, proprio l'altro giorno dopo averti incontrato, ho ripensato a tutto ciò che abbiamo passato insieme, a quanto ti ho allontanato dopo la morte di mamma. Ho preso la parte precedente della mia vita e l'ho chiusa in una scatola.
-Lo so Amy, l'ho sempre saputo. Ho sempre sperato incontrassi qualcuno che ti facesse ricordare chi sei.
-Per questo mi aiuti così tanto con Niccolò?
Sento una lacrima scendere, non so cosa mi stia accadendo. Ho la sensazione che sia tutto giusto ora. Devo solo capire come posso recuperare la situazione con Niccolò.
Ho la percezione che quello che sto facendo è giusto, oltre ogni ragionevole dubbio.
M sento così in questo momento. Mi sento fiera, sicura. Non ricordo l'ultima volta che ho provato questa strana emozione o se mai l'ho provata.
Ma so che la strada che sto percorrendo è quella giusta. Certo è molto lunga, ho perso sei anni di me stessa, ma non importa. Ho fatto molti errori, tanti, tuttavia sono proprio questi errori che mi hanno portato qui oggi, in questa macchina con Carlo, che corro verso il mio destino, verso la mia svolta.
Senza sapere se questa occasione avrà in serbo per me un "happy ending".
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