FINN
Dove cazzo é? Mi guardai intorno per cercare Eric ma non lo vedevo da nessuna parte. Non che mi importasse qualcosa, semplicemente mi scocciava ammetterlo, e non lo avrei mai fatto, ma non avevo la più pallida idea di dove andare, la prima volta che ero andato a trovare Sophie in Florida mi aveva aiutato Millie a trovare il gate e la seconda volta che avevo preso un aereo ero con Iris e i suoi genitori. Sostanzialmente quando entro in aeroporto mi trovo sempre in situazioni di merda. In conclusione mi serviva il mio compagno di viaggio, non di certo per la sua compagnia...forse...
No sicuramente no, Eric era irritante, stronzo e manipolatore, ma gli ero debitore per tutte le volte che mi aveva fatto aprire gli occhi.
Finalmente lo vidi tornare con due bottigliette d'acqua e due tranci di pizza da mangiare.
-E se io avessi voluto la coca cola?-.
-Ti alzi e te la vai a comprare- rispose lui senza battere ciglio sedendosi sullo sgabello di fronte a me.
Risi e presi la mia pizza.
-Sa di cartone-.
-Oh ma non ti va mai bene un cazzo!- sbottò lui con la bocca piena facendo girare tutte le persone nei tavolini attorno.
Risi ancora di più.
-È bello farti arrabbiare-.
-Taci, sono già abbastanza teso-.
-Non hai mai preso un aereo?-.
-No mai- continuò lui sistemandosi nervosamente il colletto della felpa.
-E allora mi spieghi come fai a sapere esattamente cosa fare? Io l'ho preso due volte e ancora non so nemmeno come fare a capire qual è il mio volo-.
-Perché io ho un approccio più intelligente alla vita-.
Dio quanto odio il suo sarcasmo.
-Ma hai paura?- lo stuzzicai.
-Fanculo-.
-Sì hai proprio paura- e scoppiai definitivamente a ridere. Meno male che mi aveva servito sul piatto d'argento l'occasione per prenderlo per il culo, altrimenti sono sempre io a fare la figura dell'idiota.
-Su muoviti alzati-.
-Ma ho appena iniziato la pizza-.
-Beh mi dispiace, l'aereo parte tra mezz'ora-.
Sgranai gli occhi, presi la valigia e iniziammo a correre. L'aeroporto di Heathrow non è proprio piccolo quindi spintonammo un po' di gente per fare più in fretta beccandoci parecchi insulti. La maggior parte in Italiano, e sembravano molto più coloriti dei nostri, forse danno più gusto...
Per un pelo raggiungemmo il gate prima che lo chiudessero e salimmo.
Trovati i nostri posti lasciai a Eric quello vicino al finestrino, ci teneva particolarmente. Io ero solo che contento perché non avendo nessuno affianco potevo finalmente stare comodo con le gambe. Misi subito la modalità aereo nel telefono e feci partire la musica al massimo nelle cuffie. Al momento del decollo vidi con la coda dell'occhio Eric tremare e iniziare a sudare, ridacchiai. Poverino.
Come non detto appena si stabilizzò si addormentò, si sarebbe poi svegliato direttamente in Florida, amico di gran compagnia.
Durante il volo pensai solo a lei. Non mi sembrava vero, l'avrei rivista e se Dio avesse voluto, avrei potuto baciarla ancora. Mi mancava così
tanto stringerla a me, sentire ogni centimetro del suo corpo sul mio e toccarla. Accarezzarle i capelli, le labbra, le sue guance morbide che diventavano rosse al primo commento o complimento.
Speravo con tutto il cuore che questo sarebbe potuto succedere di nuovo.
Mi addormentai anche io col sorriso.L'aereo sobbalzò. Eravamo atterrati.
Svegliai Eric che dormiva ancora e raccogliemmo le nostre cose.
Ci eravamo portati i bagagli a mano per così pochi giorni perciò non dovemmo nemmeno fermarci a ritirare le valigie. Appena scesi andammo subito a prendere un taxi che ci avrebbe portato in albergo.
Per la mia incolumità sperai non fosse una topaia dato che avevo preso la prima camera capitatami a tiro. Se avessimo dovuto dormire in una bettola Eric mi avrebbe ucciso. Anzi torturato e poi ucciso.Il taxista ci lasciò al freddo di fronte all'hotel dopo essersi fatto pagare una fortuna. Anche se queste temperature non potevano nemmeno competere con le temperature di Londra in inverno, capii lo stesso il motivo per cui Sophie aveva sempre caldo a Los Angeles. Nonostante ciò continuava ad indossare quella felpa nera che avevo lasciato da lei. Sorrisi di nuovo.
-Smetti di pensare alla tua principessa e aiutami- mi disse Eric che aveva già preso il suo bagaglio e lo stava trascinando su per la scalinata che portava alla porta d'ingresso. Sospirai e lo seguii.La camera non era poi così male, almeno aveva i letti separati.
-Pensavo peggio- e mi buttai su uno dei due.
-Devo ammettere che la tua camera al dormitorio fa più schifo- concordò a suo modo Eric.
-Ehi quella è la puzza di Luke non la mia. Io non puzzo-.
-Le tue scarpe sì. Per questo motivo o le lasci in bagno o te le faccio mangiare-.
-Sì...- risposi distrattamente mentre disattivavo la modalità aereo che ancora non avevo spento.
-Hai capito?!-.
-Sì, ho capito!-.
Non so cosa mi aspettassi di ricevere dato che gli unici a scrivermi erano mia madre e il gestore telefonico. Inutile dire che rispondevo più al secondo che alla prima. Però mi stupii quando vidi due chiamate perse. Per poco non svenni quando vidi di chi erano.
-Eric!- urlai quasi lanciando il telefono.
Lui corse subito dal bagno con la sua faccia tipica di quando aveva paura che io avessi fatto qualcosa di stupido.
-Cosa c'è?- domandò guardandosi intorno.
-Mi ha chiamato...due volte-.
-Chi?- e si sedette a fianco a me.
-Soph...- risposi mostrandogli il telefono.
-Oh beh, buono-.
-Abbiamo preso un volo da Londra alla Florida apposta per lei che non mi rivolgeva parola da mesi, ti dico che mi ha chiamato e tu dici solo "oh beh buono"? Ma sei serio?-.
-Magari ti ha chiamato per mandarti a fanculo che cazzo ne sai-.
-Che carino- continuai sarcastico.
Eric si alzò e tornò in bagno. Da lì mi chiese:- Ma almeno hai una vaga idea di dove andare? Questa città dal nome impronunciabile mi è totalmente sconosciuta-.
-A lei piaceva molto andare in un ristorante, mi ci ha anche portato una volta... poi so più o meno dov'è casa dei suoi nonni...-.
-Altre cose inutili? A parte te?-.
-No Eric, non lo so!- esclamai -Aspetta, ma tu hai Instagram- e corsi a prendere il suo telefono.
-Si perché? Che cazzo fai?!- urlò quando glielo presi dallo zaino.
Avrà pure avuto pochi follower ma non era quello l'importante. Qualcuno degli amici di Soph doveva per forza aver messo una storia. Mi sforzai con la mia memoria di merda di ricordare qualche nome e per fortuna trovai un post Jessica.
-Eric, si va a una festa stasera- conclusi sorridendo mentre guardavo Soph nella foto con sguardo perso.
Eric uscì dal bagno e mi guardò con gli occhi sbarrati, palesemente preoccupato.
Effettivamente Finn e feste non erano una bella accoppiata.
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Unexpected lover 2 || Finn Wolfhard
Fanfiction|| Seguito di "Unexpected lover" || Il brutto è quando ti accorgi che il tuo cuore è in frantumi e l'unica persona in grado di aggiustarlo é la stessa che lo ha distrutto.