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SOPHIE

Appena entrati in casa di Michael fummo assaliti da un odore di alcol e erba nauseante.
-Ottimo...- sussurrai guardando tutte le persone sudate che si strusciavano facendo cadere ad ogni movimento qualche goccia del drink che tenevano in mano.
-Sophie, tu stasera dovrai divertirti, ad ogni costo-.
Jess, Mel e Jane mi presero per un braccio e mi trascinarono a prendere da bere. Mi voltai disperata verso Cam e Tommy che rimasero lì impalati a guardarmi e a sogghignare. Gli feci il dito con la mano libera e mi rassegnai.
-Tieni- disse Jess porgendomi un drink che era tutto tranne che analcolico -Bevi-.
-Jess lo sai che io...-.
-Zitta- mi interruppe Mel.
-Per una volta non succede niente- continuò Jane.
Sospirai e bevvi.
-Ma sai che...non è male-.
Tutte e tre batterono le mani e urlarono cominciando a ballare.
Quella sera non avrei pensato a nulla, solo a fare ciò che mi andava senza preoccuparmi.

A un tratto qualcuno mi venne addosso facendomi rovesciare tutto il contenuto del bicchiere sul mio top bianco.
-Ehi, ma che?-.
Appena mi voltai non ebbi bisogno di chiedere ulteriori dettagli.
-Grace, non hai nient'altro da fare che rompere i coglioni?- domandò Jess già un po' alticcia.
Lei fece un sorrisino di cortesia e mi si mise davanti. Purtroppo per lei io ero molto più alta, poi quel giorno non indossava nemmeno i trampoli che lei chiamava tacchi. Feci un passo in avanti e la guardai da su a giù. Lei non fece una piega e continuò.
-Senti cara, pensi di poter tornare qui, dopo un anno e pensare di fare quel cazzo che ti pare alle mie feste-.
Risi.
-Le tue feste? Non mi risulta che questa casa sia tua-.
-Ci ho scopato talmente tante volte che ormai è come se lo fosse-.
-Allora tutta la città è tua- intervenne Mel.
-Gelosa del tuo ex?- replicò Grace ironica.
-Per me quello stronzo può anche esplodere- le rispose ridendo.
-E allora perché sei qui?-. Vidi un espressione compiaciuta sul viso della ragazza così mi girai.
-Michael, che cazzo vuoi?- gli domandò Mel spingendolo via.
-Sapere cosa sei venuta a fare a casa mia se pensi che io possa esplodere-.
-Accompagno le mie amiche, qualcosa in contrario?-.
-Mel ti prego, lo so sono stato uno stronzo...-.
-Puoi dirlo forte- lo interruppe Jane mettendosi al fianco dell'amica.
Lo guardai male ma lui non si fermò.
-Lasciale stare per un momento e ascoltami- disse prendendola per mano.
Scrutavo ogni suo gesto, non le avrebbe fatto del male un'altra volta, non con noi lì.
-Mi manchi Mel, ho sbagliato a lasciarti andare, oltre che nel modo in cui l'ho fatto. Ti prego dammi un'altra possibilità-.
Mel gli si avvicinò, mi irrigidii. No, non avrebbe potuto farlo. Lei era una delle persone più coerenti che conoscessi e a parte quando Michael l'aveva fatta bere a capodanno, non faceva azioni azzardate e stupide, soprattutto con lui.
-Ti darò un'altra possibilità a sessant'anni, quando nessuno mi vorrà più, e avrò bisogno di qualcuno con cui scopare per alleviare le pene della vecchiaia. Segnati la data-.
Detto questo si girò e se ne andò.
-Andiamo ragazze-.
Noi tre eravamo rimaste basite e guardavamo con gli occhi sgranati Michael rimasto impietrito.
-Andiamo ragazze!- ripeté Mel con voce più alta.
Stavolta la seguimmo.
-Io ti adoro-.
-Grazie Jane, anche io mi adoro- continuò lei prendendo un altro bicchiere.
-Ehi, quanto hai bevuto?- la fermai.
-Rilassati Soph, questo è solo il secondo. Piuttosto tu intendi rimanere con quel top bagnato tutta la sera?-.
-Infatti, sembra che ti sei vomitata addosso e sono appena le 11:30- concordò Jess.
-Si avete ragione. Vado su in bagno a cercare qualcosa per pulirmi, voi non fate niente di stupido-.
-Promesso-.
E mi fecero tutte l'occhiolino.
-Seh certo...- sussurrai mentre me ne andavo e le sentii ridacchiare alle mia spalle.

Al piano di sopra le camere erano tutte chiuse, chissà come mai. Inoltre c'era pochissima gente nei corridoi, tanto meglio.
Trovato il bagno mi ci infilai dentro, approfittando del fatto che non ci fosse nessuno e chiusi la porta.
Mi tolsi il top e lo guardai, se avessi trovato un phon probabilmente una volta asciugata la macchia non si sarebbe più vista.
Metterne uno nero era troppo difficile.
Mi sedetti sul bordo della vasca, appoggiai il top al lavandino di fronte e iniziai a puntargli contro l'aria calda.
Il mio piano funzionava, cosa fantastica, ma nel mentre qualcuno aprì la porta di scatto.
Feci cadere il phon dallo spavento e mi coprii con le braccia.
-Oddio scusa non era chiuso a chiave e...Soph?!-.
-James?!- chiesi ancora più sconvolta.
-Cosa ci fai qui?- mi domandò lui.
-Dovrei essere io a chiedertelo piuttosto, non sei ancora sparito-.
-No intendevo proprio qui alla festa, dopo quello che è successo pensavo...-.
-Non pensare, non ci riesci. Torna dalla tua fidanzata-.
-Chi Alisha Taylor? Ci siamo lasciati, due giorni fa-.
-Ah vedo che te le sai tenere le ragazze complimenti- replicai ironica.
-In realtà l'ho mollata io-.
-Non mi interessa, niente che ti riguardi mi interessa-.
-E invece ti importa tanto di uno stronzetto californiano con i soldi che gli escono dal culo?-.
-Se non sbaglio anche tu hai i soldi che ti escono dal culo James, in ogni caso sì, mi importa di lui perché in pochi mesi mi ha fatto sentire speciale, tu non ci sei mai riuscito-.
-Invece se non mi ricordo male eri in prima fila per metterti con me- proseguì lui entrando e chiudendosi la porta alle spalle.
Cominciavo ad essere preoccupata. Da sola in un bagno con James era l'ultimo posto dove mi sarei voluta trovare, per di più senza maglietta.
-Prima di scoprire che persona di merda sei-.
-Lui invece è stato molto carino a farti un video e a farlo vedere a tutta la scuola.
-Taci che non sai un cazzo-.
Cercai di spintonarlo ma era molto più forte di me e mi trattenne.
-Lasciami andare-.
Fece finta di pensarci e poi disse:- Non lo so, è da tanto che non parliamo-.
-E così continuerà ad essere-. Gli mollai un calcio nelle palle e mi buttai verso la porta, allungando solo una mano per recuperare il top che nel frattempo si era asciugato e me lo infilai correndo al piano di sotto.

Raggiunsi Jess, Mel e Jane che ballavano, nessuna di loro sembrava ubriaca, bene.
-Brava Soph, non si vede praticamente più niente. Ehi che hai?- chiese Jess quando si accorse della mia espressione sconvolta.
-James...bagno...- cercai di dire ma le parole non mi uscivano.
-Che cazzo ha fatto?- continuò Mel incazzata nera.
-Nulla solo...- mi girai e lo vidi venirmi incontro. Le mie amiche si misero davanti a me, mentre il resto delle persone si spostava per farlo passare e godersi lo spettacolo.
-Dove sono Tommy e Cam quando servono?- si domandò Jane. Effettivamente me lo chiedevo anche io.
La musica si fermò e il silenzio cadde in tutta stanza.
-Bel colpo Soph. Peccato che io volevo veramente solo parlarti-.
-Secondo te lei è così idiota?-.
-Stai zitta Jessica, nessuno ha chiesto il tuo parere- e tornò a rivolgersi a me avvicinandosi sempre di più.
-Sei sconvolta Sophie, Los Angeles ti ha ridotta uno schifo, fin che stavi qui eri sana di mente. Ora guardati- concluse indicandomi.
-Pensa a guardarti tu stronzo- gli risposi ritrovando la forza di parlare -Io sto benissimo e sto molto meglio senza vedere la tua faccia da coglione-.
-Tu mi vuoi Sophie, lo so che mi vuoi-.
Risi e sorpassai le mie amiche.
-Sei pazzo James, solo per averlo pensato, sei...-.
Fui interrotta dal suono del campanello. Tutti i presenti si voltarono verso l'ingresso. Dal salotto dove eravamo non si vedeva la porta.
Michael si discostò dalla folla e andò ad aprire. Tutti rimanemmo immobili e in silenzio, in teoria non sarebbe dovuto arrivare più nessuno.
-E voi chi siete?- sentimmo Michael chiedere.
-Wow non avevo pensato ad una frase ad effetto da dire in questo momento! Avrebbe reso tutto molto più figo- disse qualcuno di cui non riconobbi la voce.
-Non siete invitati-.
-Non me ne frega un cazzo- rispose un'altro ragazzo che mi risultava più familiare.
-Non gliene frega un cazzo- ripeté l'altro ironico.
Sobbalzai quando sentii un rumore, come se Michael fosse stato sbattuto sulla parete e poi dei passi venire verso di noi.
Due ragazzi arrivarono in salotto, il primo con passo svelto seguito a ruota dal secondo.
Per poco non mi cedettero le gambe.
-E questi due chi sarebbero?- domandò James indicandoli e poi guardando me, essendosi accorto del mio stupore.
-Non parlare con lei, parla con me testa di cazzo-.
James rise, io ero ancora immobile, così come Jess, Mel, Jane, Cam e Tommy che erano arrivati appena avevano sentito il campanello.
-Se tieni al tuo bel faccino non ridere coglione, o te lo vedrai stampato sul pavimento. Soprattutto se non vuoi ritrovarti con la testa nel culo allontanati da lei immediatamente-.

Unexpected lover 2 || Finn Wolfhard Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora