15-Ora si che possiamo giocare

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Apro velocemente la porta per evitare che Stefano possa seguirmi e la chiudo sbattendola forte, quasi la rompo. Stefano è li dietro che batte i pugni:

-Amy, porca puttana. Che cazzo stai facendo. Sei impazzita. Dai piccola esci, andiamo a divertirci un po'.

-Devi sparire- urlo da dietro la porta di casa.

Entrambi gridiamo in maniera isterica e forse io un po' di più. Fortunatamente mio padre non è ancora rientrato. Stefano resta seduto sulla veranda e visto che non lo faccio entrare né rispondo alle sue chiamate, comincia a mandare messaggi su whatsapp.

-Amy dai perché fai così, piccola regina mia. Esci andiamo a fare un giro.

La mia risposta è secca:

-Devi andartene. Sei un grandissimo pezzo di merda, ma chi cazzo sei per parlare così a un mio amico"

-Piccola, ma chi era quello? E perché ti interessa così tanto quello che pensa. A te non frega mai un cazzo di nessuno.

-Basta...Vattene.

Non ho più voglia di leggere i suoi messaggi né di rispondergli. Mi da solo fastidio.
In realtà vorrei solo parlare con Niccolò. Non ho il coraggio di chiamarlo o mandargli un messaggio, ho paura. La sua reazione è stata come una tempesta emotiva per me.

Stefano se ne va, anche abbastanza incazzato.
Io salgo in camera , sono confusa, non mi riconosco più ma ho una voglia matta di vedere Niccolò, spiegargli tutto. Mi siedo sul letto e inizio a pensare: non so dove abita, ho solo il suo numero ma non ho il coraggio di chiamarlo rischiando non risponda. All'improvviso un lampo di genio: lui è un amico stretto di Carlo e per fortuna mi ha dato il suo numero. Devo chiamarlo immediatamente.

-Pronto?

-Ciao Carlo sono Amy.

-Amy? Ciao. Ma che bella sorpresa questa chiamata. Dimmi tutto.

-Lo so che sabato sono stata scortese, ma.....

-Figurati. Non ci ho dato peso.

-Ti vorrei chiedere un piacere enorme e capirei se mi dicessi no.

-Mh...Nonso se mi piace quello che stai per chiedermi.

-Tranquillo, non è nulla di "sballato". Mi sapresti dire dove abita Niccolò Monti? So che lo conosci.

-Niccolò? Perdonami lo stupore ma tu come lo conosci? E perché vuoi sapere dove abita?

I dubbi di Carlo sono fondati, io non c'entro nulla con lui, ma proprio nulla.

-Scusa Amy, non so se sia il caso, è un mio grandissimo amico. Almeno dimmi il perché.

-Ehm...è una storia un po' lunga- e adesso che gli dico? Guarda, la stronza ex-amica tua fa ammenda e si sta innamorando di un ragazzo squisito?

-Ok va bene Carlo non insisto.

-Allora facciamo così, mi sembra di capire che sia importante, ti vengo a prendere e ti porto al bar dove si incontra sempre con gli amici, qui a Fornace Zarattini.

-Ah benissimo, fantastico. Grazie Carlo.

-Manon ti dirò dove abita, lo farà lui se vorrà. Tra 5 minuti sono date.

Mi sento un po' offesa perché ha preferito difendere il suo amico piuttosto che aiutarmi, ma non posso condannarlo. Non sono più la sua amica di un tempo, l'ho abbandonato.

Dopo cinque minuti sento il clacson e scendo di corsa. Carlo è sul vialetto che mi aspetta. Entro in macchina.

-Ciao Carlo grazie mille davvero, devo assolutamente parlare con Niccolò.

-Posso sapere che succede Amy? Che hai combinato? Guarda Niccolò è un ragazzo bravissimo e...

-Lo so, lo so Carlo. Dobbiamo partecipare insieme alle olimpiadi di matematica e l'ho conosciuto durante le lezioni del pomeriggio al suo liceo. Ecco ora lo sai.

-No, Amy, questo non mi dice nulla di nuovo. Voglio sapere perché lo cerchi così disperatamente. Non è un ragazzo adatto ai tuoi "standard".

Resto in silenzio, le sue parole mi feriscono anche se so che è la verità.
Quella frase suscita in me un dilemma: e se stessi sbagliando? Se dovessi lasciar perdere tutto? D'altronde ho già incasinato tutto.

-Hai ragione Carlo, guarda scusami...forse dovrei lasciar perdere.

-Eh no cara Amy. Non farai come sempre, non scapperai dalle tue responsabilità.
Qualunque cosa tu abbia fatto, ora andiamo  e risolvi, e se ti manda affanculo beh, te lo sarai meritata.

Oh cazzo. Che fine ha fatto il ragazzino timido della prima media che si vergognava perfino della sua ombra?

Non dico più nulla: so che ha ragione e per una volta mi prenderò le conseguenze delle stronzate che faccio. E se non vuole avere più nulla a che fare con me, allora sarà così.

Arriviamo al bar e Carlo scende con me.

-Non ti dispiace se vengo anche io? Così saluto un po' di amici.

Entro nel bar e sento il sangue gelarsi.
È un posto strano, non lo avevo mai notato passando per questa strada.
C'è un bancone ma non vedo tavolini per sedersi. Dietro il lato bar c'è un muretto che separa i due lati della stanza. Avanzo a passo lento e lo vedo vicino al biliardo. È insieme ai suoi amici. Mi vergogno da morire in questo momento.
Ma cosa stai facendo Amy? Perchè non te ne vai ed eviti questa ennesima umiliazione? Non hai bisogno di questa dura verità che capire che hai sbagliato tutto, lo sai già.

Carlo gli va incontro e si salutano, io indietreggio e torno al bar.

Sono sul punto di andare via quando una voce irrompe nel silenzio.

-Guarda un po' chi è che è venuto a trovarmi questa sera.

Riconosco la sua voce, probabilmente Carlo ha preso il suo posto nella partita a biliardo. Non ce la faccio, ho messo su tutta questa pagliacciata e non so cosa dire.

-Mi fa piacere che hai addirittura messo in mezzo Carlo e ora non hai neanche il coraggio di guardarmi in faccia. Fai bene.
Credevo ci fosse del buono in te, invece chi sei? Ti guardo e non so chi ho di fronte. Che ragazza sei? Una ragazza che si scopa chiunque incontra? Chi cazzo era quello di prima?

-Non so davvero cosa dirti- rispondo a voce bassa- non ti ho mai detto di essere una brava ragazza.

-Beh questo non ti da il diritto di trattarmi come uno stronzo. Dimmi la verità: te ne vai in giro alla ricerca di coglioni da fregare?

-Assolutamente no, che cazzo dici?

-Ah o che cazzo dico? E quel tizio di prima? Ti ha chiesto "questo è uno che ti sei scopata questi giorni?" Hai idea di quanto di merda e stupido mi sia sentito e mi sento ancora adesso a stare qui a parlare con te?

-Ecco io...- balbetto, non so cosa rispondere, me la sono davvero cercata.
Ho sempre saputo che prima o poi il momento della resa dei conti sarebbe arrivato.
Prendo coraggio, tanto ormai sono fregata e cambiando tono rispondo:

-Ok sì, hai ragione sono una stronza. Io scopo i ragazzi per divertimento e passatempo. Sono una vera pezza di merda senza sentimenti.

Niccolò sbarra gli occhi, sembra sia sorpreso da questa risposta così sicura.

-Sì, non mi sono mai innamorata. Non ho mai conosciuto nessuno che mi facesse battere il cuore davvero, non ho mai messo emozioni in nulla. Solo sesso, sempre. E quel ragazzo di prima è uno di quelli. Solo che sono anni che ci scopiamo. Diciamo in maniera fissa.

Improvvisamente il mio sguardo cambia, diventa più sicuro.

Non posso continuare a fuggire, né fingere che non sia stata quella persona schifosa che ho appena descritto.
Ma ogni cambiamento prevede un po' di sofferenza.
Mi sento di merda, ma anche sollevata. Non mi nascondo più. Le carte sono in tavola.

E ora sì che possiamo giocare davvero!

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