Grazie Carlos...🖤❤

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La festa è finta, ormai sono le 2.30 di notte e io, ovviamente, non riesco a dormire. Sto ripensando alle parole di mio padre, e più ci penso più mi convinco che abbia ragione. Decido di andarmene e mi alzo, senza svegliare Jane, che è la mia nuova compagna di stanza, metto una grossa felpa e vado fuori. Fa abbastanza freddo, così copro le spalle con i capelli, mi metto il cappuccio e mi stringo nella felpa. Mi siedo sotto la statua e penso. Caspita che storia. E ora che dovrei pensare? Andrà tutto bene in questi ultimi anni di scuola? Continuerò a guardare in faccia mio padre? Nemmeno il tempo di riflettere su queste cose, che una mano mi tocca la spalla e io sobbalzo. Mi volto e riconosco il ciuffo spettinato di Carlos. Ha gli occhi un po' assonnati e la luna gli illumina le lentiggini:"Ehi" mi dice il biondo con un filo di voce
"Mi hai fatto prendere un colpo...come sapevi che ero qui?" Gli chiedo sotto voce
"Sapevo che non saresti riuscita a dormire, e so che quando non riesci a dormire esci fuori per pensare. E so anche che ti piace stare nei posti che di giorno sono affollati e di notte sono deserti, in questo caso, la statua del cortile centrale" lo guardo sconvolta. Ma quanto mi conosce?
"Mi conosci troppo bene" gli dico accennando un sorriso.
"Ti va di parlare?" Mi chiede dopo un lungo silenzio. Sospiro e poi comincio a parlare:"Sinceramente,  non so di che parlare. È tutta la notte che penso alle parole dj mio padre, e se avesse ragione? Mia madre se n'è andata quando ero piccola, e fino a una settimana fa voi eravate i miei unici amici..."
Carlos mi blocca subito:"Ehi, ehi, ehi. Non pensarci nemmeno okay?" Lo guardo inarcando un sopracciglio.
"Tu non sei nata per essere abbandonata, sei semplicemente nata tra persone che non ti meritavano, ma EHI, io sono qui, e ci sarò sempre, così come Mal, Evie e Jay. Siamo una famiglia, e la famiglia non si abbandona" wow, non sapevo che sapesse essere così filosofico.
Devo dire che ora mi sento meglio però. Mi sono sfogata.
"Ma tu stai bene?" Mi chiede dopo un altro eterno silenzio. Non gli rispondo. In effetti ho capito parecchie cose, ma non posso dire di star davvero bene.
"Senti" mi dice lui capendo la situazione:"Una volta, tanto tempo fa, una ragazza mi disse che...arrendersi è da deboli, perché è la scelta migliore. Quindi, anche quando vuoi mollare tutto, devi continuare a combattere. Ricordi?" Chiede sorridendo

Un sorriso esce dalle mie labbra. So benissimo chi è la ragazza che gli ha detto queste parole...

Inizio flashback (età 11-12 anni)
Sono sul tetto di casa a studiare. Vengo spesso qui, è rilassante e mi aiuta a pensare. A un certo punto sento qualcuno salire le scale a pioli e dai singhiozzi direi che quel qualcuno sta piangendo. Mi giro e vedo il mio migliore amico con le guance rosse e umide per le lacrime. Appena mi vede si asciuga velocemente con la maglietta, irritando la pelle ancora di più, e dice:"Oh, scusa...non...non credevo che ci fossi tu..." fa per andarsene ma io lo trattengo:"Resta!" Gli dico. Lui si volta, ci pensa un attimo e si siede vicino a me:"Si può sapere che è successo?" Gli chiedo asciugandogli le lacrime.
"È stata mia madre. Continua a ripetere che suonare è una cosa da deboli, e che non sono altro che un fifone, una delusione per tutta la comunità dei cattivi..." Carlos singhiozza.
Ok non vi ho detto una cosa. A Carlos e sempre piaciuto suonare la chitarra e io ho una discreta passione per il canto. Insieme abbiamo iniziato a scrivere delle canzoncine su quello che ci veniva in mente. Poi con il telefono ci registravamo mentre cantavamo insieme e Carlos suonava. Eravamo bravini, anche se Carlos era davvero speciale. Ma nessuno crede in lui, nessuno lo ha mai fatto e credo che nessuno lo farà mai. Io gli ho sempre dato forza, ma molto spesso si butta giù, soprattutto quando si tratta di sua madre.
"Ok senti" dico prendendoli le mani:"Mi devi promettere, che qualunque cosa ti dicano gli altri, tu non devi mai arrenderti, arrendersi è da deboli, perché è la scelta più semplice, ma tu non sei debole, capito?  " Carlos sorride e annuisce.  e poi mi abbraccia. Io continua a studiare mente lui suona e alla fine si fa buio.
Fine flashback

"Sai, credo di conoscere quella ragazza" dico tra le risate.
Carlos:"Si lo penso anch'io, ahah"
Abbraccio Carlos e gli sussurro all'orecchio:"Grazie Carlos..."

Spazio Autrice
Ehilà gente! Mi dispiace x il capitolo corto, ma è molto intenso. Domani se riesco ve ne porto uno più lungo
Ps: potete dare un occhiata alla mia nuova storia?🥺 si chiama "La ragazza dai capelli azzurri" l'ho appena iniziata ma mi sembra carina. Ditemi che ne pensate
Baci❤🖤

Migliori amici o qualcosa in più?~Descendants~🍎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora